Le immagini della fiera Nomad alla Certosa di San Giacomo di Capri

Le immagini e il report dell’appuntamento che per la sua edizione italiana ha scelto l’isola di Capri. Ecco com'è andata la fiera

Tra il giallo acceso dei limoni, negozi e boutique, mare cristallino, vegetazione lussureggiante e scogliere scoscese Capri, icona dell’immaginario internazionale, ha ospitato dal 6 al 10 luglio 2022 la fiera Nomad Circle. Sin dalla sua fondazione – nel 2017 per iniziativa di Giorgio Pace e Nicolas Bellavance-Lecompte – la manifestazione è alla ricerca mete esclusive come St. Moritz, Monaco o Venezia. Non è quindi un caso stavolta abbia scelto l’isola campana per la sua tappa estiva. Le 22 gallerie e i progetti speciali della fiera crocieristica e nomadica presentate hanno trovato posto negli spazi della Certosa di San Giacomo, la costruzione più antica di Capri, edificata nel 1371 per volere del conte Giacomo Arcucci su un terreno donato dalla Regina Giovanna I D’Angiò. La Certosa è attualmente sede del liceo classico isolano, del Museo Diefenbach e, durante l’estate, di concerti e manifestazioni.

L’OPERA DI RACHEL HAYES E LE GALLERIE PARTECIPANTI

Nonostante i presupposti non sono mancati i problemi. Una tempesta che ha flagellato l’isola nella giornata del 6 luglio ha danneggiato una delle opere pensate per il cortile del Chiostro Grande della Certosa. La mostra A Moment in Time, presentata e curata dalla galleria Istambul ’74, prevedeva la partecipazione dell’artista Rachel Hayes: una sorta di installazione tessile- arazzo assemblato con strisce colorate in poliestere e altre tipologie di tessuto. Il leggero velo, con le sue ombre proiettate a terra e i suoi segmenti cromatici concentrici, ricordava un quadro di Frank Stella. Sono rimasti illesi i segni calligrafici gestuali e calligrafici di José Parlá, i kilim con fantasie ispirate alla fisica quantistica di Belkıs Balpınar, le sculture in ceramica di Burçak Bingöl che simulano telecamere di sicurezza ma, come rassicuranti arredi, sono decorate da fiori di ogni genere e colore, creando un effetto da découpage kitsch e antiquato. Tantissime le gallerie italiane partecipanti, come la piacentina Volumnia, con il tavolino da caffè in vetro ideato da FontanaArte sorretto da cavallucci marini in ceramica. Tre sono le napoletane. La Galleria Fonti – con opere di Salvatore Emblema, Piero Golia, Daniel Knoor e Giulia Piscitelli -; Studio Trisorio con le fragili impalcature naturali di Christiane Löhr, le installazioni luminose di Fabrizio Corneli, le memorie lontane di Francesco Arena; Alfonso Artiaco ha messo in dialogo le trasparenze dei vasi di Thereza Alves con le lampade baroccheggianti di Diego Cibelli. La Galleria Federico Vavassori di Milano ha presentato invece le sculture di Savvas Laz e, in collaborazione con zaza’, un progetto sull’estetica e sulle pratiche artistiche mediterranee, incentrato sull’artigianato storico e contemporaneo della regione.

Gallery Fumi Nomad Capri

Gallery Fumi Nomad Capri

LE GALLERIE INTERNAZIONALI E I PROGETTI SPECIALI

Non sono mancate le partecipazioni internazionali: i raffinati intrecci dei cesti giapponesi, opere di punta della galleria finlandese Thomsen Gallery; l’assortimento della londinese Gallery FUMI; le stravaganti sedie pelose e dai toni sgargianti di Objective Gallery (New York / Shanghai); l’opera di Kiki van Eijk, Spring Rush (2022) di Spazio Nobile (Brussels). L’ateniese Carwan Gallery ha selezionato 8 designer provenienti da diverse parti del mondo per Neoneoneo-Classic, una reinterpretazione in chiave attuale di colonne greche, simbologie classiche e romanticismi arcadici; l’eclettica Mercado Moderno Gallery (Rio de Janeiro) si fa notare con la sedia Girafa di Lina Bo Bardi ma soprattutto per le opere di artisti brasiliani emergenti: il tappeto e le ceste in lana cotta o le particolari panche in legno, dalle pregiate varietà tonali. Tra i progetti speciali va citato Ogni Angelo Ha Il Suo Lato Spaventoso: le opere di Julian Schnabel partivano dalle bellezze dell’isola ma ambiscono a rivelarne i lati più ambigui e inquietanti, lontani dall’idea di un luogo paradisiaco; James White, dal suo canto, con Indoor Nature proponeva dipinti iperrealisti in bianco e nero, “catturando” piante da interni e oggetti domestici come fossero scatti fotografici. Gianluigi Ricuperati con Hans Ulrich Obrist hanno presentato infine insieme il progetto Hand Written Stories.

– Giorgia Basili

https://www.nomad-circle.com/destinations

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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