Governo Draghi, da oggi nascono il Ministero della Cultura (MiC) e il Ministero del Turismo

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto di riordino delle attribuzioni dei ministeri, da oggi Cultura e Turismo sono competenza di due diversi dicasteri, prima riuniti nella denominazione “Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo”

Da oggi i Beni Culturali italiani hanno un nuovo dicastero: è nato in queste ore il Ministero della Cultura“con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto di riordino delle attribuzioni dei ministeri”. L’ex MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – si scinde quindi in due dicasteri diversi, e da questa divisione nasce il Ministero del Turismo, guidato da Massimo Garavaglia. Come confermato lo scorso 12 febbraio, giorno in cui il Premier Mario Draghi ha formato la propria squadra di governo, il Ministero della Cultura – il cui acronimo adesso è MiC – è guidato da Dario Franceschini. Fino al prossimo 31 marzo, tutte le attività concernenti il Turismo continueranno a essere svolte dal Ministero della Cultura; dopo quella data, “le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di turismo, eccettuate quelle attribuite, anche dal presente decreto, ad altri ministeri o ad agenzie, e fatte salve in ogni caso le funzioni conferite dalla vigente legislazione alle regioni e agli enti locali” saranno materia del nuovo ministero.

CULTURA E TURISMO: MINISTERI, SCISSIONI E ACRONIMI

La nascita di un dicastero espressamente dedicato al Turismo è senza dubbio una delle novità di maggiore rilievo del governo Draghi, dato che, fino a ieri, il Turismo è sempre stato di competenza del Ministero dei Beni Culturali (a parte la curiosa parentesi del governo Conte I, che ha visto il Turismo “passare” al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali). Ripercorrendo la storia dei dicasteri, anche quello della Cultura, nacque a sua volta dallo scorporo dal Ministero della Pubblica Istruzione, con la denominazione di “Ministero per i beni culturali e l’ambiente”, istituito nel 1974 dal governo Moro IV; da lì a breve avrebbe cambiato nuovamente dicitura, diventando “Ministero per i beni culturali e ambientali”. Un ulteriore cambiamento si ebbe poi nel 1998, quando venne istituito il “Ministero per i beni e le attività culturali”, cui rientravano anche la promozione dello sport e dello spettacolo. Beni Culturali e Turismo entreranno a fare parte della stessa denominazione ministeriale nel 2013, durante il governo Letta: il dicastero – guidato da Massimo Bray – prenderà il nome di “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Questa dicitura durerà fino al 2018, anno del primo governo Conte, quando Alberto Bonisoli sarà nominato Ministro “per i beni e le attività culturali”. Nel 2019, il governo Conte II riunirà nuovamente Cultura e Turismo nell’ambito del “Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo”, con alla guida Dario Franceschini. Soprattutto negli ultimi anni, i cambiamenti di nome hanno comportato la modifica degli acronimi del ministero, che da MiBACT è passato a MiBAC, per poi tornare MiBACT e adesso giungere, finalmente, al meno arzigogolato MiC.

LA POSSIBILE RIAPERTURA DI TEATRI E LUOGHI DI CULTURA

E mentre si cambia nome anche altre notizie positive e piene di speranza arrivano dal nuovo Ministero, che annuncia una possibile riapertura di cinema e teatri in zona gialla e dei musei nel week end (ma solo su prenotazione) a partire dal 27 marzo. “Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche durante i fine settimana”, ha detto Dario Franceschini, in questi giorni impegnato a portare al Governo e al CTS le istanze di un settore molto sofferente proponendo misure di sicurezza integrative. “L’impegno è ripartire il prima possibile, perché la cultura è il vero motore della ripresa”.

– Desirée Maida

www.beniculturali.it

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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