Morto Ernesto Gismondi. Imprenditore e designer, fondò Artemide

Imprenditore illuminato, designer, docente universitario, il fondatore di Artemide è morto a 89 anni. Ritorniamo sul suo percorso, dai missili al Compasso d’Oro, con il sogno di “illuminare anche Marte”.

L’idea della plastica nell’arredamento mi è venuta perché io da giovane facevo missili” raccontava negli anni Novanta Ernesto Gismondi, il fondatore di Artemide scomparso il 31 dicembre a 89 anni, per quasi tutti “l’ingegnere”, a Ugo Gregoretti che lo stava intervistando per il suo programma Lezioni di Design. L’intuizione risale agli anni Sessanta, un periodo in cui molti puntavano gli occhi verso il cielo e oltre per cercare ispirazione, ma Gismondi stava in realtà guardando al mondo che conosceva meglio. Nato a Sanremo il giorno di Natale del 1931, si era laureato in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano e poi specializzato in Ingegneria Missilistica alla Scuola Superiore di Ingegneria di Roma. Da subito, però, in parallelo all’ingegneria aerospaziale che continuerà a seguire a lungo, per esempio tenendo la cattedra di Motori per Missili al Politecnico per un ventennio, dal 1964 al 1984, si interessa al mondo dell’illuminazione. Lo Studio Artemide, il primo nucleo di quello che diventerà poi il Gruppo Artemide, vede la luce a Pregnana Milanese nel 1960. La prima lampada è Alfa, disegnata dal cofondatore dello studio, l’architetto Sergio Mazza. Con il suo diffusore in cristallo lavorato in modo da mimare la plissettata del classico paralume in tessuto, evoca e reinterpreta in maniera ironica il gusto borghese. Poi arrivano i mobili di plastica, una novità ispirata dal materiale – una “resina di poliestere con fibra di vetro, gercottata(…) una superficie colorata molto liscia, molto lucida, un materiale termoindurente, quindi molto secco, con una buonissima sensibilità” spiega ancora Gismondi a Gregoretti nel corso della stessa intervista – che veniva utilizzato per costruire, appunto, le consolle di comando di lancio dei missili.

ERNESTO GISMONDI: LE COLLABORAZIONI

Il filone degli arredi in plastica firmati Artemide si esaurisce presto, complici gli alti costi di produzione e la crisi petrolifera degli anni Settanta, e Gismondi orienta la sua azienda in maniera molto decisa verso l’illuminazione, un settore nel quale darà un contributo importantissimo alla storia del design. Le lampade diventate vere e proprie icone sono moltissime, frutto della collaborazione con i migliori talenti creativi di più generazioni. Eclisse, progettata da Vico Magistretti nel 1965 e premiata con il Compasso d’Oro nel 1967, ha un paralume interno rotante che “eclissa”, appunto, la fonte di luce. La lampada da scrivaniaTizio (il nome deriva dal fatto che, secondo Gismondi, questo prodotto poteva soddisfare “Tizio, Caio e Sempronio”, quindi qualunque acquirente), disegnata da Richard Sappernel 1972, adotta una lampadina piccolissima, fino a quel momento usata solo per i fari delle auto, e fa a meno dei cavi elettrici, facendo passare la corrente attraverso delle bacchette di alluminio. Il sistema di illuminazione Aggregato, di Enzo Marie Giancarlo Fassina, parte da un’utopia: la produzione e la messa a disposizione del pubblico di un set di componenti assemblando i quali sia possibile realizzare 72 modelli differenti di lampada a seconda delle necessità. La lampada a braccio Tolomeo, Compasso d’Oro 1989 (Artemide vincerà il premio altre due volte, nel 2004 e nel 2014), firmata sempre da Fassina con Michele de Lucchi, è un best seller da tre decenni.

CHI ERA ERNESTO GISMONDI

Gismondi è al tempo stesso imprenditore illuminato, convinto che “se l’idea c’è, la si vede” anche quando ci si trova di fronte a uno schizzo e non a un progetto dettagliato, e designer che lavora in proprio su alcuni prodotti. Negli anni Ottanta, partecipa a Memphis, il movimento d’avanguardia che rompe, con fracasso e con esiti memorabili, i due schemi dominanti fino a quel momento, quello del non colore e quello della forma. Sotto la sua guida, Artemide, oggi guidata dalla moglie Carlotta de Bevilacqua, architetto e designer, è cresciuta e si è internazionalizzata, diventando uno dei principali operatori nel settore dell’illuminazione di design a livello mondiale. Ernesto Gismondi ha ricevuto, per il suo ingegno poliedrico e il suo impegno nella promozione del progetto di qualità, premi importanti come l’European Design Prize(nel 1997) il Compasso d’Oro alla Carriera(nel 2018). Alla consegna del riconoscimento dell’ADI, ha dichiarato alla stampa di avere un sogno: riuscire a illuminare non soltanto il mondo, ma anche il pianeta Marte.

-Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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