Frieze Seoul 2023. Guida alla fiera d’arte asiatica con l’anima europea

Inaugurata lo scorso anno dal colosso fieristico britannico, Frieze Seoul torna anche quest’anno con l’obiettivo di rafforzare ancora di più la sua presenza nel mercato dell’arte asiatico. Ecco come sarà

Torna per la sua seconda edizione dal 6 al 9 settembre Frieze Seoul, la prima espansione del gigante delle fiere d’arte in Corea del Sud, al suo debutto nel 2022. E dopo le recenti acquisizioni di Armory Show ed EXPO Chicago, è tutto pronto per il nuovo test di stagione alla scena coreana, da qualche anno al centro di una robusta crescita in termini di volumi di affari, anche se soggetta a una volatilità non immune ai trend occidentali. 

Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze
Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze

Il nuovo posizionamento di Seoul nel mercato dell’arte

Stando infatti a una recente analisi del Korea Art Authentication and Appraisal Research Center, anche la Corea del Sud è stata investita dalla flessione del mercato dell’arte del primo semestre 2023, con un calo delle vendite in asta intorno al 47% per le case locali Seoul Auction, K-auction e Myart Auction, e del 18,3% per le globali Christie’s, Sotheby’s e Phillips. Un rallentamento che però non inficia il nuovo posizionamento del Paese nello scacchiere dell’arte, né tantomeno la concentrazione nella capitale di numerose mega-gallerie globali, da Pace a White Cube, mentre Gagosian ha appena nominato la sua prima direttrice full-time per la Corea del Sud, Jiyoung Lee, veterana della scena dell’arte di Seoul con all’attivo collaborazioni con PKM Gallery, Sprüth Magers ed Esther Schipper. Secondo alcuni galleristi coreani, proprio l’arrivo delle multinazionali del mercato dell’arte avrebbe fatto triplicare il numero dei collezionisti, dai circa 1000 del 2017 ai 3000 del 2022, sempre più giovani oltre che sempre più interessati a investire nell’arte. E non solo a Seoul, ma anche a Busan e a Daegu. Così come sono molte le condizioni istituzionali ed economico-finanziarie che stanno contribuendo al rilancio del ruolo della Corea del Sud nelle grandi manovre dell’arte. A cominciare da una fiscalità piuttosto favorevole per chi acquista opere d’arte uniche (non digitali, però) e agevolazioni per somme inferiori ai 55mila dollari. 

Tina Kim Gallery, Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze
Tina Kim Gallery, Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze

Frieze Seoul, la prima fiera del colosso occidentale in Asia

Incentivo ultimo, in termini di tempo, al consolidamento del sistema dell’arte coreano è stato di certo l’arrivo a Seoul di Frieze, perfetto volano di attenzione mediatica e di internazionalizzazione. Dopo Londra, Los Angeles e New York, tocca infatti alla Corea del Sud ospitare la nuova edizione della fiera Frieze. Diretta di nuovo da Patrick Lee e organizzata al COEX nella stessa settimana e in collaborazione con Kiaf SEOUL, la storica fiera dell’associazione delle gallerie coreane in attività da due decenni, Frieze Seoul mette così a sistema un background artistico in pieno fermento. 
Con 120 tra le migliori gallerie internazionali da 30 Paesi del mondo e una spiccata presenza di operatori asiatici, che contano per circa il 40-50% degli espositori, Frieze torna quest’anno nella capitale coreana in due padiglioni e tre sezioni. La principale con le gallerie impegnate nella ricerca artistica contemporanea; Frieze Masters, per “una prospettiva contemporanea sulla storia dell’arte, dai capolavori antichi agli Old Masters e alle icone del Ventesimo secolo”; e Focus Asia, con dieci stand monografici per altrettante gallerie asiatiche aperte negli ultimi dodici anni. 

Taro Nasu, Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze
Taro Nasu, Frieze Seoul 2022. Photo: Lets Studio. Courtesy: Lets Studio and Frieze

La prima Art Week di Seoul 

Alla scansione della fiera si aggiunge poi lo sconfinamento oltre il COEX e anche oltre i confini disciplinari, con una programmazione espansa a partire da Frieze Film, che vedrà le proiezioni in quattro spazi no profit della città di opere filmiche di quattordici artisti coreani, passando per la ricca agenda di talk organizzati in collaborazione con Kiaf SEOUL e il Korea Arts Management Service (KAMS), e arrivando a Frieze Music per le performance live. “Questi progetti speciali ancorano l’identità di Frieze come un’organizzazione guidata dagli artisti e conferma la fiera come un momento imperdibile per il calendario dell’arte internazionale”, ha commentato il direttore Patrick Lee. Intorno alla fiera prende poi corpo la prima Art Week per Seoul, con l’attivazione di tutti gli operatori della filiera dell’arte e la città che si prepara, dal 4 al 9 settembre, a opening coordinati e prolungati in serata, soprattutto nei principali distretti di gallerie di Seoul: Hannam, Gangnam, Cheongdam, Samcheong. L’obiettivo è chiaro e a spiegarlo è ancora Lee: “creare una piattaforma per l’Asia”. Non solo per gallerie occidentali già sbarcate a Seoul. 

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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