Matera verso il 2019. Adriana Poli Bortone si dimette da assessore al Turismo

L’ex sindaco di Lecce si dimette dalla carica di assessore al Turismo della città lucana che il prossimo anno coprirà il ruolo di Capitale Europea della Cultura. Il motivo? “Sono venute meno le condizioni per portare avanti i programmi”. E noi l’abbiamo intervistata

“Sono venute meno le condizioni per continuare a operare nell’interesse della città e per portare avanti i programmi”. Con queste parole, un paio di giorni fa, durante una conferenza stampa, Adriana Poli Bortone annunciava le sue dimissioni dalla carica di assessore al Turismo del Comune di Matera. Le dimissioni di un assessore di una città fanno sempre notizia, ma quando la città in questione è la prossima Capitale Europea della Cultura, ecco che l’avvenimento fa ancora più rumore. Nonostante il clima di fermento che si respira nella città lucana in vista del fatidico 2019 – vi abbiamo raccontato della grande festa organizzata in occasione della presentazione del programma di eventi di Matera-Basilicata 2019, dell’apertura della Open Design School e della presentazione del nuovo allestimento del Museo Archeologico Domenico Ridola –, le dichiarazioni dell’ormai ex assessore al Turismo sembrerebbero illustrare un’atmosfera politica differente.

DALLA NOMINA ALLE DIMISSIONI

Matera

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Già Ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali tra il 1994 e il 1995 durante il governo Berlusconi e sindaco di Lecce dal 1998 al 2007, Adriana Poli Bortone nel giugno 2017 viene nominata dal sindaco di Matera assessore al Turismo, ruolo che ha ricoperto fino alle sue dimissioni. De Ruggieri è eletto nel giugno 2015 alla guida di una coalizione formata da partiti di centrodestra e di liste civiche di diverso orientamento politico. Nel 2017, in vista del 2019 che vedrà Matera impegnata nel ruolo di Capitale Europea della Cultura, il sindaco nomina un “governissimo” che include tutte le forze politiche del territorio, di cui fa parte anche il Partito Democratico. Ma stando a quanto ci ha raccontato Poli Bortone, alcune delle forze che compongono il “governissimo” non condividerebbero la sua visione di sviluppo e di crescita di Matera. “Avevo elaborato una programmazione culturale che si sarebbe tenuta fino al 2020, da lanciare attraverso un bando”, racconta ad Artribune Adriana Poli Bortone. “Ma soprattutto, avevo dato vita a un progetto, ‘Matera Mediterranea’, che avrebbe potuto dare prospettive di sviluppo economico al territorio anche oltre il 2019, perché altrimenti si rischia di restare fermi ai fuochi d’artificio del prossimo anno, se non sia un progetto ben preciso per il futuro”.

I BANDI SALTATI

Ma quali sono le “condizioni che sono venute a mancare” per portare avanti i programmi culturali di Matera? “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il blocco, da parte del PD, della delibera per la programmazione culturale e di bandi che avrebbero interessato la città fino al 2020”, spiega l’ex assessore. “Si sarebbe trattata di una programmazione di eventi concertata che avrebbe trattato temi diversi a cadenza mensile: a marzo ‘la donna’, ad aprile ‘miti e riti’, a maggio ‘i giovani’, senza escludere però la partecipazione di altri progetti che comunque sarebbero stati vagliati per la programmazione futura. Ma il PD, come già accaduto in precedenza con i bandi per il Natale e il Carnevale, ha fatto saltare anche questo bando per poter poi attribuire ‘attenzioni’ a qualche progetto fuori bando. E non lo ritengo trasparente. Quando sono arrivata a Matera”, continua Poli Bortone, “mi è stato chiesto di lavorare alla realizzazione di una programmazione concertata che coinvolgesse tute le associazioni che operano nel turismo e nella cultura. Ma a quanto pare il PD di Matera è allergico a questo tipo di programmazione”. Ma cosa consiglia Poli Bortone agli ex colleghi che hanno il compito di condurre Matera fino e anche oltre il fatidico 2019? “Di proseguire nella progettazione che era stata iniziata e che aveva trovato la soddisfazione anche di tanti operatori della cultura e del turismo locali”, risponde alla nostra domanda l’ex assessore, “ma soprattutto che non si fermino agli eventi del 2019 ma che possano portare avanti una programmazione a lungo termine e impegnativa”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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