Per i 10 anni della Fondazione Torlonia a Roma apre al pubblico l’antiquarium dell’impenetrabile Villa Albani 

Per l’occasione l’Antiquarium delle Scuderie di Villa Albani Torlonia ospiterà una selezione di opere provenienti dalla prestigiosa collezione dopo anni di restauro

Nata per volontà del principe Alessandro Torlonia (scomparso nel 2017 e omonimo di quello ottocentesco) con l’obiettivo di preservare e promuovere la Collezione Torlonia e Villa Albani Torlonia a Roma (via Salaria 92, poco fuori le mura), la Fondazione Torlonia compie 10 anni di attività e per l’occasione apre al pubblico, dopo anni di restauro, l’Antiquarium all’interno delle Scuderie della Villa. Con una selezione di opere curata dal professor Carlo Gasparri dell’Università Federico II di Napoli e Accademico dei Lincei, l’esposizione – in programma dal 28 marzo (con preview 26) al 28 giugno 2024 – presenterà un gruppo di marmi Albani della più importante collezione privata di arte antica al Mondo: tra i busti e le sculture provenienti dal Museo Torlonia (e originariamente conservate nel complesso monumentale di Villa Albani) anche l’Eros su biga trainato dai cinghiali. Tuttavia, al momento non è dato sapere quanto costerà la visita.

Villa Albani Torlonia a Roma. La storia

Il progetto di Villa Albani Torlonia, realizzato a metà del XVIII Secolo dall’architetto Carlo Marchionni e in dialogo con Giambattista Piranesi (1720 – 1778), venne concepito per accogliere la collezione di arte antica del cardinale Alessandro Albani (1692 – 1779), principale promotore di quel gusto neoclassico che portò alla nascita dei moderni studi archeologici e che fece di Roma meta privilegiata del Grand Tour. Il giardino della Villa venne progettato con l’incisore e cartografo Giambattista Nolli (1701 – 1756), mentre il sistema di fontane con Angelo Stringini e l’allestimento delle opere con l’archeologo e storico dell’arte tedesco J. J. Winckelmann (1717 – 1768), bibliotecario del cardinale dal 1759 e padre del Neoclassicismo. Dopo la morte di Alessandro Albani alcune opere vennero sottratte durante il periodo napoleonico, poi in parte rese nel 1815 al principe Carlo Albani. Nel 1866 Villa Albani (nel frattempo passata agli Albani-Castelbarco) fu acquistata dalla famiglia Torlonia. 

Daino Antico in marmo mt 452 Collezione Torlonia - Foto Lorenzo De Masi ©Fondazione Torlonia
Daino Antico in marmo mt 452 Collezione Torlonia – Foto Lorenzo De Masi ©Fondazione Torlonia

La collezione Torlonia

La sbalorditiva collezione della famiglia Torlonia si compone di oltre 600 marmi tra sarcofagi, busti e sculture greco-romane, raccolti durante il XIX secolo. Tra le opere più illustri, la fanciulla di Vulci, il vecchio da Otricoli, l’Hestia Giustiniani, la Pallade di Porto, la colossale Testa di Apollo di Kanachos, l’Afrodite Anadiomene, l’Atleta di Mirone, il Diadumeno di Policleto, la Tazza Cesi (cratere con simposio bacchico), il sarcofago con le fatiche di Ercole e più di 100 marmi imperiali.

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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