Formazione professionale e coronavirus. L’appello delle grandi Scuole di Arte & Mestiere italiane

Tornare ad insegnare prima di settembre, in totale sicurezza. È quanto chiedono al Governo 20 Accademie di alta formazione in cucina, oreficeria, sartoria, mosaico per la loro natura imprenditoriale

Mentre i musei si stanno preparano all’imminente riapertura del 18 maggio, attenendosi alle indicazioni contenute nel protocollo del Comitato Tecnico-Scientifico, per il mondo dell’istruzione è ormai assodato che si dovrà attendere fino a settembre per la sua uscita dal lockdown. Dopotutto, nelle intenzioni del ministro Lucia Azzolina, “scuole chiuse non significa stop a studio e formazione”, come dimostrano le numerose iniziative online messe in campo dagli istituti di ogni ordine e grado per proseguire le proprie attività. Ci sono, però, delle realtà che per loro natura non possono affidarsi alla didattica a distanza.

L’APPELLO DI ALMA

È questo il caso delle Scuole di Arte e Mestiere italiane, ovvero istituti di formazione professionale nei settori dell’alta cucina, dell’oreficeria, della sartoria, del mosaico, la cui programmazione si basa sulle attività di laboratorio e quindi sulla prossimità tra maestro e allievo. Una ventina di loro, guidate da ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana Reggia di Colorno (Parma), hanno, così lanciato un appello corale – con il sostegno della Fondazione Cologni, realtà promotrice del prestigioso riconoscimento italiano per i professionisti MAM – Maestro di Arte & Mestiere – al Consiglio dei Ministri e ai Ministeri competenti al fine di sensibilizzare le Istituzioni sulla necessità di adottare delle misure specifiche in merito alla riapertura di questa tipologia di realtà didattiche. “Ciò che viene richiesto all’interno della lettera”, spiega ALMA, “è di optare per un distinguo in termini di riapertura tra le scuole di ogni ordine e grado, i master e le strutture che possano eventualmente erogare in ogni caso la loro formazione anche online e le realtà come le accademie, il cui impianto didattico si regge in massima parte su attività di tipo laboratoriale, e quindi pratiche”.

ALMA: LA LETTERA APERTA

Si tratta di realtà che occupano anche un gran numero di dipendenti, la cui chiusura rappresenta oltretutto un danno al made in Italy. “Siamo ovviamente consci del bene supremo della Salute Pubblica e siamo altresì preparati ad agire nel massimo rispetto delle norme igienico sanitarie che verranno imposte”, si legge nel testo. “Tuttavia non possiamo esimerci da far sentire la nostra voce e lanciare questo messaggio. Pur rendendoci conto delle esigenze dettate dall’emergenza, siamo infatti fortemente preoccupati che l’orientamento prevalente sia quello di riaprire in blocco il settore scuola a settembre. Questa prospettiva per realtà come le nostre, che in gran parte sono costituite da imprese private, rappresenterebbe un danno gravissimo”. Nei prossimi giorni il Senato analizzerà gli emendamenti al Decreto-legge scuola, slittati di oltre una settimana, ed è quindi importante che questo appello arrivi anche a loro.

– Claudia Giraud

Per contattare gli estensori di questa lettera scrivere a [email protected]
https://www.alma.scuolacucina.it/appello-scuole-arte-mestiere-italiane/

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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