Pandemia, webcam e fotografia: 5 videogiochi appena usciti da non perdere

Le nostre recensioni di videogiochi, dalla nuova opera di Terry Cavanagh (VVVVVV) a 100 anni di storia vissuti attraverso un appartamento berlinese

Nel nuovo episodio della nostra rubrica di recensioni videoludiche seguiamo l’evoluzione di uno dei più importanti sviluppatori degli ultimi 15 anni (Egg), discutiamo due nuove storie interattive (Goodnight Universe, The Berlin Apartment) e usiamo i videogiochi “sparatutto multiplayer” per esplorare gli esseri umani e le loro relazioni (It Takes a War, No Players Online). 

Matteo Lupetti

Egg 

Escludendo Dicey Dungeons (2019), illustrato da Marlowe Dobbe, i videogiochi di Terry Cavanagh sono stati solitamente caratterizzati da uno stile visivo bidimensionale e crudo che richiama una certa primitività videoludica, quella di macchine come lo ZX Spectrum e il Commodore 64. VVVVVV del 2010 è l’esempio più noto. Egg non è il primo videogioco 3D di Cavanagh, ma già questa caratteristica lo differenzia dalla parte più conosciuta della sua produzione e chiarisce che ruolo abbia tra le opere dello sviluppatore irlandese: Egg, come Cavanagh stesso ha spiegato, è un esperimento che prepara a qualcosa di nuovo nella sua carriera. Altri elementi sono più riconoscibili come parte della poetica dell’artista: lo scarso interesse per la narrazione dopo primi tentativi come Judith e Pathways del 2009, il genere platform (quei videogiochi in cui soprattutto attraverso salti ci muoviamo tra piattaforme sospese ed evitiamo ostacoli letali) e un certo gusto per la difficoltà, anche questo ereditato dai videogiochi usciti tra la seconda metà degli anni 80 e la prima metà degli anni 90. In Egg guidiamo una serie di uova saltellanti attraverso un’unica ambientazione interconnessa alla ricerca di nidi che permettano loro di schiudersi. 

Egg di Terry Cavanagh è disponibile gratuitamente per Windows (versione provata), Mac e Linux ed è giocabile anche direttamente sui browser web. 

Scopri di più

Egg di Terry Cavanagh
Egg di Terry Cavanagh

Goodnight Universe 

Nel 2021 GoodbyeWorld Games pubblicò Before Your Eyes, un videogioco che prende uno strumento con cui avevamo acquisito una certa familiarità durante la pandemia, la webcam, e lo ricontestualizza, trasformandolo in una periferica di gioco. In Before Your Eyes seguiamo una narrazione lineare, la vita di una persona, ma quando sbattiamo gli occhi la scena in corso si conclude e il racconto salta nel tempo, a volte di pochi secondi e a volte di anni, senza possibilità di tornare indietro. È un videogioco sulla vita che fugge, e sulla morte che si avvicina, guidato da movimenti anche involontari del nostro corpo. Facendoci controllare un gioco con il battito degli occhi Before Your Eyes ci fa vedere quanto poco controllo abbiamo su questo gesto, sul nostro corpo, sulla nostra vita. Lo strumento di controllo rivela l’assenza di controllo. Goodnight Universe, realizzato più o meno dalle stesse persone dietro a Before Your Eyes, tratta simili tematiche dal punto di vista di un bambino di sei mesi capace di capire già perfettamente i linguaggi (anche se non sa parlare) e soprattutto dotato di poteri telepatici e telecinetici. Il gioco espande l’uso della telecamera rispetto a Before Your Eyes, ma la rende anche un mero e affidabile sistema di controllo da sfruttare in modi specifici per avanzare nella storia. Goodnight Universe è tra l’altro perfettamente giocabile senza webcam, che anzi neanche è supportata nelle versioni per console (dovrebbe però esserlo, in futuro, su Nintendo Switch 2). 

Goodnight Universe di Nice Dream e Skybound Games è disponibile per Windows (versione provata), Nintendo Switch 2, PlayStation 5 e Xbox Series S e X. 

Libri consigliati:
(Grazie all'affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
Goodnight Universe di Nice Dream e Skybound Games
Goodnight Universe di Nice Dream e Skybound Games

It Takes a War 

Tra 2002 e 2003 l’artista statunitense Joseph DeLappe realizzò Quake/Friends, una performance nel videogioco sparatutto in prima persona con multiplayer online (un gioco di sparatorie con visuale in soggettiva e la possibilità di giocare con altre persone attraverso internet) Quake 3 Arena (id Software, 1999). Sei persone si connettono al gioco ma invece di partecipare alla carneficina interpretano i personaggi principali della sitcom Friends (1994-2004) e recitano una scena della serie attraverso la chat testuale, mentre vengono continuamente uccise e continuamente resuscitano per continuare la partita. L’opera rivela “sia la finzione del videogioco, sia la natura stereotipata delle relazioni tra i personaggi di Friends” scrivono Joseph DeLappe e Laura Leuzzi in Fotoludica. Fotografia e videogiochi tra arte e documentazione (a cura di Matteo Bittanti e Marco De Mutiis, Mimesis, 2025), “mettendo in luce anche l’artificiosità e la natura performativa della dimensione affettiva nell’intrattenimento televisivo di massa”. In It Takes a War giochiamo la nostra prima partita a un altro sparatutto online, un videogioco a squadre simile a quelli della serie Counter-Strike di Valve (2000-in corso), e finiamo insieme a un affiatato gruppo di amici che passano tutto il tempo a chiacchierare usando la chat vocale (a cui noi non abbiamo ancora accesso). Man mano che la partita va avanti, però, i personaggi si rendono conto che una forza misteriosa impedisce loro di uscire dal gioco, e devono confrontarsi con le tensioni e i conflitti che esistono nella loro amicizia. 

It Takes a War di Thomas Mackinnon e Pantaloon è disponibile per Windows. 

Libri consigliati:
(Grazie all'affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
It Takes a War di Thomas Mackinnon e Pantaloon
It Takes a War di Thomas Mackinnon e Pantaloon

No Players Online 

In No Players Online giochiamo a un vecchio videogioco di sparatorie online su una di quelle tipiche mappe per la modalità “cattura la bandiera” popolare negli anni 90. Anche se i server del videogioco sono ancora attivi non sembra esserci nessun’altra persona connessa, e quindi ci aggiriamo in vuote ambientazioni fatte di architetture geometriche e monumentali. Fin quando non incontriamo una presenza e scopriamo la storia dietro a un videogioco che, secondo il suo sviluppatore, avrebbe dovuto avere il potere di riportare in vita le persone morte. No Players Online nasce nel 2019, inizialmente come una piccola opera gratuita che poi gli autori Adam Pype, Viktor Kraus e Ward D’Heer hanno espanso attraverso un ARG (alternate reality game), cioè un gioco che si svolge cercando indizi e risolvendo puzzle sia online sia nel mondo fisico. La nuova versione di No Players Online, appena uscita, include più o meno tutta la trama del primo videogioco e del suo ARG, ma stavolta la racconta facendoci esplorare un computer (fittizio). E poi la espande ulteriormente con un nuovo ARG da risolvere insieme al resto della comunità del videogioco, cercando tra pagine web e nei file del software stesso i segreti di questa storia gotica su un passato anche digitale che continua a infestare il presente e sul potere infestante di tutta l’arte. 

No Players Online di Adam Pype, Viktor Kraus e Tibau Van den Broeck è disponibile per Windows. I testi sono tradotti in italiano. 

Libri consigliati:
(Grazie all'affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
No Players Online di Adam Pype, Viktor Kraus e Tibau Van den Broeck
No Players Online di Adam Pype, Viktor Kraus e Tibau Van den Broeck

The Berlin Apartment 

The Berlin Apartment è una raccolta di brevi storie interattive ambientate tutte durante il Novecento nello stesso appartamento di Berlino e riunite in una cornice che si svolge nel 2020. Un operaio di origine straniera impegnato a restaurare l’abitazione è costretto a portarsi dietro la figlia perché le scuole sono chiuse a causa della pandemia. Nei panni della bambina esploriamo allora la casa e gli strati della sua storia, trovando ricordi e oggetti lasciati da chi ci ha vissuto e immaginando le vite di queste persone. La fuga in Francia di un imprenditore ebreo nel 1933. Il Natale festeggiato da una famiglia nel 1945 in una Berlino sventrata dalla Seconda guerra mondiale. La censura subita da una romanziera di fantascienza nella Germania Est del 1967. Ancora nella Repubblica Democratica Tedesca, ma nel 1989 poco prima della caduta del Muro di Berlino. Sono racconti di vita sotto a regimi, prima quello nazista e poi quello comunista, che per lo studio di sviluppo Blue Backpack della multinazionale btf media sono in qualche modo simili. Più tragedia il nazismo, più farsa il comunismo, soprattutto nell’ultimo episodio (quello ambientato nel 1967) dove viene data una rappresentazione caricaturale della narrativa fantascientifica della Germania degli anni 60 e del suo rapporto con comunismo e utopia. Solo il presente (il 2020) è alla fine dipinto positivamente. 

The Berlin Apartment di btf, ByteRockers‘ Games e PARCO GAMES è disponibile per Windows (versione provata), PlayStation 5 e Xbox Series S e X. Il gioco ha testi in italiano, e consigliamo il doppiaggio in tedesco. 

Libri consigliati:
(Grazie all'affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
The Berlin Apartment di btf, ByteRockers Games e PARCO GAMES
The Berlin Apartment di btf, ByteRockers Games e PARCO GAMES

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

Scopri di più