Venezia è un bene comune. Chi salva Venezia? L’opinione di TAMassociati

A un mese dall’“acqua granda” che ha sfregiato il territorio del Comune di Venezia, gli architetti dello studio TAMassociati, con sede nella città lagunare dal 1990, condividono la loro “opinione propositiva”. Mettendo in evidenza danni e difficoltà di elaborazione di politiche di lunga prospettiva.

Istituzioni, organizzazioni, associazioni sicuramente; ma prima di tutto i suoi residenti.
Che sono in prima linea, ogni giorno dell’anno, anche i peggiori. In secoli l’abbiamo imparato: solo un’attenta e continua manutenzione, fatta da chi qui risiede e si prende cura dei luoghi e dei beni, permette alla città di sopravvivere e prosperare.
Questa lezione sembra dimenticata. L’evento del 12 novembre di quest’anno ci ha ricordato quanto la città sia fragile, e quanto siano esposti i suoi abitanti, in particolare quelli che qui investono sul lavoro. È il lavoro infatti il presidio di una città, la capacità di attrarre e di trattenere risorse: materiali e intellettuali, che, diventando progetti e realizzazioni, costruiscono il futuro di quel luogo. Il paradosso di Venezia è che, per costruire il suo futuro, deve preservare il suo passato, con una opera continua fatta soprattutto di piccoli interventi quasi quotidiani: un’opera che diventa cultura, basata sul rispetto del suo ambiente unico e delle regole di convivenza che ne derivano.

PICCOLE E GRANDI OPERE

Sono concetti ben rappresentati da attività quali la pulizia periodica dei canali, il rifacimento delle fondamenta o le tante opere di manutenzione che strumenti quali la Legge Speciale per Venezia consentivano ai singoli cittadini: opere che toccano il tessuto vero della città e le diverse realtà economiche e sociali che la compongono: artigiani, piccole e medie imprese, professionisti, trasportatori, etc… Le grandi opere, utili o meno che siano, di fatto hanno via via drenato e assorbito tutte quelle risorse che costituivano invece un motore economico e sociale per la città, e permettevano fino a pochi anni fa un modello di sviluppo alternativo al turismo di rapina o, peggio, alla mercificazione di ogni fondo per servizi B&B e simili.

Venezia, 2019. Photo TAMassociati

Venezia, 2019. Photo TAMassociati

UNA CALL TO ACTION

Andranno valutati gli effetti della recente legge per la “Gestione degli eccezionali eventi meteorologici dal giorno 12 novembre 2019 nel territorio del Comune di Venezia”, ma il migliore lascito di questa fondamentale iniziativa potrebbe essere il richiamo a una nuova consapevolezza su come dovrebbe essere gestita questa città. È tempo quindi di lanciare una call to action per le forze economiche che credono ancora possibile modificare il paradigma monofunzionale che è origine del degrado e dello spopolamento di Venezia.
Come una nuova Berlino ovest, si tratta di avviare strumenti per favorire residenti e imprese che decidono di resistere e di investire sul loro futuro in questa meravigliosa città, con un piano di agevolazioni fiscali e di contributi a perdere capaci di rivitalizzare il tessuto produttivo e richiamare nuova progettualità in laguna. Gli strumenti possibili sono tanti, non ultima la riduzione della pressione fiscale sui residenti e sulle imprese che qui investono e assumono, ma anche leggi speciali per l’efficientamento e la manutenzione del patrimonio immobiliare, dall’edilizia minore a quella storico-monumentale. Un’opera costante di rammendo urbano e riparazione territoriale, come direbbe il senatore Piano, fatta di attività diffuse e dal basso, ma capaci di visione d’insieme e di regia: per riuscire dove le grandi opere rischiano sempre più di fallire.

TAMassociati

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TAMassociati è uno studio professionale attivo nei campi dell’architettura sostenibile, dell’urbanistica, della progettazione del paesaggio, della conduzione di processi partecipativi e didattici, della grafica e della comunicazione sociale. TAM si basa su un’idea concreta: coniugare impegno civile e professione. È…

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