È trascorso quasi un anno da quando Roma ha ospitato l’VIII Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. A pochi giorni dalla chiusura di quell’appuntamento, avevamo commentato i risultati con il Presidente del Consiglio Nazionale Giuseppe Cappocchin. Nell’intervista rilasciata ad Artribune erano emerse le necessità dei professionisti di questo strategico settore, le (croniche) urgenze del territorio italiano e la richiesta, rivolta al Governo, di attivarsi sul fronte della Legge per l’architettura. In occasione del Congresso Nazionale, inoltre, erano stati diffusi i dati emersi dalla Ricerca Makno commissionata dal CNAPPC dal titolo L’immagine sociale dell’architetto e dell’urbanista. A meno di un mese dalla terza edizione di Open Studi Aperti, quelle informazioni continuano a risultare di grande attualità, poiché forniscono indicazioni in merito alla percezione della disciplina e dei suoi addetti da parte della cittadinanza. Per il 60.5% degli intervistati “l’architettura dovrebbe essere per tutti”: una posizione alla quale la possibilità offerta il 24 e 25 maggio prossimi sembra fornire una concreta risposta, portando avanti un progetto di avvicinamento, incontro e conoscenza reciproca.
ARCHITETTURA PER TUTTI
“Open studi Aperti risponde innanzitutto ad un bisogno dei cittadini, quello che l’architettura sia per tutti. – Ha sottolineato Alessandra Ferrari, Coordinatrice del Dipartimento Cultura e Promozione della figura dell’architetto del CNAPPC – Dall’indagine che il Consiglio Nazionale ha commissionato – sulla percezione che l’opinione comune ha dell’architetto – emerge, infatti, che a questa figura professionale si richiede sempre più una grande capacità di ascolto: per comprendere i bisogni individuali e quelli delle comunità che vogliono partecipare alle scelte che riguardano l’ambiente e il futuro delle città e dei territori”. Forte del successo delle due edizioni precedenti – nel 2018 sono stati oltre 40mila i cittadini che hanno preso parte agli eventi organizzati da più di 750 studi nelle 92 provincie aderenti, con una crescita di 10mila rispetto all’esordio – Open Studi Aperti si propone, anche quest’anno, come “la più importante manifestazione diffusa di architettura”. Con l’obiettivo di diffondere la cultura architettonica e di favorire la piena comprensione della imprescindibile funzione sociale della disciplina, il CNAPPC invita – fino al 19 maggio prossimo – singoli professionisti e studi a scendere in campo, aderendo all’iniziativa.
COME ADERIRE E COME PARTECIPARE
Nell’arco delle due giornate previste ciascuno studio può scegliere orari e data di apertura; può sviluppare un’attività da presentare ai visitatori, eventualmente anche declinata sulla base di specifici campi di specializzazione, una mostra, un talk e altri appuntamenti ancora. Punto di incontro tra cittadini e architetti è il sito ufficiale di Open Studi Aperti, sul quale è disponibile l’elenco degli studi visitabili – ancora in aggiornamento – e tutti gli altri dettagli utili per pianificare la propria visita. Scorrendo la lista dei partecipanti, al momento è la provincia Milano a proporre il numero più alto di aperture; tra i “big” anche David Chipperfield Architects. Proprio nel capoluogo lombardo quest’anno l’iniziativa coincide con la kermesse Milano Arch Week: un bis di iniziative, non solo agli addetti del settore, per avvicinarsi davvero all’architettura.
-Valentina Silvestrini
https://studiaperti.com/