Torino e la moda. Al Circolo del Design la storia di Alda Farinella e Jana

L’artista della moda, recentemente scomparsa, viene omaggiata con una mostra che racconta il fermento del suo showroom, punto di incontro per artisti, galleristi, protagonisti della cultura torinese e non solo

Il Circolo del Design di Torino celebra, nel secondo episodio del progetto Archivi d’Affetto, Alda Farinella (scomparsa all’inizio di febbraio 2024) e il suo showroom di moda Jana, un rifugio di arte e di moda, vero e proprio punto di passaggio (e discussione) per artisti, galleristi, scrittori e protagonisti della cultura non solo torinese. Un’esposizione aperta al pubblico fino al prossimo 10 maggio, che mette in mostra la capsule collection di Serien°umerica dedicata a Jana, e una raccolta di immagini e video interviste che ricostruiscono il valore del suo lavoro.

Il progetto “Archivi d’Affetto” al Circolo del Design

A cura di Maurizio Cilli e Stefano Mirti, il progetto Archivi d’Affetto mira infatti a riportare in luce le storie di progettisti e sperimentatori che hanno sviluppato percorsi professionali fuori dagli schemi e di grande valore: traiettorie irregolari di figure impreviste che hanno contribuito a plasmare in maniera profonda l’identità culturale della città. Alla relazione tra Torino con la moda e il costume è dedicato proprio il secondo episodio, con un tributo alla vicenda professionale di Alda Farinella.

La storia di Alda Farinella e Jana
La storia di Alda Farinella e Jana

Torino e la moda. Chi era Alda Farinella, detta Jana

Figlia di Adriana Corino, specializzata in camiceria sartoriale da uomo, a partire dagli anni Ottanta Alda apre a Torino i suoi negozi con l’insegna Jana, soprannome di sua madre. Tra questi, lo spazio sotto i portici di piazza Vittorio Veneto dove nell’autunno del 1993 viene presentata in anteprima assoluta una selezione di abiti del designer belga Martin Margiela; e l’ultimo aperto, il più grande, al civico 45 di via Maria Vittoria: spazio unico nel suo genere, più simile a una galleria d’arte che a un negozio di abbigliamento. Alda Farinella non disegna e non cuce: il suo talento è quello di proporre abiti di fashion designer e aziende emergenti. Un faro per l’avanguardia che l’ha portata a cogliere e presentare per la prima volta a Torino, e in alcuni casi in Italia, brand e stilisti internazionali come Comme des Garçons, Paul Harnden, Carol Christian Poell e Vivienne Westwood. La sua storia, strettamente intrecciata con la sua città, ha avuto come protagonista proprio lo showroom nel quale prendeva forma l’arte di presentare la sua selezionatissima collezione di abiti, accessori e oggetti di affezione. “Molto più che semplici negozi” commenta Maurizio Cilli “erano spazi stimolanti nei quali prendeva forma il desiderio, capaci di offrire un’esperienza inconsueta di fare acquisti. Un approccio commerciale sofisticato ed esclusivo che perseguiva un metro di selezione accurato, radicale e trasgressivo. Nulla di simile si era visto prima in città, tanto da diventare un punto di riferimento e luogo d’incontro per chi intendeva condividere la sua sensibilità e vestire un abbigliamento estraneo alle convenzioni. Essere clienti di Alda non era cosa semplice, potevi desiderare di esserlo ma è sempre stata lei a scegliere. Se non le piacevi, non avevi speranza. Le bastavano pochi secondi per capire. Nei suoi commenti era schietta, un gioco sottile di sagacia e ironia”.

La capsule collection di Serien°umerica dedicata a Jana

Serien°umerica, brand torinese fondato da Maria De Ambrogio e Stella Tosco, specializzato in maglieria e capace di valorizzare il lavoro artigianale Made in Italy nelle sue accezioni più contemporanee, ha realizzato una capsule collection di 4 camicie ispirata a Jana, per sottolineare la ricerca portata avanti da Alda Farinella, con una collezione inedita protagonista dell’esposizione al Circolo del Design. Maria e Stella hanno da tempo affiancato alla normale attività la creazione di ‘collages’ fatti sulle foto della collezione. L’idea è quella di mettere in evidenza il capo che letteralmente viene incontro allo sguardo dell’osservatore. Come ulteriore tributo a Jana, nell’atrio dell’albergo NH Collection di Piazza Carlina saranno esposti due scatti del fotografo Ivan Cazzola su cui sono state applicate le camicie dedicate ad Alda Farinella.

Alda Farinella secondo i giovani talenti di IED Torino

Ogni episodio di Archivi d’Affetto si apre alla collaborazione con le Università di Design. Un’intera classe di fotografia di IED Torino ha ricostruito la storia di Alda Farinella attraverso una serie di docu-interviste e ha documentato la produzione della capsule collection, alla cui realizzazione hanno partecipato Matteo Giaretti e Federico Ponzo, studenti di fashion design dello IAAD, che hanno collaborato con Serien°umerica lavorando a tutte le fasi del processo creativo e produttivo. Come commentato da Sara Fortunati, Direttrice del Circolo del Design, questo episodio di Archivi d’Affetto non vuole essere solo un tributo ad Alda Farinella e a ciò che ha rappresentato per il mondo della moda e per Torino, ma anche uno stimolo e un’ispirazione per i tanti studenti che in città hanno scelto di impegnarsi per diventare a vario titolo professionisti nell’industria della moda e del design.

La proiezione di “We Margiela”

Il secondo episodio di Archivi d’Affetto contemplerà anche la proiezione (giovedì 4 aprile) al Circolo del Design di We Margiela, un documentario sullo stilista realizzato nel 2017 da Menna Laura Meijer. Nel filmato, la narrazione è affidata a Jenny Meirens, co-fondatrice della Maison, e ad alcune interviste, tra le quali quella ad Alda Farinella ripresa al suo tavolo di lavoro da Jana. Inoltre, il Circolo e Serien°umerica hanno organizzato uno studio visit che permetterà agli appassionati di moda di visitare il laboratorio sartoriale il 18 aprile in Strada del Fortino 21 a Torino.

Giorgia Zerboni

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