Nuove piste ciclabili. Per un futuro green

Delle piste ciclabili in Italia c’è abbastanza poco da dire, purtroppo. Ma soprattutto nel Nordeuropa le best practice si sprecano. Così c’è una pista solare ad Amsterdam, una ciclo-autostrada in Germania, e ora un nuovo progetto a Berlino.

PEDALARE IN ITALIA E IN EUROPA
Il ricorso alla mobilità sostenibile è un argomento quanto mai attuale: solo nei giorni scorsi il Comune di Torino ha deciso di lanciare l’iniziativa Lascia l’auto, viaggia gratis, una due-giorni di percorsi sui mezzi pubblici completamente gratuiti, per abbattere i livelli di smog cittadino. La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto alternativi che si sta rivelando molto efficace nella lotta all’inquinamento atmosferico: l’utilizzo sempre crescente della bici è testimoniato anche dalla produzione di nuovi modelli, come quelli a pedalata assistita, studiati per essere sia green che performanti.
Ma non è solo il mondo del design delle due ruote sostenibili a essere in pieno fermento: mentre in Italia il tema delle piste ciclabili è ancora molto dibattuto, perché queste sono spesso collocate in spazi urbani di risulta e sono inoltre poco fruibili o discontinue, l’Europa ha compiuto enormi passi avanti. Capofila della nuova tendenza a impatto zero, ovviamente, il Nordeuropa, dove la bicicletta è il mezzo di trasporto più utilizzato dalla quasi totalità degli abitanti delle metropoli, ma anche delle cittadine più piccole.

Radschnellweg, Duisburg-Hamm

Radschnellweg, Duisburg-Hamm

BUONE PRATICHE FRA OLANDA E GERMANIA
Dai primi mesi del 2015 è in funzione in Olanda, alla periferia di Amsterdam, SolaRoad, la prima strada ciclabile solare al mondo, realizzata con lastre in calcestruzzo in cui sono stati integrati pannelli fotovoltaici, che in sei mesi ha prodotto un quantitativo di energia in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuale di una famiglia: un ottimo risultato, considerando che attualmente la pista si estende solo per 70 metri.
A dicembre in Germania è stata inaugurata Radschnellweg, la prima superstrada ciclabile, lunga 21 chilometri e che una volta terminata, nel 2020, collegherà le città di Duisburg e Hamm per un totale di circa 100 chilometri. Si tratta di un percorso con carreggiata larga 6 metri, disegnato lungo una ferrovia in disuso e pensato per gli spostamenti sulle lunghe distanze, dove sono stati ridotti al minimo i semafori e le curve, rendendo così il percorso lineare per consentire una buona velocità media di percorrenza.

Radbahn - schizzo - Team Radbahn Berlin

Radbahn – schizzo – Team Radbahn Berlin

IL PROGETTO BERLINESE
Sono oltre 14 i milioni di euro investiti dal Comune di Berlino nel 2015 e 600 i chilometri di pista ciclabile attualmente in uso, entrambi destinati ad aumentare nei prossimi anni. Sono nove infatti i chilometri di Radbahn, che vuole unire la zona del Bahnhof Zoo (dove si sono svolte le vicende raccontate nel docu-libro degli Anni Settanta, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino) a quella di Warschauerstrasse, vicino alla famosa East Side Gallery. Il progetto prevede la creazione di un percorso ciclabile sottostante rispetto ai binari della metropolitana sopraelevata, rivalutando così un’area urbana degradata ora utilizzata come parcheggio e per lo spaccio; la proposta, al vaglio della municipalità berlinese che sta valutandone i costi reali, è stata premiata a fine novembre all’interno del German Federal Ecodesign Award, dedicato a prodotti e progetti innovativi che sappiano coniugare finalità estetiche con soluzioni ecosostenibili.

Elisabetta Biestro

www.solaroad.nl
www.rs1.ruhr
www.radbahn.berlin

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Elisabetta Biestro

Elisabetta Biestro

Laureata in Architettura per il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici e ambientali, dal 2009 scrive per il mensile "Il Giornale dell'Architettura". Ha collaborato tra gli altri con Green Building Council Italia (GBC Italia), associazione no profit che promuove…

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