Muore a 80 anni Klaus Wolbert. Presidente di Fondazione VAF e sostenitore dell’arte italiana

Lo ricordiamo per la sua attività di storico, studioso e curatore, legato ai temi del corpo e del rapporto tra arte e politica. Presidente di Fondazione VAF dal 2006, aveva creato un ponte tra Italia, Germania e paesi di lingua tedesca per la promozione dell’arte moderna e contemporanea

Si è spento a Istanbul il 24 aprile 2020, a causa di un linfoma che non gli ha lasciato scampo. Klaus Wolbert, nato ad Aschaffenburg in Germania nel 1940, è stato uno studioso di storia dell’arte e di storia della cultura. Ha allestito mostre sull’arte di fine Ottocento e primo Novecento e sulla “Lebensreform”, un movimento sociale tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo in Germania e Svizzera che propagava uno stile di vita naturale, sostenendo il crudismo, il nudismo la liberazione sessuale e l’astensione da alcol, tabacco, droghe e vaccini. Ha promosso l’arte moderna e contemporanea, da sempre con un occhio di riguardo agli artisti italiani. Nella sua attività di figura intellettuale, ha pubblicato contributi sui rapporti fra arte e politica, sulla modernità, sul tema del corpo e sulla ricezione della produzione artistica (in particolare per quanto riguarda la scultura) nel periodo nazionalsocialista. Artribune si era occupato a gennaio della sua ultima pubblicazione, Scultura Programmatica nel Terzo Reich, che metteva in evidenza come l’esaltazione della forma massiccia del corpo nell’arte fosse una delle tante derive – non abbastanza seriamente presa in considerazione, forse – della follia nazista.

KLAUS WOLBERT: IL PREMIO E LA FONDAZIONE VAF

A seguito di numerose mostre e pubblicazioni sull’arte internazionale moderna e contemporanea, incentrate su temi interdisciplinari della storia della cultura e delle idee, nel 2003 è stato insignito da parte della Repubblica Italiana della medaglia al valore civile (Cavaliere) per il costante impegno nell’ambito dell’arte italiana. Tuttavia, il ruolo per cui viene ricordato maggiormente, è la sua attività alla presidenza della Fondazione VAF, di cui si è occupato a partire dal 2006, anno del suo pensionamento. Un ruolo che gli ha consentito di perpetrare la missione condotta durante tutto il suo precedente percorso, ovvero sostenere e valorizzare l’arte. La Fondazione VAF è, infatti, un’impresa culturale tedesca il cui obiettivo è promuovere l’arte italiana moderna e contemporanea fino alle tendenze più recenti, raccoglierle in una collezione, analizzarle, presentarle in mostre, renderle accessibili in pubblicazioni e dare sostegno finanziario. Per fare tutto ciò si avvale dello scambio culturale e del dialogo tra Italia e Germania – o altri paesi di lingua tedesca e favorisce il più possibile prestiti ad altri musei. Il suo primo partner è il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), che dal 2000 ospita la collezione della Fondazione nei suoi spazi. Punto fondamentale della sua attività è poi il premio VAF, organizzato ogni due anni e destinato a giovani artisti italiani, il cui conferimento viene accompagnato da una mostra che presentata sia in Germania che in Italia. Quest’anno, la vincitrice dell’ottava edizione del Premio è stata Silvia Giambrone.

-Giulia Ronchi

http://www.fondazione-vaf.it/
http://www.mart.trento.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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