Artribune Podcast: Luca Vitone parla nei nostri Monologhi al Telefono

Durante l’intervista, l’artista riflette sul pensiero dominante e le norme sociali, definendo l’uomo “animale politico” e l’arte come strumento critico verso il potere e le sue strutture

Registrato telefonicamente durante la sua mostra Per l’eternità. Premessa per una trilogia alla Fondazione La Rocca di Pescara, nel nuovo episodio di Artribune Podcast, Luca Vitone (Genova, 1964) ci guida in un viaggio tra arte, politica e società: una riflessione vocale che racconta come odori, polveri e musica popolare diventano strumenti di critica e resistenza.

Il monologo di Luca Vitone per Artribune

Collocandosi nell’ambito delle arti visive, l’artista slega la sua ricerca dalle categorie convenzionali. L’uso dell’olfatto, attraverso opere come Per l’eternità, Imperium e A tale of forked tongues, diventa un mezzo per esplorare il rapporto tra memoria, luogo e potere, nonché per riflettere sul ruolo della scultura. L’impiego di “antipigmenti”, come la polvere, avvia invece una riflessione sui luoghi che abitiamo. Proprio in relazione agli antipigmenti, una parte significativa della sua ricerca riguarda l’uso dell’Eternit. Questo interesse sfocia in una riflessione più ampia sul “potere industriale che si permette di agire indisturbato per il proprio profitto alle spalle di chi vive sul territorio“, racconta, sollevando interrogativi sulle responsabilità ambientali e sociali. Riguardo all’influenza che l’arte può avere sulla società, afferma: “Non credo che i nostri discorsi cambino il mondo, però l’artista crea delle domande che fanno riflettere un pubblico“.

Luca Vitone, frontiere e nazionalismi

In tema di frontiere e confini, l’artista propone un’idea internazionale dell’essere umano, senza barriere, affermando che “il nazionalismo è qualcosa che cresce nel timore dell’altro“. A supporto di questa visione, cita il suo road movie Romanistan,  un viaggio dove percorre a ritroso il tragitto di emigrazione del popolo Rom dall’India nord-occidentale verso l’Europa. Per l’artista il popolo rom, grazie al suo vivere senza patria, rappresenta un ideale moderno e transnazionale di popolo.

Luca Vitone, per l’eternità (Pescara) , 2024. Courtesy Galerie Rolando Anselmi, Roma; Fondazione La Rocca, Pescara. Photo Iacopo Pasqui
Luca Vitone, per l’eternità (Pescara) , 2024. Courtesy Galerie Rolando Anselmi, Roma; Fondazione La Rocca, Pescara. Photo Iacopo Pasqui

La mostra di Luca Vitone a Pescara

La mostra per l’eternità. Premessa per una trilogia, curata da Francesca Guerisoli e allestita presso la Fondazione La Rocca di Pescara, è stata prorogata fino al 7 giugno 2025. Durante il finissage si terrà la presentazione del catalogo, edito da Allemandi in contemporanea con l’evento.

Donatella Giordano

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Donatella Giordano

Donatella Giordano

Nata in Sicilia, vive a Roma dal 2001. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove nel 2006 ha conseguito il diploma di laurea con una tesi che approfondiva la nascita dei primi happening e delle azioni performative…

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