Durazzi Milano, il brand di moda emergente di Ilenia Durazzi e Maurizio Cattelan

Moda e arte contemporanea si uniscono in un sodalizio prolifico nell’idea del brand emergente che ha portato alla Milano Fashion Week una sfilata-performance, coinvolgendo anche il mondo dell’equitazione. Qui l’intervista a Ilenia Durazzi

Durante la Milano Fashion Week 2023 Artribune ha incontrato Durazzi Milano per conoscere la collezione Autunno – Inverno 2023/24 di questo brand emergente fondato da Ilenia Durazzi, creative director e curatrice a tutto tondo, insieme all’artista Maurizio Cattelan. Così gli aspetti tipici della moda, che Ilenia conosce bene vantando un’esperienza più che decennale presso i più importanti uffici stile in qualità di head designer, si uniscono a quelli dell’arte contemporanea, mantenendo l’italianità e il mondo dell’equitazione come punti cardine: lo stesso logo è ispirato alle briglie. L’obiettivo è sviluppare un linguaggio che vada oltre i trend della moda, attraverso un approccio non convenzionale alla materia. Durazzi Milano è riuscito nell’impresa con la presentazione delle nuove creazioni negli spazi di Casa Corbellini-Wassermann, progettata dall’architetto Piero Portaluppi e ora galleria d’arte contemporanea di Massimo De Carlo.

Durazzi Milano. Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing Alessia Caliendo. Photo Clara Melchiorre

Durazzi Milano. Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing Alessia Caliendo. Photo Clara Melchiorre

INTERVISTA A ILENIA DURAZZI

Le intuizioni di Durazzi Milano sono le stesse del tuo approccio quotidiano alla vita: l’equitazione, l’arte contemporanea e la lavorazione autentica della materia. Come dialogano le tue creazioni con la società?
Vengo da più di 15 anni di esperienza nel mondo della moda e tuttora il mio processo evolutivo è in atto. Ho imparato e imparo costantemente da tutti i cambiamenti. Ho sempre pensato che la moda sia una traiettoria per immaginare il futuro.

E qual è il manifesto di cui ti fai portavoce?
L’intento è quello di sconfinare in tutte le arti. Non abbiamo la pretesa di essere tuttologi ma ambiamo a una fusione che avverrà in modo del tutto fisiologico. L’obiettivo è di comunicare con la nuova generazione per trasmettere l’accessibilità e la reinterpretazione di macro mondi storici come quello della selleria.

Perciò Durazzi Milano è nato dall’esigenza di uno spazio puro e privo di codificazioni pregresse?
Sì, volevo finalmente dar voce a tutto il mio bagaglio arricchendolo della mia visione e di quella di tutti coloro che mi circondano. Durazzi Milano nasce con l’intento anche di omaggiare chi mi ha supportata e mi è stato vicino nel dargli vita.

La presentazione della nuova collezione è avvenuta negli spazi di Casa Corbellini-Wassermann. Come hai concepito la direzione artistica della performance e delle installazioni?
La volontà era quella di lasciare un segno nella memoria di tutti coloro che ci hanno fatto visita, attraverso un percorso espositivo il cui culmine è stato la presenza dei cavalli in giardino. Ho scelto un luogo che potesse rappresentare al meglio la mia cifra estetica, spesso affine ai codici dell’architettura modernista italiana.

Ma parlaci degli elementi che hanno articolato l’evento tenutosi durante la Settimana della moda.
Il tableau vivant messo in scena nella stanza principale dell’edificio si ispira all’opera Some Living American Women Artists di Mary Beth Edelson (Chicago 1933 – 2021). Le donne di oggi sono lo specchio delle donne di domani, per questo ho scelto di proiettare sui volti delle modelle performer quelli delle più grandi pioniere e attiviste della storia contemporanea. Da Suzy Lake, tra le fondatrici del movimento artistico femminista, alla fotografa e scrittrice Carla Cerati, interprete dell’Italia e dei suoi cambiamenti negli anni Sessanta. Fino alle giovani Sara Sabry, che è stata la prima astronauta africana e araba ad andare nello spazio, e Sara Del Fabbro, fantina italiana dei record.

Durazzi Milano. Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing Alessia Caliendo. Photo Clara Melchiorre

Durazzi Milano. Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing Alessia Caliendo. Photo Clara Melchiorre

Ritornando ad abiti e accessori, la gonna sella, gli stivali da cavallerizza e le borse a forma di bisaccia mescolano l’artigianato alla ricerca di materiali come vernice, feltro e ricami. Ci racconteresti lo sviluppo creativo e produttivo di questa collezione?
Il mio primo passo è l’approccio alla materia, e ciò avviene dialogando con gli artigiani. Il percorso creativo è molto materico e tattile. Tessuti, materiali, fornitori e maquette sono le parole chiave che io e il mio piccolo team amiamo. Nei limiti di una produzione quasi tutta a km zero, i nostri laboratori sono collocati perlopiù nel Centro e Nord Italia: ho scoperto una particolare cura nella manodopera innovativa e voglio svilupparla.

Tra le tante creazioni, ad attirare sono anche le coperte, esposte su cinque grandi strutture in acciaio e declinabili in mille sfaccettature…
Infatti l’installazione scelta ha voluto anticipare l’assenza ma anche la presenza dei cavalli, gli stessi incontrati in giardino, valorizzando l’elemento della coperta, frutto di una produzione molto elaborata. I dettagli richiamano quelli della collezione donna, come le cinghie e gli elementi tridimensionali.

Dunque Durazzi Milano vuole esplorare il mondo del lifestyle?
C’è tanta voglia di collaborare con tutti i settori per creare un incubatore d’energia creativa. Nei prossimi step dialogheremo con l’architettura perché stiamo progettando il nostro nuovo spazio. Inoltre, una distribuzione “pensata” ci consente di approdare in boutique e concept store selezionati, con cui creiamo sinergie. Infatti saremo presenti con un’installazione durante l’Art Week berlinese il prossimo aprile.

Alessia Caliendo

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Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

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