Quali artisti si sono rivalutati di più negli ultimi 35 anni? L’analisi di Milano Finanza

Nello speciale di Milano Finanza sul mercato dell’arte dagli Anni Ottanta a oggi, valori di mercato e rivalutazioni negli ultimi 35 anni. “Dai bot ai robot”, uno sguardo retrospettivo al mercato dell’arte per festeggiare il trentacinquesimo compleanno del quotidiano finanziario

Jean-Michel Basquiat, Warrior, 1982. Courtesy Christie's Images Ltd 2021.
Jean-Michel Basquiat, Warrior, 1982. Courtesy Christie's Images Ltd 2021.

Ha del sorprendente la forza con cui nel 2021 il mercato dell’arte primario e secondario si è scrollato di dosso le pastoie pandemiche, almeno ai livelli apicali della filiera. Con dodici mesi scanditi da momenti memorabili e perfino nuovi benchmark.  

LA RICERCA DI MILANO FINANZA 

Ma il punto di vista può espandersi anche di più e tornare indietro nel tempo per allargare il dataset e analizzare cosa è cambiato negli ultimi decenni. Ed è quello che ha fatto Dai bot ai robot, la lunga analisi pubblicata in un numero speciale dedicato al 35° anniversario di Milano Finanza, attraverso testimonianze sull’evoluzione della finanza italiana e internazionale, della tecnologia e della politica e con un excursus sul mercato dell’arte dai primi Anni Ottanta a oggi. 

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 
Milano Finanza
Milano Finanza

I RISULTATI DEGLI ARTISTI INTERNAZIONALI 

Tra i primi highlights della ricerca si scopre che è Jean-Michel Basquiat l’artista la cui opera si è maggiormente rivalutata durante gli ultimi 35 anni, passando da un valore medio di 30mila euro del 1986 ai 13 milioni di euro del 2021. Un anno, in particolare, che lo ha visto protagonista delle sessioni d’asta, con 12 opere aggiudicate oltre i 10 milioni di dollari. Medaglia d’argento? A Jeff Koons: il valore medio della sua opera si è rivalutata del 25.614%, da 35mila a 9 milioni di euro. Koons, scrive MF, “è l’altra faccia della medaglia rispetto a Basquiat. Se il primo è l’espressione di un segno primario, volutamente antiestetico proveniente dai bassifondi, Koons rende scintillante la banalità del quotidiano”.  Al terzo posto, con una valutazione che è passata da 70mila a qualcosa come 16 milioni di euro, Gerhard Richter, mentre al quarto si attesta Andy Warhol, da 40mila a 6 milioni; al sesto posto, David Hockney, passato da 50mila a 3 milioni e mezzo di euro (+6.900%). In decima posizione Cy Twombly, con quotazioni passate da 90mila a 4 milioni.  

estratto da Milano Finanza
estratto da Milano Finanza

MERCATO DELL’ARTE 1986-2021. GLI ITALIANI

Non deludono, per rilievo mondiale, nemmeno le performance degli artisti italiani. Alla quinta posizione, infatti, arriva il primo fra gli italiani ed è Piero Manzoni che, con una rivalutazione del 89.650% dal 1986, è passato da 40 mila a 3 milioni e mezzo di euro. A seguire, dalla settima alla nona posizione, un trittico di artisti italiani: Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti e Lucio Fontana. I primi due hanno fatto registrare un uguale aumento di valore percentuale, +6.566%, passando, rispettivamente, da 30mila a 2 milioni di euro, e da 12mila a 800mila euro. Per Lucio Fontana, la rivalutazione è stata del 5.900%, da 50mila 3 milioni di euro.  

– Cristina Masturzo 

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Cristina Masturzo
Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti a Milano. È responsabile e contributor dell’area di mercato dell’arte di Artribune Magazine. Nel 2020 è stata tra i coordinatori del Forum dell'arte contemporanea italiana. Collabora con il Dipartimento di Arti Visive di NABA (Milano, Roma) e con FM Centro per l’Arte Contemporanea (Milano) e segue come freelance progetti di ricerca sul sistema dell’arte e progetti editoriali indipendenti. Suoi testi sono stati pubblicati in magazine e cataloghi.