Muore a 102 anni Lawrence Ferlinghetti, leggendario poeta artista ed editore della Beat Generation

La sua libreria, City Lights, aperta a San Francisco nel 1953, divenne presto punto di riferimento delle controculture nate nel secondo Dopoguerra. Sfidando la censura, Ferlinghetti pubblicò il poema “Howl” di Allen Ginsberg

È morto a San Francisco a poche settimane dal compiere 102 anni Lawrence Ferlinghetti, poeta, pittore, editore e libraio statunitense, conosciuto come la leggenda della Beat Generation. Sua l’iconica City Lights, libreria aperta nel 1953 a San Francisco che divenne punto di riferimento delle controculture; negli stessi anni, Ferlinghetti diventa amico di Jack Kerouac, William Burroughs e Allen Ginsberg – tra i principali esponenti del movimento della Beat Generation – e proprio di Ginsberg, nel 1956, pubblicherà Howl and Other Poems, raccolta di poemi che subì la censura. Ferlinghetti, che il prossimo 24 marzo avrebbe compiuto 102 anni, è scomparso lunedì 22 febbraio, ed annunciare la sua morte – causata da una malattia ai polmoni – è stato il figlio Lorenzo.

LAWRENCE FERLINGHETTI. UNA VITA “BEAT”

Lawrence Ferlinghetti è nato a Yonkers (nella contea del Westchester nello stato di New York) nel 1919, da madre francese (Lyons Albertine Mendes-Monsanto) e padre italiano, originario di Brescia (Carlo Ferlinghetti). Rimasto orfano di padre pochi mesi prima della nascita, Ferlinghetti perse la madre ancora bambino, e fu allevato dalla nonna. Come raccontato da Niccolò Lucarelli, Ferlinghetti, subito dopo la laurea in giornalismo, “nel 1941 si arruolò nella Marina Militare e prese parte anche all’operazione Overlord, con cui nel ’44 le truppe americane sbarcarono in Normandia. Furono quei giorni di terribili combattimenti e la desolazione di Nagasaki dopo l’atomica, visitata l’anno successivo, a formare la sua coscienza di convinto pacifista, convinto che l’umanità non avrebbe più potuto sopportare simili orrori. Dopo il congedo torna all’università e consegue un Master of Art alla Columbia, ma nel 1947 decide di trasferirsi a Parigi, che allora viveva gli ultimi bagliori di capitale mondiale della cultura, con gli esistenzialisti del Café de Flore e la piccola comunità intellettuale americana. In quest’atmosfera comprende come la sua strada sia la poesia, e consegue un dottorato in poesia moderna alla Sorbona”.

LAWRENCE FERLINGHETTI POETA

Come poeta, Ferlinghetti esordisce nel 1955 con Pictures of the gone world, ma è con A Coney Island of the mind che ottiene la consacrazione definitiva. “Nei suoi componimenti ‒ fortemente impegnati al punto da assomigliare a declamazioni per un corteo di protesta ‒, Ferlinghetti costringe il linguaggio poetico a lasciare da parte la sua grazia abituale per piegarsi alla spigolosità della realtà moderna, alla volgarità del consumismo, e ad adottare una rabbia che è la necessaria reazione contro la massificazione del pensiero”, continua Lucarelli. “Nasce quindi una poesia del tutto nuova, dove la ridefinizione del linguaggio ricorda la medesima operazione condotta dai pittori espressionisti. La parola assume una forza mai percepita prima, sferza le storture della realtà e colpisce direttamente allo stomaco. Un linguaggio surreale, ancestrale, ascetico, in linea con la necessità di battere nuovi percorsi, ma soprattutto con l’urgenza di rivitalizzare il senso critico della massa, oppressa dal potere occulto del complesso militare-industriale”.

LA LIBRERIA CITY LIGHTS A SAN FRANCISCO

Risale al 1953 l’apertura di City Lights Bookshop a San Francisco a cui, due anni dopo, affianca la casa editrice City Lights Booksellers & Publishers. La libreria diventa presto un’icona della letteratura mondiale, un luogo d’incontro e di diffusione del pensiero intellettuale, civile e democratico di tutto il mondo. “E quando”, continua Lucarelli, “nel 1956, per i suoi tipi, uscì Howl di Allen Ginsberg, sulle prime Ferlinghetti fu arrestato per diffusione di materiale osceno. Al processo si difese brillantemente, affermando che osceno è il sistema e non chi lo denuncia. Assolto, contribuì a far cadere la censura su molti altri libri proibiti da McCarthy. Ma da allora, l’FBI ha sempre tenuto sotto controllo le sue mosse”.

FERLINGHETTI PITTORE

Ferlinghetti fu anche pittore: il parallelismo tra immagini e parole dell’intellettuale è stato al centro di una mostra tenutasi tra il 2017 e il 2018 a Brescia, A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation ribellione poesia, che ha portato in Italia per la prima volta le opere artistiche di Ferlinghetti: “c’è una verve espressionista che talvolta lascia il posto all’astrattismo nelle pitture di Ferlinghetti”, conclude Lucarelli. “E non poteva essere altrimenti, se si considera come i Beat abbiano rivoluzionato il linguaggio poetico cercando nuove potenzialità espressive delle parole, creando con esse immagini pungenti e dolorose. Lo stesso accadde, in arte, con gli espressionisti sul finire dell’Ottocento. C’è quindi ideale, simbolica convergenza fra le poesie di Ferlinghetti e questa corrente pittorica; e le sue tele, con il loro universo di individui appena abbozzati, città inquietanti, angeli, dee e barche alla deriva, rappresentano il lato opposto di questo parallelismo. Prima ancora di scrivere, Ferlinghetti dipinge; dipinge ciò che poi metterà nero su bianco, ovvero la resistenza civile, la libertà di pensiero, la solidarietà fra individui di etnie e culture diverse, il rifiuto delle diseguaglianze. E, dagli Anni Cinquanta, non ha mai smesso di crederci”.

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