Savage Architecture. Gian Piero Frassinelli e 2A+P/A in mostra a Londra

La recente collaborazione fra Gian Piero Frassinelli e i 2A+P/A riapre il dialogo fra architettura e antropologia. Fino al 23 marzo, una piccola ma preziosa mostra all’Architectural Association di Londra ricostruisce la genesi di questo pensiero in quattro fondamentali episodi.

RADICALI DI IERI E DI OGGI
Da quando la lungimirante intuizione di Marie-Ange Brayer e Frédéric Migayrou li ha riportati alla luce dalla mansarda in via XXIV Maggio a Firenze, i progetti, le installazioni e gli iconici oggetti di design del Superstudio sono protagonisti di ricorrenti riproduzioni e ampie retrospettive.
Supera le pure celebrazioni del pensiero radicale, svelandone l’attuale potenziale operativo, una piccola ma preziosa mostra all’Architectural Association di Londra dedicata alla recente collaborazione fra Gian Piero Frassinelli – membro del collettivo fiorentino dal 1968 – e lo studio romano 2A+P/A di Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo.

L’ITINERARIO DELLA MOSTRA
Attraverso l’acuta lente del progettista, il curatore Davide Sacconi rintraccia in Savage Architecture le radici di questo intenso incontro: il risultato è un itinerario in quattro tappe, che attraversa oltre cinquant’anni di appassionati esperimenti, esplorazioni e visioni fra architettura e antropologia. Dalla proposta a sei mani per il Museo Etnografico di Budapest (2014), poi rielaborata in un enorme Archivio Centrale delle Culture Umane (2015), il percorso muove a ritroso nel tempo lungo le pareti della Front Members’ Room dell’AA, soffermandosi sulle distopiche visioni delle Dodici Città Ideali (1971) e sul progetto inedito di un Centro di Ricerca Antropologico (1968), sorprendente tesi di laurea e prima formulazione del pensiero di Frassinelli.
Un viaggio fra prospettive e assonometrie, dettagliate rappresentazioni e sintetici diagrammi su carta quadrettata, litografie e film in 8mm. Che si conclude sul grande tavolo rettangolare rosa al centro della sala, fra i racconti dell’architetto fiorentino e i modelli in bronzo e resina, culmine della mostra. Completa la narrazione il bel catalogo di Black Square, in cui per la prima volta è pubblicato il testo di The Last City (1978), la 14esima città ideale.

Savage Architecture - installation view at Architectural Association, Londra 2016 - © 2A+P-A

Savage Architecture – installation view at Architectural Association, Londra 2016 – © 2A+P-A

PER UN’ARCHITETTURA SELVAGGIA
Si delinea così l’evoluzione di un pensiero che pone in relazione vita e progetto: se nell’architettura organica del centro di ricerca coesistono tutte le culture esistenti, e le città tecnologiche dell’era radicale denunciano i pericoli di un pensiero assoluto, lo ziggurat iper-tecnologico dei 2A+P/A, monumentale custode della diversità in un mondo dominato dalla cultura unica della globalizzazione, è dei precedenti episodi la sintesi contemporanea.
Un’architettura che, accogliendo differenze e conflitti insiti nella natura umana, diviene, nelle parole del curatore, “un campo di tensioni fra controllo e libertà, narrazione e tecnologia, espressione individuale e riti collettivi”. Dunque, selvaggia.
Nell’era dell’omologazione culturale e della dipendenza tecnologica, uno stimolante e provocatorio spunto di riflessione per il futuro.

Marta Atzeni

Londra // fino al 23 marzo 2016
Savage Architecture. Gian Piero Frassinelli, Superstudio and 2A+P/A
a cura di Davide Sacconi
ARCHITECTURAL ASSOCIATION
36 Bedford Square
[email protected]
www.aaschool.ac.uk
www.black-square.eu

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Marta Atzeni

Marta Atzeni

Interessata alle intersezioni fra l'architettura e le arti, si è laureata in Architettura presso l’Università degli Studi Roma Tre con una tesi teorica sui contemporanei sviluppi delle collaborazioni fra artisti e architetti. Collabora con l’AIAC nell’organizzazione di eventi, mostre e…

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