1TESSUTO O CERAMICA?

A una prima occhiata la distinzione risulta difficile: la collezione Twist di Ceramiche Refin, ideata da Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto di Studiopepe, si ispira dichiaratamente al mondo dei tessuti. I pattern, dal forte carattere grafico ma risolti in cromatismi neutri, dialogano fra loro sulle superfici di sculture e totem mobili all’interno dei prestigiosi spazi di via Melone 2, progettati da Sottsass Associati agli inizi degli Anni Novanta.
2IL LETTO OPEN SOURCE

Il colosso svedese Ikea assolda Tom Dixon per una nuova linea di arredi tra cui spicca Delaktig, letto modulare e personalizzabile concepito come una piattaforma open source che si trasforma con l’aggiunta di elementi componibili. Un’operazione non solo estetica ma anche etica, volta a promuovere un consumo “circolare”, dove i clienti rendono longevo un oggetto adattandolo alle proprie esigenze attraverso la sua reinterpretazione.
3IL RITORNO DEL LEGNO CURVATO

Confermata anche quest’anno la collaborazione fra Gebrüder Thonet Vienna e designer contemporanei, con la volontà di indagare nuove strade e differenti estetiche pur mantenendo inalterato lo stile dell’azienda, legato all’inconfondibile legno curvato. La poltroncina Chignon disegnata da LucidiPevere esprime al meglio questa dualità di pensiero, coniugando lo spirito rétro con il tocco contemporaneo e divertente dato dallo schienale generoso raccolto da due riccioli di faggio, proprio come l’acconciatura dalla quale prende il nome.
4IN ALBERGO COME A CASA

Moroso indaga il mondo del contract e propone un nuovo concetto di ospitalità: non più alberghi freddi e monotoni ma spazi dall’anima ben definita, dove sentirsi come a casa propria. È qui che si inserisce Josephine di Gordon Guillaumier, un divano proposto nelle varianti classica o vis-à-vis, facilmente declinabile anche in versione domestica. Lontano dalle moderne linee cubiche e più vicino a quelle sinuose degli Anni Sessanta, Josephine fa propri i caratteri distintivi della diva Joséphine Baker alla quale si ispira: bellezza, femminilità, trasformismo e un pizzico d’ironia.
5AL BANDO IL DECORO

Fra ottoni, marmi e velluti, espressione di un neoclassicismo decorativo nel mondo del design, spicca ancora chi segue la via del “less is more”, come i designer Yusuke Hayashi e Yoko Yasunishi di Drill Design, che continuano la loro collaborazione con Crassevig. La panca Maki, disegnata nel 2016, viene accessoriata con tavolini e appendiabiti in materiali naturali dalle forme puriste. Una nuova interpretazione che trasforma la panca in un’isola multifunzionale perfetta per aree pubbliche e sale d’attesa.
6ARCHITETTURA IN TAVOLA

La grattugia Forma di Alessi è uno degli ultimi progetti di product design ideati da Zaha Hadid, scomparsa nel marzo 2016. Ispirata alle forme dei ciottoli levigati dall’acqua, è una piccola scultura organica che unisce estetica e funzionalità in un perfetto equilibrio. Durante il Fuori Salone, nelle vetrine del flagshipstore Alessi di via Manzoni sarà possibile ripercorrere la proficua collaborazione fra l’architetto iracheno e l’azienda piemontese, iniziata a metà degli Anni Ottanta, a cui dobbiamo piccole opere di design diventate icone.
7JAIME HAYON PER CAESARSTONE

L’immaginario fantastico di Jaime Hayon e la sperimentazione materica di Caesarstone si uniscono per dare vita a un’insolita e scenografica installazione a Palazzo Serbelloni. Il quarzo, tradizionalmente applicato in cucina o in bagno, si reinventa mediante applicazioni su totem, specchi scultorei e tavoli progettati dal grande designer spagnolo, ispiratosi alla fauna, ai colori della materia e al folklore di diverse culture, quella africana in primis.
8IL NUOVO POP

Seletti, il brand più irriverente del design italiano, lancia con Studio Job una collezione sfacciatamente pop che conferma la passione per i progetti fuori dagli schemi. Tappeti, lampade, piatti e imbottiti che strizzano l’occhio a Andy Warhol e vanno ad arredare le nostre case in modo unico, irriverente ma accessibile. Oggetti che si fanno sicuramente notare ma, come afferma Stefano Seletti, art director del brand: “O si amano o si odiano, non ci sono vie di mezzo!”.
– a cura di Sebastiano Tonelli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #36 – Speciale Design
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