Il Rinascimento Adattivo spiegato attraverso 26 architetture italiane

I testi dell’architetto Pietro Valle e le fotografie di Giuseppe Dall’Arche prendono in esame ventisei esempi italiani di “Rinascimento Adattivo”: edifici che tra addizioni, deformazioni e ricostruzioni testimoniano tutta la complessità e la mancata omogeneità dell’architettura rinascimentale

Capita raramente, in tempi improntati al rapido consumo anche dei libri, oltre che delle mode, di riceverne dall’editore uno magnifico e di sicuro interesse come questo. Rinvia ad altre epoche e altre situazioni. Quando gli studi duravano il tempo necessario per essere espletati a fondo e la loro trasformazione in testi conclusi era lungamente verificata, fino a produrne uno privo di refusi. Le immagini poi non avevano bisogno di ritocchi per essere inoppugnabili. 

In questo caso il libro nasce da un magnifico connubio tra gli scatti di Giuseppe Dall’Arche, che possiede la grazia nel vedere, e i testi di Pietro Valle, figlio d’arte, architetto impegnato – nello studio e nella professione – alla ricerca del significato profondo del progettare, con una attenta visione della storia di questa disciplina. Un metodo già sperimentato nel volume, sempre per le edizioni di Librìa di Melfi, dedicato ad Architetture della Memoria e del Paesaggio. Sacrari di guerra come interventi ambientali: Monte Grappa, Redipuglia, Caporetto, Pocol, pubblicato nel 2020. Anch’esso da non perdere.

Il libro Rinascimento Adattativo

In Rinascimento Adattivo è difficile affermare se siano più seducenti le foto oppure gli scritti. Entrambi restituiscono la grande bellezza di un tempo che, grazie ai suoi migliori ingegni, ha prodotto indiscutibili capolavori, come ad esempio il Tempo Malatestiano a Rimini dove “la forma è estratta dalla materia e il moto dell’acqua è l’analogia dello scavo compiuto dall’arte”. Nella Basilica di Vicenza Andrea Palladio mostra la sua capacità di vestire con eleganza il gotico Palazzo della Ragione, inserendo sulla vecchia fabbrica un diaframma di colonne e archi classici che attestano la capacità di adattamento dell’edificio preesistente. In quella di Santa Maria degli Angeli, a Roma, Michelangelo adatta la grande aula del Tepidarium delle Terme di Diocleziano con le sue tre campate e, con la minima spesa, le trasforma nell’enorme transetto. Di grande suggestione la Villa Imperiale a Pesaro, dove l’interno “guarda lo scavo, si radica in una rovina artificiale mentre il giardino superiore, staccato dalla casa, domina il territorio, un orizzonte infinito tenuto a distanza”. Si potrebbe continuare evidenziando elementi di qualità presenti nel Sant’Andrea a Mantova, nel Palazzo Massimo alle Colonne o quello Ducale a Urbino, nel Ninfeo Colonna a Genazzano, ovvero in opere che portano la firma dei maggiori ingegni del tempo. Dall’Alberti al Bramante, a Giulio Romano, a Biagio Rossetti e altri. 

26 casi studio di edifici del Quattrocento e Cinquecento italiano

Il volume, magnificamente impaginato e con straordinarie immagini e testi brevi ma profondi, passa in rassegna con sguardo lungo il Rinascimento adattivo. In cosa consiste? In una sorta di filmato, in una lunga sequenza paratattica di episodi, molti assai noti, altri meno, che testimoniano con garbo e in modo esaustivo come si è venuto a formare questo stile; illustrano quali siano i momenti di origine della ricerca e quindi dove si vuole arrivare. 

Cosa si intende invece con il termine adattivo? Per la Treccani esso deriva dall’inglese adaptive, «capace di adattamento». Si parte quindi dalla riscoperta della Storia e dall’invenzione del mito dell’antico. Ne consegue la messa a norma del linguaggio classico, con gli ordini architettonici, riemersi dagli scavi delle rovine, innalzati a canone universale. In realtà quelle indagini rivelano proprio la diversità nelle applicazioni e l’incompletezza degli elementi architettonici, mentre i trattati propongono interpretazioni personali, spesso in contrasto tra di loro. Occorre quindi verificare l’universalità del classico e ciò è alla base dell’opera in questione. Le nove voci che ci accompagnano in questo universo antico ma profondamente attuale partono da Aggiunta, intesa come incompiutezza, contiguità di elementi diversi, assenza di mediazioni; per ciascuno degli otto capitoli successivi si trova un quesito a cui è necessario rispondere. Si parla de L’adattamento, del Sito/Paesaggio, delle Mega/Infrastrutture. Nel quinto capitolo, Ricostruzione, l’autore si chiede quindi se sia più significativo il modello originario o la sua interpretazione nel corso dei secoli, mentre in Deformazione sviluppa la capacità programmatica del progettista di modificare la sintassi formale, funzionale ai limiti della sua irriconoscibilità. 

Il linguaggio classico in architettura e il Rinascimento Adattivo

L’adattamento consiste invece nel tradimento dei principi? La risposta è aperta e piuttosto contraddittoria. Ogni architettura analizzata ci mostra tutta la sua particolarità, l’intoccabile identità che implica sovente la necessità di entrare in sintonia con ciò che è preesistente e ciò porta a sperimentare il grado di adattabilità del linguaggio classico, in rapporto a costruzioni ricche di valenze simboliche, testimoni del tempo e della società. Giunti alla fine della lettura dei testi, ricchi di diverse prospettive, e dopo aver ammirato le abbaglianti fotografie siamo in grado di comprende come il linguaggio degli ordini mostri ancora tutta la sua attualità e la capacità di persistere nel corso del tempo, affermando un altro valore oltre quello della storia: quello della bellezza, che continua a mettere in pratica la sua eterna capacità di affascinare. In questi tempi ammaliati dall’imperante conformismo, inflazionato da parole d’ordine che mutano al traino degli algoritmi precettivi, immergersi nell’adattivo Rinascimento, rappresenta un benefico ritorno allo spirito critico, all’interrogare il passato per provare a ritrovare la rotta nel presente.

Mario Pisani

Pietro Valle (testo), Giuseppe Dall’Arche (fotografie) – Rinascimento Adattivo
Casa editrice Librìa, Melfi 2023
Pagg. 360, € 35,00 
ISBN 9788867643103

http://www.librianet.it/index.php

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Mario Pisani

Mario Pisani

Mario Pisani (Roma, 1947) laureato a La Sapienza in Architettura con 110 e lode e pubblicazione della tesi, ha insegnato Storia dell'Architettura Contemporanea, Storia del Design e Storia del Giardino e del Paesaggio all'Università della Campania Luigi Vanvitelli dal 1990…

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