Svelata l’identità della madre di Leonardo: Caterina era una schiava circassa arrivata dal Caucaso

Il documento inedito, che attesta la liberazione della donna dalla schiavitù, sei mesi dopo aver dato alla luce Leonardo, è contenuto nel nuovo romanzo del professor Carlo Vecce, dedicato alla figura di Caterina. Il ritrovamento all’Archivio di Stato di Firenze

Di lei si sapeva fosse stata amante del notaio fiorentino Piero da Vinci, donna di umili origini, madre di un bambino nato fuori dal matrimonio il 15 aprile 1452, oggi conosciuto universalmente come Leonardo da Vinci. Allontanata dalla casa del notaio, un anno dopo la nascita del primogenito si sposò con il ceramista Antonio di Pietro del Vacca, detto Attaccabrighe (da cui ebbe altri cinque figli). Morirà a Milano nel 1493.

L’IDENTITÀ DELLA MADRE DI LEONARDO. UN DOCUMENTO INEDITO

Sulle origini e l’identità di Caterina, come si chiamava la donna, sono state spese molte ipotesi: uno studio dattiloscopico del 2006 a opera dell’antropologo Luigi Capasso, avvalorato dal critico d’arte e storico di Leonardo Alessandro Vezzosi, la vorrebbe schiava venuta dal Medio Oriente; altri preferiscono pensare che la donna non fosse nata molto lontano da Vinci. Ma il documento datato 2 novembre 1452 (sei mesi dopo la nascita di Leonardo), rinvenuto dal professor Carlo Vecce dell’Università di Napoli presso l’Archivio di Stato di Firenze, sgombrerebbe il campo da ogni dubbio. La carta inedita, attorno a cui ruota la narrazione dell’ultimo romanzo del professore (Il sorriso di Caterina, edito da Giunti, ricostruzione romanzata della vita della madre di Leonardo da Vinci, però sostenuta da documenti e fonti storiche), attesta l’atto di liberazione dalla servitù della donna, per mano di Piero da Vinci. “Filia Jacobi eius schlava sue serva de partibus Circassie”, recita la formula rivelando un altro dettaglio importante per risalire all’identità di Caterina, evidentemente schiava straniera, circassa, arrivata in Italia dai monti del Caucaso, dopo un lungo viaggio e diversi passaggi di “proprietà” – racconta Vecce – dalla Russia a Bisanzio, per approdare a Venezia e poi a Firenze, prima di entrare nella casa del ricco notaio a Vinci. A tale Donato di Filippo di Silvestro – commerciante in battiloro e tessuti per la cui lavorazione, a Venezia, ci si serviva di schiavi circassi – il documento correla l’arrivo della donna a Firenze: all’epoca, nel 1442, Caterina ha circa 15 anni. Presa “in prestito” come balia da Francesco di Domenico Castelli, entrerà in contatto con Piero Da Vinci, notaio di fiducia dell’uomo.

Il Sorriso d Caterina, Giunti, 2023

Il Sorriso d Caterina, Giunti, 2023

LA STORIA DI CATERINA. TRA ROMANZO E REALTÀ

La narrazione, per volontà del suo stesso autore, si carica poi di suggestioni e ipotesi tutt’altro che documentabili, com’è tipico di un romanzo che intreccia il vero con il verosimile (finanche in copertina). Ma “dietro questo libro” sostiene Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti Editore “c’è una scoperta storica di rivoluzionaria importanza”. E infatti, anticipa alla conferenza stampa di presentazione del libro l’accademico di Lincei Paolo Galluzzi, la ricerca sui documenti darà luogo nel prossimo futuro a un libro di carattere storico-filologico, sempre per Giunti, centrato solo su fatti verificabili, per pubblicare una biografia aggiornata sulle ultime scoperte. Nel frattempo è il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, a proporre un confronto con Vecce: “L’identità della madre di Leonardo ha da tempo suscitato grande curiosità anche da parte degli storici. Studi già pubblicati in passato hanno affrontato la questione con varie tesi, avanzando anche l’ipotesi che fosse una schiava di origini mediorientali. Nel romanzo sicuramente non mancheranno le possibilità di approfondimento. Chiederemo la disponibilità all’autore di presentare il suo romanzo a Vinci, il luogo natale di Leonardo”.

Livia Montagnoli

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