Il complesso del Giardino del Redentore di Venezia sarà restaurato e aperto al pubblico 

La Venice Gardens Foundation ha affidato al paesaggista Paolo Pejrone un progetto che valorizzi un complesso architettonico e botanico di grande spiritualità alla Giudecca, mai aperto prima

Venezia sta per riavere, e condividere, un luogo di grandissima spiritualità e bellezza, un’oasi verde nel cuore della Laguna. La Venice Gardens Foundation – fondazione presieduta da Adele Re Rebaudengo, che dal 2014 promuove il restauro e la conservazione di parchi, giardini e beni di interesse storico e culturale in città – ha presentato In Venetia Hortus Redemptoris, iniziativa volta al restauro, alla conservazione e all’apertura al pubblico del Compendio del Giardino del Convento della Chiesa palladiana del Santissimo Redentore. Il prestigioso e antico complesso, composto dall’Orto, dalle Cappelle di meditazione, dalle Antiche Officine, dalla Serra e dall’Apiario, aprirebbe così per la prima volta ai visitatori grazie a un progetto incentrato sui principi chiave di sostenibilità e autosufficienza. Una rinascita, insomma, da affidarsi nientemeno che al celebre architetto paesaggista e giardiniere piemontese Paolo Pejrone, allievo di Russell Page e Roberto Burle Marx, e autore, tra i numerosi progetti, del ripristino dell’Orto di Santa Croce in Gerusalemme a Roma.

Redentore, Venezia, Antiche officine, Ristoro. Photo Guido Guidi, 2021

Redentore, Venezia, Antiche officine, Ristoro. Photo Guido Guidi, 2021

IL COMPLESSO DEL GIARDINO DELLA CHIESA DEL REDENTORE DI VENEZIA

Il Complesso Monumentale del Redentore, realizzato dalla Serenissima insieme a Papa Gregorio XIII come simbolo rinascita dopo la peste del Cinquecento, si estende per circa un ettaro dal canale della Giudecca fino alla Laguna. Particolarmente segnato dall’acqua alta del novembre 2019, il Compendio è stato affidato due anni dopo alla Venice Gardens Foundation dalla Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, con l’autorizzazione della Santa Sede e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, perché fosse recuperato e potesse riaprire al pubblico (idealmente nel 2024) con ingresso gratuito ai veneziani. Il restauro, su progetto di Paolo Pejrone e a cura dell’architetta Alessandra Raso – già collaboratrice di istituzioni come la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano –, ha ottenuto un finanziamento di due milioni dal pacchetto di recupero post-pandemico dell’Unione Europea, NextGenerationEU, e prevede la piantumazione di oltre 2.500 alberi e piante. Queste includono ulivi e cipressi, una vasca delle ninfee e un frutteto, ma anche piante di uva, rose, glicini e bignonie, che avvolgono i 400 metri di pergolati in castagno, oltre a un giardino di pitosfori e rose affacciato sulla Laguna. Accanto a queste aree, che daranno ristoro fisico e spirituale ai visitatori insieme all’antica cappella di meditazione e alla biblioteca, sarà riservata una speciale attenzione al benessere delle api, con la presenza di arnie e di attività di smielatura. “Un orto ben coltivato può esse un generoso e versatile compagno di lavoro (e di avventure e di vita); quello dell’orto è un affascinante e lungo viaggio a tappe fatto di partenze e di arrivi e non solo”, ha ricordato l’architetto Pejrone.

UN NUOVO PROGETTO PER LA VENICE GARDEN FOUNDATION

La nuova sfida, in linea con gli interventi passati della grande fondazione – in primis il restauro e la riapertura al pubblico nel 2019 dei Giardini Reali di San Marco, premiato Parco più bello d’Italia nel 2022 e realizzato sempre da Pejrone –, si pone come obiettivo la rinascita di un luogo di profonda valenza simbolica e spirituale, da donare a Venezia e al mondo intero. “È un onore per Venice Gardens Foundation poter concorrere a tramandare un Bene di così alto valore storico, simbolico e spirituale, attraverso il suo restauro e conservazione nel tempo”, ha dichiarato la presidente Adele Re Rebaudengo. “Un progetto reso possibile grazie sia alle affinità tra il carisma Cappuccino e la missione della Fondazione sia al proficuo confronto con i Frati del Convento, che ci ha portati, dopo due anni, ad iniziare il cantiere dei lavori il 30 gennaio. Un percorso che ha coinvolto tanti professionisti, istituzioni e generosi mecenati che partecipano con entusiasmo a questo nostro progetto, condividendone la visione e i principi: il valore del restauro, del rispetto e della protezione della natura in armonioso accordo. Un progetto attento al passato, ma rivolto anche al futuro con responsabile impegno, fedele al senso di responsabilità, sostenibilità, autosufficienza e al riconoscimento del ruolo fondante che questi luoghi ricoprono in un contesto sociale e comunitario attraverso la loro apertura che avverrà nel rispetto dello spirito del luogo”.

Giulia Giaume

www.venicegardensfoundation.org

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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