Riapre in Germania la Torre Einstein, gioiello dell’architettura funzionalista

L’osservatorio solare, sottoposto ad ampi lavori di ristrutturazione e ancora funzionante, era stato costruito a cavallo degli Anni Venti per rappresentare la teoria della relatività. Ma non piaceva allo stesso Einstein

Riapre, a mezz’ora da Berlino, un gioiello dell’architettura e della fisica a lungo inaccessibile. È l’Einsteinturm o Torre Einstein, l’osservatorio solare costruito sulla Telegraphenberg (collina del telegrafo) di Potsdam per suffragare la teoria della relatività di Albert Einstein e gestito dall’Istituto Leibniz di Astrofisica. Alta venti metri e vagamente amorfa, la Torre non ha angoli retti e contiene un elaborato sistema di specchi e lenti che indirizzano la luce solare dai telescopi posti sul tetto fino allo spettrografo e ai laboratori di osservazione nel seminterrato.

La Torre Einstein Tower nel Parco Scientifico 22Albert Einstein22. Credit Thomas Wolf © Wustenrot Stiftung 2 Riapre in Germania la Torre Einstein, gioiello dell'architettura funzionalista
La Torre Einstein Tower nel Parco Scientifico Albert Einstein. Credit Thomas Wolf © Wüstenrot Stiftung

Dopo un lungo restauro conservativo volto a restituire al pubblico e alle generazioni future una preziosa eredità storica, fisica e architettonica – minacciata da inflitrazioni di umidità e segni di cedimento nelle pareti e nel tetto a cupola in zinco – la Torre riemerge all’alba del suo 99esimo compleanno completamente rinnovata e visitabile.

La Torre Einstein Tower nel Parco Scientifico 22Albert Einstein22. Credit Thomas Wolf © Wustenrot Stiftung 1 Riapre in Germania la Torre Einstein, gioiello dell'architettura funzionalista
La Torre Einstein Tower nel Parco Scientifico Albert Einstein. Credit Thomas Wolf © Wüstenrot Stiftung

L’Einsteinturm, o Torre Einstein, a Potsdam

Situata a 25 km a sud-ovest della capitale tedesca all’interno del Parco Scientifico Einstein, l’ Einsteinturm era stata costruita tra il 1919 il 1924 dall’architetto Erich Mendelsohn in collaborazione con l’astronomo Erwin Finlay-Freundlich e lo stesso Einstein. L’idea di Mendelsohn, che qui applicava per la prima volta il suo pionieristico stile funzionalista dinamico, era quella di rappresentare e facilitare la comprensione della teoria della relatività – che il celebre fisico presentò all’Accademia Prussiana delle Scienze nel 1915 e con cui vinse il Premio Nobel nel 1921 – attraverso una struttura che seguisse i dettami dell’architettura espressionista. All’epoca, riporta il Guardian, la costruzione era stata definita una “goffa astronave“, e molti curiosi si recavano apposta a vederla nella periferia della cittadina tedesca. Non molto entusiasta si diceva fosse invece lo stesso Einstein, che dopo un’estensiva visita insieme al suo creatore avrebbe laconicamente commentato: “Organico“.

Albert Einstein sulla terrazza della Torre nel 1921. Photograph Archiv Leibniz Institut fur Astrophysik Potsdam AIP Riapre in Germania la Torre Einstein, gioiello dell'architettura funzionalista
Albert Einstein sulla terrazza della Torre nel 1921. Photograph- Archiv Leibniz-Institut für Astrophysik Potsdam (AIP)

Il restauro conservativo della Torre Einstein

Originariamente progettata in cemento, la Torre fu poi realizzata in mattoni stuccati per via della generale mancanza di materiali del primo dopoguerra: una decisione che rese l’edificio strutturalmente problematico fin dall’inizio. Durante i bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale, poi, la struttura subì altri gravi danni, già affrontati in un primo restauro alla fine degli anni Novanta. “Ora è probabilmente in condizioni migliori rispetto a quando fu inaugurata quasi 100 anni fa”, ha commentato alla cerimonia di riapertura dello scorso 26 settembre Hagen Mehmel, l’ingegnere progettista che ha supervisionato i lavori iniziati nel 2021 e costati circa 1,25 milioni di euro con 10mila ore di lavoro di manodopera. “Una struttura fantastica: ai miei occhi è una scultura, ma dal punto di vista dell’ingegneria strutturale è un fiasco”, ha aggiunto l’ingegnere, che ha precisato: “La Torre Einstein potrebbe non essere più in prima linea nella ricerca, ma non è un semplice pezzo da museo […] È ancora molto utilizzata per formare gli studenti, ma anche per sviluppare e testare la strumentazione per nuovi telescopi solari più grandi”. Visto il proficuo utilizzo, soprattutto nello studio dei campi magnetici solari, la struttura sarà visitabile all’interno solo nei mesi invernali e in compagnia di una guida (qui le modalità). Per compensare gli orari ridotti, e divulgare la sua interessante storia, l’Istituto Leibniz di Astrofisica ha lanciato una mostra digitale, Einsteinturm Revisited – commissionata dalla Fondazione Wüstenrot, che ha finanziato in gran parte il restauro –, che offre un tour storico-scientifico dell’edificio. “Al suo tempo, la Torre Einstein era un edificio rivoluzionario e il telescopio solare più importante d’Europa, e ancora oggi rappresenta l’eccellenza scientifica dell’AIP e del Telegrafenberg”, ha commentato all’inaugurazione la ministra tedesca della Scienza Manja Schüle. “D’ora in poi, la torre aprirà nuovamente le sue porte agli astrofisici di tutto il mondo, e offrirà anche spunti e panorami entusiasmanti a chiunque sia interessato all’architettura straordinaria e alla storia scientifica”.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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