La storia di Gabrielle ‘Coco’ Chanel al V&A Museum di Londra

La libertà e l’indipendenza sartoriale di Coco Chanel sono al centro della mostra londinese, che da oltre un secolo ospita progetti dedicati alla moda. In evidenza, il rapporto della stilista francese con la Gran Bretagna

I costumi originali del balletto Le train bleu (1924), gli abiti sportivi in tweed, gli outfit per le star di Hollywood. Sono oltre 200 le creazioni sartoriali di Gabrielle ‘Coco’ Chanel in mostra al Victoria & Albert Museum di Londra, che già registra un record di prevendite per assicurarsi i biglietti. E oltre agli abiti non può mancare una sala dedicata all’iconico profumo N.5, lanciato il 5 Maggio 1921, oltre a gioielli, fotografie, disegni, lettere, oggetti vari suddivisi in 10 sezioni. 

La storia di Coco Chanel nella mostra Fashion Manifesto 

La mostra-retrospettiva curata da Oriole Cullen, che con sintesi perfetta la rivista Harper’s Bazaar ribattezza Portrait of a Lady, scaturisce dalla collaborazione tra il V&A ed il parigino Palais Galliera, il museo della moda della Città di Parigi e trae spunto, innovandone ed integrandone il progetto (con oltre 160 tra nuovi outfit, inclusi quelli per le star di Hollywood, ed oggetti vari) dalla mostra inaugurata a Parigi il primo ottobre 2020 Gabrielle Chanel. Manifeste de Mode e poi riproposta alla National Gallery of Victoria a Melbourne (dicembre 2021- aprile 2022) e al Mitsubishi Ichigokan Museum di Tokyo (giugno-settembre 2022).
Le creazioni esposte, che raccontano la libertà e l’indipendenza sartoriale della Chanel e come si è reinventata più volte nel corso degli anni, coprono 60 anni di storia, dal 1909 al 1971, anno dell’ultima collezione firmata da Gabrielle Chanel e della sua morte. 

Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto, installation view at V&A Museum, Londra, 2023
Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto, installation view at V&A Museum, Londra, 2023. Photo Mario Bucolo

La relazione tra Coco Chanel e la Gran Bretagna

La mostra londinese pone particolare enfasi sul rapporto tra la stilista e la Gran Bretagna, che le ispirò le creazioni sportive da donna, in tweed e dove Chanel ha trascorso molto tempo fondando, nel 1932, anche la società British Chanel e con frequentazioni ed amicizie altisonanti come l’allora (1920) Duca di Westminster (con il quale ebbe una lunga relazione), Winston Churchill, il Re Edoardo VIII e la moglie del fratello, futuro Re Giorgio VI, e mamma della Regina Elisabetta II. Chanel era anche una imprenditrice abile nel capire i trend di mercato e nel coinvolgere altri design per collaborare con lei, ma essa stessa icona di stile, fotografata – indossando e promuovendo le sue creazioni – dai più importanti fotografi dell’epoca.
Il ricco libro-catalogo della mostra racconta i vari aspetti della vita e della carriera di Gabrielle Chanel con tanti aneddoti legati sia ai diversi periodi della sua vita e delle sue creazioni che ai diversi prodotti commercializzati, profumo incluso ovviamente.

Mario Bucolo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Mario Bucolo

Mario Bucolo

Mario Bucolo è fotografo professionista (awards winners come si dice di chi ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali), pur amando definirsi ‘artigiano dell’immagine’, specializzato in architettura, landscape, viaggi. Catanese, vive e lavora a Londra da alcuni anni. Ma Mario Bucolo…

Scopri di più