Una succursale del MAXXI a Brindisi? Il ministro Sangiuliano si impegna a realizzarla

L’ipotesi è stata ventilata dal titolare del Ministero della Cultura in sede di campagna elettorale, per sostenere il candidato sindaco del Centrodestra a Brindisi. Ma non è la prima volta che si parla della possibilità di portare il MAXXI nel capoluogo messapico

Neanche una settimana fa, il ministro Gennaro Sangiuliano, in visita ufficiale a Terni, annunciava l’intenzione di perorare l’acquisto dell’ex Palazzo Inps edificato negli Anni Trenta in centro città – da tempo in disuso – per farne un museo a beneficio dei cittadini e del turismo. Ricordavamo, con l’occasione, le precedenti dichiarazioni del titolare del MiC circa l’opportunità di favorire la nascita di nuovi poli museali e culturali: iter, questo, che sembrerebbe avviato a concretizzarsi a Napoli, grazie al recupero del Real Albergo dei Poveri, e che invece resta una suggestiva ipotesi a Messina, dove nel mese di febbraio sarebbero iniziate le interlocuzioni tra il Ministero della Cultura e il suo omologo francese, il Centre Pompidou e il MAXXI, con l’obiettivo di portare sullo Stretto una sede distaccata del Museo per le Arti del XXI secolo. Fondato a Roma nel 2009, e nel 2021 arrivato a L’Aquila, a Messina il MAXXI potrebbe inaugurare una filiale “Med”, dedicata cioè al Mediterraneo. Ma dopo l’indiscrezione trapelata qualche mese fa, del progetto – inquadrabile nel contesto degli investimenti infrastrutturali che il Governo vorrebbe mettere a segno nell’area dello Stretto, Ponte in primis – non si è più fatto cenno, e la trattativa probabilmente procede al riparo da fughe di notizie.

IL MAXXI A BRINDISI. IPOTESI POSSIBILE?

Mentre ora è lo stesso Sangiuliano ad accendere i riflettori su un’altra città del Sud Italia, Brindisi, dove il ministro si è recato nella mattinata del 30 aprile per supportare il candidato sindaco del Centrodestra, Giuseppe Marchionna. Incontrando i giornalisti, Sangiuliano ha chiamato in ballo proprio il MAXXI, in riferimento a un progetto “in cantiere” per portare una succursale del museo presieduto da Alessandro Giuli nella città pugliese. Un’ipotesi su cui, sempre a detta del ministro, si sta lavorando da mesi. Dichiarazioni che per ora è comunque più prudente inquadrare nel contesto di una campagna elettorale, riservando alla promessa di mirabolanti imprese il giusto scetticismo, almeno fino a conferma di un iter concretamente avviato. Propagandistica è indubbiamente l’arringa in cui si colloca l’annuncio: “Questa è una città densa di storia, che veniva definita Porta d’Oriente e sono convinto che il sindaco Marchionna vorrà fare di questa storia un valore da dare a tutta la nazione. Assumo un impegno: appena eletto, il sindaco Marchionna verrà da me e parleremo dei progetti di cultura per questa città, soprattutto dell’arte contemporanea e della possibilità di agganciarsi al museo MAXXI, che è il nostro grande polo centro-meridionale. Sono convinto che potremo esportare questo progetto a Brindisi”. Un desiderata, dunque, quello espresso dal ministro, che si sbilancia però nell’assumere pubblicamente un impegno, oltre a esprimere il suo supporto per la valorizzazione del sistema museale brindisino: “Innalzerò da 44 a 60 il numero dei musei di prima fascia e sicuramente ci sarà la promozione di alcuni musei di questa regione, che potranno diventare aggregatori economici”. Un proposito rinsaldato dal candidato sindaco, che si dice convinto a puntare sulla cultura “in quanto elemento immateriale dello sviluppo economico”.

Livia Montagnoli

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