Notizie dalle Accademie di Belle Arti: Antonio Bisaccia è il nuovo Presidente del CNAM

Il 28 aprile l’assemblea del CNAM si è insediata e ha eletto il suo presidente. Il CNAM è l’organo consultivo del Ministero dell’Università e della Ricerca riguardante il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale.

Antonio Bisaccia, Presidente della Conferenza Nazionale dei Direttori delle Accademie di Belle Arti italiane, Direttore dell’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari e titolare della cattedra di “Teoria e metodo dei Mass-Media” presso l’Accademia di Belle Arti Albertina di Torino, è il nuovo Presidente del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale (CNAM), organo consultivo del Ministero dell’Università e della Ricerca riguardante il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale. Bisaccia dirige la rivista “Parol – Quaderni d’Arte e di Epistemologia” ed è collaboratore di riviste e quotidiani. Ha già pubblicato, tra gli altri: Alexandre Alexeieff. Il cinema d’incisione (1993); Effetto Snow. Teoria e prassi della comunicazione artistica in Michael Snow,1995 (Premio nazionale Filmcritica – Umberto Barbaro 1996); Punctum fluens. Comunicazione estetica tra cinema e arte d’avanguardia (2017); Burocrazzismo e Arte (2020).

I COMPONENTI DEL CNAM

I componenti del CNAM sono 27, di cui 25 in rappresentanza delle varie istituzioni e delle diverse aree disciplinari, più due componenti nominati dal Ministro del MUR Messa. Nell’ottica di restituire, attraverso un approccio squisitamente tecnico, un costrutto di sviluppo, coeso e innovativo, il CNAM è formato da: Fulvio Artiano (Salerno) e Laura Valle (Torino) in rappresentanza del Ministro del MUR. Per le Accademie di Belle ArtiGrazia Tagliente (Lecce) e Andrea Leuzzo (Reggio Calabria) gli eletti in rappresentanza per le Arti Visive, Giovanni Latino (Catania) per Progettazione per l’impresa e progettazione per lo spettacolo e nuove tecnologie, Giovanna Cassese (Napoli) per Conservazione, valorizzazione e tutela dei patrimoni artistici, Antonio Bisaccia (Torino) per le Discipline storiche e discipline delle scienze sociali ed umane. Per i Conservatori di MusicaStefano Sergio Schiattone (Lecce) per le discipline esecutivo-interpretative, Strumenti ad arco e a corda; Salvatore Lombardi (Salerno) per le discipline esecutivo-interpretative, Strumenti a fiato; Piero Di Egidio (L’Aquila) per le discipline esecutivo-interpretative, Strumenti a tastiera e a percussione; Giovanni Botta (Novara) per le discipline esecutivo-interpretative, Canto e teatro musicaleIgnazio Maria Schifani (Palermo) per le discipline esecutivo-interpretative, Musica antica; Giuliano Cavaliere (Benevento) per le discipline esecutivo-interpretative, Musiche d’insieme; Paolo Troncon(Castelfranco Veneto) per le discipline compositive, della direzione, della teoria, dell’analisi e delle nuove tecnologie; Paolo Tombolesi (Frosinone) per le discipline dei nuovi linguaggi; Antonio Caroccia (Roma) per le discipline musicologiche, pedagogiche, dell’organizzazione e della comunicazione dello spettacolo. Per gli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA): Massimiliano Datti (Roma). Per l’Accademia Nazionale d’Arte DrammaticaDaniela Bortignoni (Roma). Per l’Accademia Nazionale di danza: Enrica Palmieri (Roma). Rappresentanti dei direttori delle Istituzioni non statali: Fabio Mongelli (settore arti visive e del design, Roma), Roberto Favaro (settore musicale, coreutico e dello spettacolo, Milano). Rappresentante del personale amministrativo e tecnico dell’area EP: Giovanni Scaraggi (Monopoli). Rappresentanti degli StudentiMichele Vasca (Roma) per le Accademie di Belle Arti, Francesco Spina (Bologna) per i Conservatori, Raffaele Marra (Firenze) per gli ISIA, Consuelo Bartolucci (Roma) per l’Accademia nazionale d’arte drammatica; Andrea Di Matteo (Roma) per l’Accademia nazionale di danza.

COSA FA IL CNAM

Il compito del CNAM è strategico per il settore in quanto è previsto che esso debba produrre pareri e proposte sui seguenti temi: sulla programmazione dell’offerta formativa, sugli schemi di regolamento di cui al comma 7 dell’articolo 2 della legge 508/99, ovvero i requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei docenti; sui requisiti di idoneità delle sedi; sui possibili accorpamenti e fusioni; sulle modalità di convenzionamento con strutture universitarie e con altri soggetti pubblici e privati; sul reclutamento del personale; sui criteri generali riguardanti l’esercizio dell’autonomia regolamentare; sulle procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica nel settore; sui criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, per gli ordinamenti didattici e per la programmazione degli accessi; sulla valutazione dell’attività delle istituzioni AFAM. Insomma una sorta di serbatoio proattivo delle idee che devono accompagnare l’assestamento e lo sviluppo del sistema AFAM, nella prospettiva del suo completo parallelismo col sistema universitario: dottorati, ricerca, valutazione, reclutamento, revisione dei settori artistico disciplinari, dei settori concorsuali e dei macro-settori concorsuali. Modifiche significative – queste – anche al fine di preparare il campo al funzionamento dell’istituenda Abilitazione Artistica Nazionale. Si dovrà, inoltre, affrontare, anche alla luce di queste necessarie trasformazioni, il tema dell’equiparazione giuridico economica dei docenti e strutturare i criteri che definiscono la ricerca artistica. Il CNAM è dunque chiamato nell’architettura del sistema a interpretare un ruolo propositivo e necessario non solo relativamente ai numerosi regolamenti applicativi della legge “dell’autonomia” in dirittura d’arrivo, ma anche sull’economia identitaria del sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Quest’organo – per essere realmente efficace e costruttivo – dovrà funzionare come una vera e propria bussola che servirà al settore per superare le stratificazioni geologiche che hanno impedito fino ad ora di portare a termine la legge di riforma e per dare un impulso innovativo a tutto l’AFAM, anche sotto il profilo dell’irrinunciabile autonomia (in tal senso, fondamentale sarà il regolamento che riguarda i criteri per l’autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali) che la Costituzione ha previsto per queste istituzioni: vere e riconosciute ambasciatrici della cultura artistica e musicale nel mondo.

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Redazione

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