I dimenticati dell’arte. La letteratura del pittore Guglielmo Petroni 

Poeta, scrittore, pittore. Fu un incendio a fargli abbandonare le arti visive. Storia di un intellettuale di origini povere che vinse il premio Strega nel 1974

A tredici anni lavorava già nel negozio di calzature del padre, ma in realtà era attratto dalla creatività. Un traguardo non facile per Guglielmo Petroni (1911-1993), nato a Lucca da Bruno Petroni e Giuditta Santini, che viene introdotto all’arte dai suoi migliori amici, come lo scultore Gaetano Scapecchi, il pittore Giuseppe Ardinghi e lo scrittore Arrigo Benedetti. Guglielmo guarda con interesse all’impressionismo e alle nature morte di Morandi, e nel frattempo scrive poesie. In entrambi i settori arrivano i primi apprezzamenti: Ardengo Soffici visita il suo studio a Lucca ed elogia i suoi dipinti, mentre Corrado Pavolini pubblica alcuni suoi versi su L’Italia letteraria nel 1932.  

Guglielmo Petroni tra arti visive e letteratura 

Diviso tra pittura e poesia, viene aiutato a scegliere dall’incendio nello studio nell’autunno del 1931, quando le fiamme distruggono la sua intera produzione pittorica. Da allora entra in contatto con l’ambiente letterario intorno alla rivista Solaria, e diventa amico di poeti del calibro di Elio Vittorini, Eugenio Montale, Aldo Palazzeschi e Alessandro Bonsanti. Nel 1935 pubblica con Guanda il suo primo volume di poesie, Versi e memoria, espressione di una ricerca vicina a Saba e a Leopardi e caratterizzata, secondo Walter Binni, dalla “capacità vedere le cose, e non i nomi, sorgive, virginali”. Negli anni Trenta Petroni collabora con testate prestigiose come Il Selvaggio di Maccari e Letteratura di Bonsanti; nel 1938 lascia Lucca per Roma, dove viene chiamato da Curzio Malaparte a far parte della redazione della rivista Prospettive, mentre l’anno seguente è tra i fondatori de La Ruota, insieme a un gruppo di giovani intellettuali della sinistra romana come Carlo Muscetta, Mario Alicata, Carlo Socrate e Antonello Trombadori. Insieme a loro Petroni si impegna politicamente in maniera attiva.  

Petroni e la politica 

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale entra nella Resistenza, e il 2 maggio 1944 viene arrestato durante un’azione di volantinaggio e condannato a morte dal tribunale tedesco. Viene trasferito dal carcere di Via Tasso a Regina Coeli, dove stava aspettando l’esecuzione della condanna: la liberazione della città, il 4 giugno, gli permette di salvarsi per un soffio. Guglielmo racconta questa drammatica esperienza nel suo romanzo più famoso, Il mondo è una prigione, pubblicato da Mondadori nel 1949, dopo essere uscito a puntate sulla rivista Mercurio dalla fine del 1944. Una narrazione intima e vibrante di 33 giorni raccontati come un viaggio all’inferno, seguito dal ritorno alla libertà e alla famiglia. Dopo il successo del libro Petroni scrive altri due romanzi, La casa si muove (1949) e Noi dobbiamo parlare (1955), entrambi giocati sulla contrapposizione tra i protagonisti e il mondo esterno, mentre con Il colore della terra (1964) torna ad una narrazione autobiografica. Dieci anni dopo, con La morte del fiume (1974) racconta “il fiume morente – un Serchio inquinato, imputridito dal liquame – che segna la distanza dal passato felice e avventuroso, quello di un’infanzia come epoca ingenua” scrive Giorgio Patrizi. Il libro vince il premio Strega, e viene apprezzato soprattutto per il ritmo narrativo originale: la sua ultima opera letteraria, Il nome delle parole (1984) è concepita quasi come la summa di un’intera esistenza, sotto forma di un’autobiografia intellettuale, “da cui traspare un desiderio di sintesi, di bilancio: quasi un giustificare la scelta di dedicarsi, lui di famiglia povera, bambino autodidatta, alla cultura”, scrive Salvatore Silvano Nigro nella prefazione all’edizione Sellerio, pubblicata nel 2011.  

Ludovico Pratesi  

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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