I 5 momenti più significativi nel mercato dell’arte nel 2023

Tra contrazione economica e nuovi record d’asta, ecco la nostra consueta top 5 con i temi da ricordare per il mercato dell’arte del 2023

È stato un anno di aggiustamenti per il mercato dell’arte. Questo 2023, che si avvia alla conclusione (raccontato sulle pagine di Artribune anche con le uscite di Incanti, la newsletter lanciata a marzo 2023 e interamente dedicata all’economia della filiera artistica), ad osservarlo adesso in un’ottica di bilancio consuntivo – alla ricerca di momenti significativi e di tenenze più caratterizzanti – lo ricorderemo come l’anno delle correzioni di mercato che si sono rese necessarie attraverso tutto il comparto, così come i record di Picasso e di Salvo, le nuove geografie del mercato con Parigi e Seoul in testa e – forse meno appariscenti ma, di non minore impatto – i nuovi modelli operativi di una filiera dell’arte che prova a restare in prossimità di istanze civiche e sociali.

Cristina Masturzo

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Le correzioni del mercato

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Il Picasso record della collezione Landau

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L’anno di Salvo

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Le nuove geografie del mercato dell’arte: Parigi e Seoul

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Il lato etico del mercato dell’arte

Suona come il titolo di un libro dello scrittore americano Jonathan Franzen, ma in questo caso le correzioni a cui ci riferiamo sono gli aggiustamenti che nel corso di tutto questo 2023 il mercato dell’arte ha dovuto fare su sé stesso e sulle proprie politiche di prezzo, per provare a far fronte a una “normalizzazione” – altra parola chiave dell’anno – in corso. Mentre si galleggia in una prolungata incertezza geo-politica, economica e ambientale, il comparto va avvicinandosi a quello che si definisce un “buyer’s market”: un mercato a favore dei compratori. Che, da posizioni di forza nelle negoziazioni, tendono a orientare i prezzi più verso il basso che verso l’alto. E così, esauritosi l’effetto rimbalzo da post-pandemia e sgonfiatisi un po’ gli entusiasmi, il mercato dell’arte ha attraversato un anno di contrazione rispetto al 2022 ed è ancora in cerca di un adattamento efficace a condizioni mutate e a diversi circuiti di commercio.

Georgina Hilton aggiudica Jean-Michel Basquiat, El Gran Espectaculo (The Nile) per $67,110,000 da Christie’s New York a maggio 2023. Courtesy Christie's Images Ltd.
Georgina Hilton aggiudica Jean-Michel Basquiat, El Gran Espectaculo (The Nile) per $67,110,000 da Christie’s New York a maggio 2023. Courtesy Christie’s Images Ltd.

Sul finire di un anno al ribasso in termini di range di prezzi, a novembre è arrivata in asta da Sotheby’s a New York la più attesa delle vendite single-owner del 2023: l’asta dedicata alla Landau Collection. E proprio dal suo catalogo è saltata fuori l’opera più costosa dell’anno. In una sessione sold out da $406.4 milioni, il più alto totale per la vendita della raccolta di una collezionista donna, e con una imponente presenza di garanzie di terze parti a protezione di tutti i lotti in catalogo, il top lot della serata dell’8 novembre è stato Femme à la montre di Pablo Picasso, un ritratto dell’amata Marie-Thérèse Walter realizzato nell’annus mirabilis dell’artista spagnolo, il 1932. In asta con una stima di oltre 120 milioni di dollari, il dipinto è arrivato a $139.4 milioni, diventando l’opera più costosa aggiudicata in tutto il 2023 e il secondo miglior risultato per l’artista.

Pablo Picasso, Femme à la montre. Courtesy of Sotheby's
Pablo Picasso, Femme à la montre. Courtesy of Sotheby’s

Se continuano a riscuotere interesse in asta le artiste e gli artisti ultra-contemporanei, giovani o mid-career che siano, a guadagnare una delle nostre posizioni per i momenti che ricorderemo del 2023 deve esserci Salvo Mangione. Un artista italiano fino a pochi anni fa a dir poco sottovalutato e oggi al centro della tempesta di mercato perfetta, con l’impegno ormai esclusivo che la figlia, la gallerista Norma Mangione, dedicherà alla valorizzazione della sua eredità e un record d’asta nuovo di zecca messo a segno da Christie’s a Hong Kong, sfondando per la prima volta il tetto del milione. Dopo le performance di successo di Londra e New York, l’arrivo sulla piazza asiatica de Il Mattino (1994) ha, infatti, acceso la competizione tra offerenti e, dopo una lunga contesa, l’opera è passata di mano per HKD 8.964.000, circa €1.015.267.

Salvo, Il Mattino (1994). Courtesy of Christie’s Images Ltd.
Salvo, Il Mattino (1994). Courtesy of Christie’s Images Ltd.

Come si sono modificate le sfere di influenza geo-politica nello scacchiere del mercato? Il 2023 ha visto, da un lato, consolidarsi, con la seconda edizione di Paris+ par Art Basel, l’ascesa della capitale francese a nuovo hub del mercato dell’arte globale, anche grazie alle posizioni perse dal Regno Unito post-Brexit. E se la nuova prodigiosa fiera targata Art Basel ha portato a casa riscontri di pubblico e di vendita per le gallerie espositrici, la densità di gallerie internazionali che hanno aperto in città e il nuovo hype intorno alle sessioni d’asta parigine sono tutti segnali che confermano le potenzialità della Ville Lumiere come nuova capitale dell’arte. Mentre al contempo l’altro grande polo di attrazione emerso tra 2022 e 2023 è stata Seoul. Con il debutto di Frieze e l’apertura degli avamposti di tantissime gallerie e mega-gallerie da tutto il mondo, tutti i fattori sembrano essersi allineati, in un quadro istituzionale favorevole e con una solida base di collezionisti, per la capitale asiatica. E per una nazione, la Corea del Sud, che va posizionandosi, accanto a Hong Kong e Singapore, come uno dei mercati più strategici oggi.

COEX Convention and Exhibition Center di Seoul. Courtesy COEX
COEX Convention and Exhibition Center di Seoul. Courtesy COEX

Il mercato dell’arte va avvicinandosi a passo lungo e sempre più alle industrie dei beni di lusso, rinunciando in molte occasioni a lasciare spazio a dibattito e riflessione sulle evoluzioni dell’arte e sul ruolo che essa assume in più ampie dinamiche sociali, politiche e antropologiche. Tuttavia, nel corso dell’anno, sono emerse anche storie e visioni differenti rispetto a questa tendenza e sono diversi i casi in cui gli operatori della filiera artistica hanno scommesso sull’impatto collettivo delle proprie attività. A cominciare dalle politiche di restituzioneimplementate da case d’aste e istituzioni, per correggere le ingiustizie della storia passata, passando a una maggiore attenzione per iniziative benefiche collegate alle transazioni d’arte di fiere e collezionisti, e finendo con la progettualità delle grandi gallerie, da Hauser & Wirth Learning al Mennour Institute, che aprono all’impegno in prima fila per attività filantropiche, educative e costruzione di pubblici.

International Curatorial Residency Symposium, Hauser & Wirth Somerset, 2023. Photo Clare Walsh
International Curatorial Residency Symposium, Hauser & Wirth Somerset, 2023. Photo Clare Walsh
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Le correzioni del mercato

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Il Picasso record della collezione Landau

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L’anno di Salvo

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Le nuove geografie del mercato dell’arte: Parigi e Seoul

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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