Phaos Edizioni, la casa editrice che s’ispira alla Sicilia

Nonostante la crisi globale, l’editoria su carta sembra determinata a tenere duro. Ne è un esempio Phaos Edizioni, casa editrice siciliana nata nel 2020 che coniuga narrazione e fotografia. Abbiamo intervistato uno dei fondatori, Massimo Siragusa

Qualche anno fa alcune Cassandre della cultura prevedevano che il libro cartaceo sarebbe tramontato, forse addirittura morto, per fare spazio al libro digitale. Per fortuna la storia non è andata così e parecchie case editrici indipendenti sono nate proprio negli ultimi anni.
A Milano, a Porta Venezia, un mese fa circa, la nona edizione di Sprint, la fiera dedicata all’editoria indipendente, è stata un successo. Il pubblico era tantissimo, composto principalmente da giovani, che si accalcavano fra i moltissimi banchetti in cui era possibile trovare delle vere e proprie chicche.
Tra le case editrici indipendenti dedicate alla fotografia è nata nel 2020, dalla volontà di due amici, il grafico Giuseppe Rosalia e il fotografo Massimo Siragusa, Phaos Edizioni. Abbiamo chiesto al fotografo di parlarci di questa avventura e di questa casa editrice artigianale che, come scritto sulla home page del sito, “crede che i libri siano artefatti tipografici preziosi, contenitori di sensibilità e bellezza”.

Elementum (Phaos Edizioni)

Elementum (Phaos Edizioni)

INTERVISTA A MASSIMO SIRAGUSA

Da dove nasce il nome della casa editrice?
Il nome Phaos deriva dal greco e indica la luce. Una luce che mostra, rende visibile. Possiamo però cogliere due valenze diverse in questa parola: un significato fisico, per cui grazie alla luce si innesca un processo di disvelamento della realtà, e un significato spirituale di rivelazione o scoperta di una verità nascosta. Forse ci potremmo spingere oltre, e definire la parola Phaos anche come la luce che si raggiunge attraverso la conoscenza. Abbiamo deciso di utilizzare Phaos come nome della nostra casa editrice proprio per la molteplicità e la profondità di significati che questa parola esprime.

Si rimane colpiti dalla bellezza delle rilegature e dalla cura grafica dei vostri libri, per i quali vengono utilizzate carte particolari, realizzate con grande attenzione all’ambiente e al territorio.
Sin dal primo momento, quando abbiamo immaginato questa casa editrice, l’abbiamo pensata non solo come una realtà dove potessero coesistere esperienze e professionalità differenti, ma anche come un luogo dove dare spazio alle capacità espresse da un territorio. Nel nostro caso tutte le energie si coagulano attorno a un libro. Strumento di conoscenza per eccellenza, fonte di piacere e benessere in chi lo sfoglia e lo legge.
Questa molteplicità di aspetti che sono racchiusi all’interno di un libro passa anche attraverso la sua fisicità. Noi di Phaos pensiamo che la bellezza e l’importanza di questo oggetto si eserciti principalmente grazie al messaggio che veicola, naturalmente, ma anche attraverso il corpo stesso dell’oggetto. Ecco dunque che le rilegature fatte a mano, la carta particolare (riciclata, per mantenere alta l’attenzione verso l’ambiente), le copertine – come elemento identificativo e di apertura verso l’esterno ‒ sono tutti elementi che diventano parte integrante dell’armonia di un libro. Per noi di Phaos un libro è una sintesi tra mente, corpo e cuore.

Phaos è profondamente legata al territorio in cui è nata e in cui si è sviluppata, la Sicilia, una terra di cultura straordinaria, che ha ancora molti punti da scoprire.
Sì, probabilmente Phaos non sarebbe mai nata se non ci fossero state una serie di
casualità che mi hanno portato a rientrare un po’ più stabilmente a Catania, città dalla quale ero andato via più di trent’anni fa. Giuseppe Rosalia, amico, socio e anima grafica di Phaos, al contrario, non è mai andato via. Phaos è un po’ il nostro momento d’incontro,
così come ci unisce l’amore per questo territorio. Dalla Sicilia quasi sempre si parte, per alcuni, e io tra questi, può essere un punto d’approdo. È un’isola conosciuta per alcuni stereotipi: il sole, il mare, l’Etna, il paesaggio, l’accoglienza, il buon cibo. Però la Sicilia ha delle identità, delle caratteristiche che la rendono complessa e profonda. In alcuni casi anche ostica, se non addirittura ostile. E qui non mi riferisco tanto ai lati oscuri di quest’isola. Mi riferisco piuttosto al carattere dei siciliani. Contradditorio, nostalgico, insicuro, orgoglioso. Più che un carattere, un complesso groviglio di personalità e di emozioni. E la terra rispetta in pieno questo carattere. Dolce e aspra, accogliente e respingente al contempo. Noi di Phaos da questa complessità riusciamo a trarre una grande linfa vitale, quasi frutto del confronto tra positivo e negativo. È attraverso questa dialettica che troviamo l’energia fisica e creativa per andare avanti. Phaos è, semplicemente, il risultato di questa spinta.

Enrico Quattrini. Vite Strappate (Phaos Edizioni)

Enrico Quattrini. Vite Strappate (Phaos Edizioni)

ORIGINI E FUTURO DI PHAOS EDIZIONI

Al centro di ogni volume c’è un luogo, del quale si racconta. Narrazione e fotografia dunque.
Il territorio è teatro di relazioni. Noi siamo influenzati dal paesaggio, dal territorio che ci circonda e, a nostra volta, trasformiamo e dialoghiamo con il territorio dove viviamo. Questo è un processo dialettico che continua incessantemente. Quindi lavorare sul territorio, avere un’attenzione nei confronti del paesaggio, è un modo per capire chi siamo, per raccontare la nostra società, la nostra economia, la nostra cultura. In una parola: la vita. Occuparsi del territorio è anche un modo per raccordare il nostro passato con il presente e, al contempo, immaginare la direzione verso cui ci stiamo dirigendo. Il territorio, dal mio punto di osservazione che è quello di un fotografo, è centrale nella narrazione. Mi verrebbe da dire che ogni storia dovrebbe partire da un luogo. E cos’è un luogo se non un territorio in cui ci riconosciamo, con cui instauriamo una relazione di intimità, in cui ci sentiamo a casa. Forse potrebbe sembrare un atto di presunzione, ma sono convinto che la fotografia rivolta verso i luoghi sia perno centrale nel raccontare la nostra vita.

I vostri sono progetti autoriali di autori non così conosciuti. È come se ci trovassimo di fronte al retro della medaglia della grande editoria artistica, che proprio per stare in piedi ha bisogno di essere finanziata dai progetti che propone. Come riuscite a mantenervi?
Insegno da più di vent’anni e credo moltissimo nelle potenzialità dei giovani, talenti che faticano a emergere. Autori sensibili che hanno voglia di raccontarsi e mettersi in gioco, che sanno offrire emozioni. Noi abbiamo molto da imparare da questi talenti. Questi sono gli autori che ci interessano e che continuiamo a cercare. Alla fine non è importante la notorietà che si è raggiunta, così come non è nemmeno importante l’età anagrafica. È fondamentale saper vedere con profondità ed empatia. Sicuramente noi non ci limiteremo a pubblicare nuove scoperte, ma daremo ampio spazio in futuro ad autori molto più affermati. Abbiamo, però, voluto dare questa connotazione iniziale a Phaos perché ci sembrava importante poterci immediatamente caratterizzare all’interno del panorama editoriale.

Mario Capriotti. Sedimenti (Phaos Edizioni)

Mario Capriotti. Sedimenti (Phaos Edizioni)

Quali sono i vostri intenti?
La nostra idea è di creare un dialogo a distanza tra generazioni ed esperienze diverse in modo da costruire una sorta di percorso che, attraverso i nostri libri, possa dare spazio a una pluralità di voci.
Il tema economico è certamente uno dei punti dolenti dell’editoria di nicchia, in particolare in Italia. Sia io che Giuseppe Rosalia abbiamo deciso di investire in questa attività, sfruttando anche la nostra particolare condizione professionale (io faccio il fotografo, Giuseppe il pubblicitario) che ci permette di poter vivere non gravando finanziariamente sulla casa editrice. Il nostro obiettivo, naturalmente, è quello di ottenere almeno il pareggio tra entrate e uscite. Operazione non impossibile, anche per le basse tirature che facciamo. Fino a oggi tutti i nostri prodotti hanno avuto un ottimo riscontro, e questo ci fa ben sperare. Poi accadono anche dei piccoli miracoli. Come nel caso dell’ultimo libro, Haiiro di Maurizio Cianciarelli, che è andato quasi sold out ancora prima di essere stato ufficialmente lanciato.

Angela Madesani

https://www.phaosedizioni.it/

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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