Pene severe e Daspo urbano per gli ambientalisti che imbrattano i monumenti. La proposta di FdI

Il disegno di legge è stato presentato dal senatore Marco Lisei con l’obiettivo di disincentivare le azioni di protesta degli attivisti per l’ambiente, ai danni del patrimonio italiano. Tra le proposte, pene pecuniarie da 600 a 1000 euro, reclusione e Daspo urbano

L’ultima azione eclatante, a Roma, ha “colpito” la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, tingendone le acque di nero. Pochi giorni prima, invece, aveva fatto discutere l’assalto a Palazzo Vecchio, nel cuore di Firenze, contrastato dal sindaco Nardella in persona.

La pulizia di Palazzo Vecchio dopo il blitz di Ultima Generazione

La pulizia di Palazzo Vecchio dopo il blitz di Ultima Generazione

GLI OBIETTIVI DEGLI AMBIENTALISTI COINCIDONO CON I RISULTATI?

E più in generale negli ultimi mesi si sono moltiplicati i blitz degli ambientalisti contro obiettivi culturali che potessero richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle urgenze più stringenti della crisi climatica. Obiettivo raggiunto, da un lato, perché il clamore suscitato da una zuppa di pomodoro lanciata contro un Van Gogh o dalla facciata di un palazzo medievale imbrattata di vernice arancione, complice l’amplificazione dei social network, fa immediatamente il giro del mondo. Più discutibili sono stati invece i risultati ottenuti, a fronte di una crescente chiusura delle istituzioni pubbliche e delle amministrazioni cittadine messe davanti al fatto compiuto, che solitamente si traduce in spese onerose per rimediare al danno – finora mai permanente, e qui, a nostro parere, sta la differenza tra un’azione dimostrativa e un atto vandalico – e nell’improvviso, quanto inaspettato, turbamento dell’ordine pubblico (senza contare il danno d’immagine). Non a caso, a seguito del blitz romano di Ultima Generazione, il primo aprile scorso, il ministro Gennaro Sangiuliano si pronunciava duramente contro gli attivisti, ribadendo la necessità di introdurre un inasprimento della legge per punire quella che considera “una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente”. Il titolare del MiC anticipava dunque l’intenzione di far pagare ai responsabili il costo degli interventi necessari per il ripristino dei luoghi attaccati.

L'azione di Ultima Generazione sul Dito di Maurizio Cattelan

L’azione di Ultima Generazione sul Dito di Maurizio Cattelan

LA PROPOSTA DI LEGGE DI FDI CONTRO GLI ATTIVISTI

E su questa sponda si articola il disegno di legge presentato negli ultimi giorni al Senato da Fratelli d’Italia (primo firmatario è il senatore Marco Lisei), con l’obiettivo di arginare gli atti dimostrativi contro i monumenti italiani. Due sono gli interventi normativi proposti nel testo per colpire i già ribattezzati “eco-vandali”, con funzione deterrente: una modifica dell’articolo 635 del codice penale, relativo al danneggiamento, per sanzionare anche chi deturpa o imbratta il patrimonio pubblico (edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali) e non più solo chi lo distrugge o lo rende inservibili; l’applicazione del decreto legge 14 del 2017 (convertito nella legge 48/2017), che somministra il cosiddetto Daspo urbano, anche a protezione dei monumenti. Con la prima proposta si punta a comminare pene – pecuniarie e penali – severe agli attivisti, che se la legge fosse approvata sarebbero punibili con una multa da 600 a 1000 euro e la reclusione da sei mesi a tre anni. Come utilizzare lo strumento del Daspo urbano lo spiega invece al Corriere della Sera lo stesso Lisei: “Vogliamo che il prefetto possa disporre anche in questi casi il divieto di avvicinamento entro dieci metri dai monumenti. Sarebbe uno strumento aggiuntivo, al di là delle pene, per provare a essere più efficaci contro questo tipo di condotte che destano allarme sociale, sono incivili e vengono disprezzate dalla maggior parte dei cittadini”. Il Daspo per i “colpevoli” potrebbe protrarsi da sei mesi a un anno, e il mancato rispetto della prescrizione porterebbe a una multa da 500 a 1000 euro. Per ora la proposta di legge è solo una bozza approvata da Fratelli d’Italia, ma Lisei si dice certo che incontrerà il favore trasversale delle Camere, a partire dall’appoggio “sicuro” delle forze politiche di maggioranza. A rispondere è intato Simone Ficicchia, portavoce di Ultima Generazione: “Siamo molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti. Ma siamo pronti a qualsiasi rischio legale e anche ad andare in carcere“.

IL DDL DI GENNARO SANGIULIANO

Intanto arriva in Cdm l’approvazione del disegno di legge proposto dal ministro Sangiuliano, recante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Nella bozza, è l’articolo 1 a sancire l’entità della sanzione amministrativa per gli eco-vandali, nell’importo (ingente) compreso tra 20mila e 60mila euro per chi “distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici“. Per coloro che “deturpano o imbrattano beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destinano i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico“, invece, la somma oscilla tra 10mila e 40mila euro. I proventi saranno devoluti al MiC per il ripristino dei beni danneggiati.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati