Aprirà nell’autunno 2024 il sesto (e ultimo) museo alpino di Messner

Sul Monte Elmo, nelle Dolomiti di Sesto, la dismessa stazione della funivia sta diventando un museo. Tra un anno aprirà al pubblico l’MMM Roca, tassello finale del progetto museale ad alta quota concepito da Reinhold Messner

Sarà contraddistinta dal vocabolo “Roca”, ovvero “roccia” in spagnolo e ladino, la denominazione della sesta (e ultima) sede dell’MMM – Messner Mountain Museum, il circuito museale altoatesino frutto della visione trentennale dell’alpinista ed esploratore Reinhold Messner. In costruzione nella regione sciistica delle 3 Cime/ 3 Zinnen Dolomiti, sul Monte Elmo a Sesto Pusteria, il museo inaugurerà nel 2024 e, come nei cinque casi precedenti, sarà dedicato a uno specifico ambito tematico. Con la sua apertura, si completerà il progetto interdisciplinare dedicato alla montagna concepito da Messner, del quale fanno parte l’MMM Firmian (a Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano), l’MMM Juval (in val Venosta), l’MMM Ripa (nel castello di Brunico), l’MMM Ortles (a Solda, Bolzano) e il celeberrimo MMM Corones di Plan de Corones, tra la val Pusteria e la val Badia. Quest’ultimo, progettato da Zaha Hadid Architects e visitabile da luglio 2015, è stato il primo edificio realizzato in Alto Adige attraverso criteri parametrici.

Il progetto dell’MMM Roca in Alto Adige

Proprio come nel caso dell’MMM Corones, anche per l’MMM Roca capofila del progetto architettonico è un’architetta: si tratta di Ulla Hell di Plasma Studio, realtà particolarmente attiva nel contesto alpino ma con interventi a carattere pubblico e privato anche su scala globale, presente con i suoi uffici a Sesto (Alto Adige), Vienna, Singapore e Pechino. Focalizzato sull’elemento roccia e atteso per il prossimo autunno, il nascente museo non sarà l’esito di una nuova edificazione: Hell e il suo team hanno infatti operato nell’esistente stazione a monte della funivia Monte Elmo di Sesto. Una struttura ritenuta da Messner particolarmente adatta, data anche la sua peculiare collocazione a 2050 metri di altitudine, al focus tematico del museo, ovvero la storia dell’arrampicata “dagli esordi sulle formazioni di arenaria della valle dell’Elba agli odierni grand tour di freesolo”, come lui stesso ha precisato. Reso possibile dalla collaborazione con la 3 Zinnen Spa, l’intervento di ristrutturazione e adeguamento funzionale “mira innanzitutto al mantenimento della struttura tecnica, per preservarne le caratteristiche monumentali originali. Oltre ai rinforzi strutturali, verranno aggiunti componenti termici necessari per la nuova delimitazione degli spazi, ad esempio una vetrata panoramica con vista sulle montagne circostanti”, ha sottolineato Hell. Così facendo non si è solo evitata la demolizione del volume esistente, con i relativi (non irrilevanti) oneri, ma si è scelto di adottare una precisa linea progettuale. I principi dell’upcycling e del recycling stanno di fatto guidando la mano dei progettisti nell’intera operazione, improntata al riuso di tutti gli elementi in grado di sostenere il nuovo ciclo. Ricorrendo ancora alle parole dell’architetta, “l’intero processo mira al compromesso tra “il minor cambiamento possibile e tutti gli interventi necessari” –senza rinunciare ad un linguaggio architettonico assertivo.”

MMM Roca Photo © wisthaler.com. Courtesy Messner Mountain Museum
MMM Roca Photo © wisthaler.com. Courtesy Messner Mountain Museum

Il Reinhold Messner-MMM Roca

Caratterizzato da un ampio tetto paesaggistico accessibile al pubblico, in sostituzione dei precedenti abbaini in successione, il museo proverà a siglare con le Dolomiti una relazione d’elezione, rendendole parte integrante della narrazione anche dal punto di vista visivo. Attraverso la facciata panoramica, infatti, sarà possibile apprezzare alcune delle superbe vette circostanti, compresa la famosa “Meridiana di Sesto” (ovvero la “Meridiana di pietra più grande del mondo”), con le sue cime. Tra le sfide con cui si sono misurati gli architetti nell’iter progettuale rientrano l’adattamento degli apparati tecnici di funzionamento della funivia all’interno dello spazio espositivo, la riduzione dell’impatto sonoro del complesso e il mantenimento dell’aspetto grezzo del volume. In attesa dell’apertura, tra dodici mesi, sono già stati resi noti alcuni dettagli del percorso espositivo e della collezione museale, che includerà “la ‘Goddes of Protection’, una statua di bronzo proveniente dall’Himalaya simbolo da quasi 200 anni della protezione indispensabile per affrontare l’arrampicata estrema su roccia e ghiaccio”.

Valentina Silvestrini

https://www.messner-mountain-museum.it/it/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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