Spettacoli dal vivo: come sono andati i primi mesi del 2022?

L'estate del 2022 ha dimostrato che c'è tanta voglia di gettarsi alle spalle le restrizioni anti-Covid. Sono i numeri a dirlo. In attesa di conoscere i dati della seconda parte dell'anno, come pensiamo di interpretare l'anno appena iniziato?

C’è tanta voglia di aggregazione e socialità. A ridosso della riduzione delle restrizioni anti Covid, molti titubavano a ritornare nei luoghi di massa: eventi, concerti, teatri, mostre, già la semplice movida cittadina. A parte i giovanissimi – fisiologicamente più incoscienti –, la maggior parte delle persone, proporzionatamente al crescere dell’età, ci hanno messo un po’ a ritrovare il gusto di stare insieme, di stare in molti. Tante le preoccupazioni percepite e indotte. Questa estate finalmente sono esplose le partecipazioni ai concerti e alle manifestazioni dal vivo di ogni genere. Certamente l’aria aperta ha giocato un enorme ruolo a favore, ma i numeri sono stati incredibili, e devo dire l’emozione collettiva è andata di pari passo. Aumenti a due cifre non solo rispetto alle precedenti stagioni ’20 e ’21, ma soprattutto rispetto al fatidico ’19, ormai considerato lo spartiacque tra il prima e il dopo: AC/DC, che non indicano né la corrente né Cristo, ma il Covid, hélas.
La gente, stanca della solitudine e stanca dell’autoreferenzialità del virtuale, è uscita, ha partecipato a quante più iniziative possibili. Aspetto interessante è stata l’inedita capacità di spesa. Ancor più che fare riferimento a risparmi dovuti a due anni di “clausura”, le persone non hanno letteralmente badato a spese, in virtù di una nuova centralità dell’intrattenimento dal vivo nel paniere del proprio portafoglio. Lo stesso dicasi per i viaggi e il turismo. I biglietti di accesso sono ovunque aumentati, nei concerti musicali sono diventati molto più cari che in passato. Questo non ha evitato il sold out di tantissime manifestazioni. Aspetto socialmente incredibile e stupendo.
All’inizio i rincari erano giustificati dagli organizzatori col contingentamento, ovvero far quadrare i budget con un numero inferiore di biglietti, questo ormai – per fortuna – non c’è più. Nonostante ciò il prezzo dei biglietti è continuato a salire, per i grandi concerti musicali è apparentemente proibitivo. Le tournée estive di musica pop e leggera avevano prezzi esorbitanti. Ma la voglia di vivere è talmente tanta, veramente, che le persone hanno destinato ai consumi culturali, in senso vasto, parti significative del proprio reddito. Turismo e cultura all’aperto: queste sono state le parole chiave dell’estate 2022.
Il fenomeno positivamente testimonia che, per quanto siamo nell’era della socialità digitale (e comunque gran parte degli spettatori trascorrono molto tempo a riprendere e trasmettere in diretta sui social l’evento a cui sta partecipando), le persone hanno bisogno della vita vera, potremmo dire… a qualsiasi costo.

Fabio Severino

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #69

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Fabio Severino

Fabio Severino

Fabio Severino, MBA e PhD in marketing, è economista e sociologo. Esperto di cultura e turismo, già ceo di impresa, docente a La Sapienza di Roma e visiting a Londra, Barcellona e Lione, consulente di Onu e ministeri, è autore…

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