Grossi investimenti a Milano per la cura del patrimonio. Restauri in Duomo e Galleria

All’ombra della Madonnina, i lavori di conservazione e consolidamento della “Veneranda Fabbrica” non si sono mai fermati, e la Regione stanzia 3 milioni di euro per proseguire. Intanto si apre un nuovo cantiere in Galleria. E presto anche Palazzo Marino sarà interessato da un necessario restauro

Serviranno 3 milioni di euro per finanziare gli interventi di restauro programmati nel prossimo triennio per valorizzare il Duomo di Milano. E la Regione Lombardia si fa carico della spesa, necessaria per preservare l’integrità storica e artistica della “fabbrica” simbolo della città. Il cantiere, che si concluderà entro il 2026, inizierà dal Capocroce Nord, con il recupero di piloni, finestroni, guglie, statue, gabbioni e mensole che arricchiscono i tre lati e la copertura della zona che abbraccia la Cappella della Madonna dell’Albero, all’interno del Duomo. Nel frattempo si procederà al ripristino del transetto nord-est esterno, ma si prevede di intervenire (nel 2025) anche sul basso tiburio, con un’operazione di consolidamento che è ritenuta necessaria per assicurare stabilità alla struttura, perché interessa il grande ottagono dalla cui copertura sorge la Gran Guglia, che sorregge a propria volta la Madonnina.

I restauri al Duomo di Milano

A conclusione, nel 2026, sarà avviato e concluso il restauro dell’organo (costruito nel 1938, è il più grande organo moderno esistente in Italia e secondo in Europa per il numero di canne e di registri sonori) del Duomo, che come pochi altri complessi monumentali di tale importanza può ritenersi un’architettura in fieri: da quando, nel 1387, Gian Galeazzo Visconti istituì la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, gli interventi di conservazione e tutela dell’edificio, che ha richiesto secoli di progetti e interventi reiterati per essere completato (la facciata fu realizzata solo tra il 1807 e il 1813, su impulso di Napoleone; per le porte bisognerà aspettare la prima metà del Novecento), si sono susseguiti costanti e puntuali.
Nel secondo Novecento, la campagna di restauro più completa mai programmata nella storia del Duomo coinvolse, tra le altre parti, la Guglia Maggiore, i piloni del tiburio, l’abside e la facciata. Nel triennio appena concluso, tra il 2021 e il 2023, si è lavorato, invece, su sagrestie, cripta, transetto nord, sulla guglia n. 17 dedicata a San Vittore e sul cosiddetto Gugliotto Amedeo, il più antico del Duomo, raffigurante un guerriero, simbolo della difesa della Fede. Spesa complessiva: 6 milioni di euro.

Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, via pexel
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano, via pexel

I restauri in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

Nel frattempo, iniziano poco distante gli interventi di restauro in Galleria Vittorio Emanuele II, finanziati dal Comune in accordo con la Soprintendenza. I lavori dureranno sei mesi, riguardando la facciata su via Marino e le coperture di via Pellico: nel primo caso, si procederà al recupero delle superfici e delle finiture e decorazioni originali della facciata, con la pulitura e il consolidamento degli archi al piano terra, dei fregi, degli elementi decorativi e delle superfici in pietra e a intonaco su quattro piani; per la parte di edificio rivolta su via Pellico, invece, è prevista la sistemazione della copertura a falde con tegole marsigliesi. Nel complesso, il finanziamento del cantiere ammonta a 900mila euro, e l’intervento si ritiene strategico per la valorizzazione dell’unica facciata della Galleria (quella su via Marino) non ancora toccata da restauri. Già un anno fa, Palazzo Marino – interessato, a propria volta, da un’imminente campagna di restauro finanziata da Tod’s con 2,5 milioni di euro, che si concluderà nel 2025 – stanziava la somma ben più ingente di 18 milioni di euro per il ripristino delle condizioni statiche e sismiche della copertura in ferro e vetro dell’iconico Salotto milanese.

Livia Montagnoli

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