“Riaprite i musei, per il benessere mentale di tutti”. L’appello dei direttori di Basilea

Un gruppo di direttori di musei di Basilea ha firmato un appello rivolto al Consiglio Federale Svizzero affinché vengano riaperti i luoghi della cultura. Sottolineando l’importanza del ruolo e della funzione dei musei nei momenti di crisi

“Ponete fine alla chiusura dei musei. Per il benessere mentale di tutti!”: è questo l’appello che un gruppo di musei di Basilea ha rivolto al Consiglio Federale Svizzero affinché vengano riaperte le istituzioni museali del Paese mentre in Italia il passaggio di molte regioni al colore giallo consentirà la riapertura di molti spazi culturali nelle prossime settimane. La lettera – firmata tra gli altri dai direttori dell’Antikenmuseum, del Basler Papiermühle, della Fondation Beyeler, della Kunsthaus Baselland, del Museum der Kulturen, del Museum Tinguely, del Naturhistorisches Museum e del Vitra Design Museum – sottolinea come “i musei e le sedi espositive hanno spazio sufficiente per rispettare le normative sulle distanze sociali e per ampliarle quando necessario. Il controllo del flusso di visitatori è possibile in qualsiasi momento ed è operativo da maggio 2020. Le visite individuali di mostre e musei non generano assembramento di visitatori. Soprattutto per la popolazione locale, l’incontro con la cultura è un importante mezzo di contatto in tempi di ansia, senza provocare eccessiva mobilitazione di persone”.

L’APPELLO DEI DIRETTORI DEI MUSEI DI BASILEA

Se in Italia stiamo assistendo a una graduale riapertura dei musei, in Svizzera, stando alle più recenti normative varate dal Consiglio Federale, resteranno chiusi fino alla fine di febbraio. Un provvedimento, questo, che non permette ai musei di portare avanti la propria missione, nonostante negli ultimi mesi siano state utilizzate le tecnologie digitali per promuovere la ricerca e gli eventi: “musei e mostre si confrontano con la storia naturale e culturale, con l’arte e la sua riflessione sul presente, che li rende una controparte critica e un partner per riflettere su nuove situazioni e crisi”, continua la lettera. “L’esperienza di un oggetto originale – sia esso un’opera d’arte, un manoscritto storico o un campione scientifico – non può essere adeguatamente sostituita da una presentazione online, un blog o un tour virtuale, non importa quanto ben prodotto. Lo dimostrano i numerosi feedback che sono pervenuti ai nostri musei nell’ultimo anno. Se l’accesso fisico è limitato o bloccato, l’istruzione e la cultura subiscono un arresto fondamentale”.

IL RUOLO DEI MUSEI DURANTE LA PANDEMIA

In un momento di crisi come quello attuale, il ruolo dei musei è quindi ancora più cruciale: essi non sono soltanto luoghi del sapere, ma anche luoghi in cui è possibile riflettere sul presente e sviluppare una coscienza critica che permette di proiettarsi verso il futuro: “i musei e le sedi espositive sono luoghi di educazione, diversità culturale e potenziamento emotivo”, sottolinea l’appello. “In una società liberale e democratica, sono istituzioni importanti per formulare opinioni e formare identità; promuovono il pensiero liberale e pluralistico; offrono sollievo, svago e ispirazione; e si sforzano di essere aperti a tutti. Sono così diventati veicoli essenziali per l’idea di democrazia. La quantità e la diversità dei musei in Svizzera testimoniano l’importanza e l’impegno per la cultura. Questo impegno culturale va vissuto. Soprattutto adesso!”.

– Desirée Maida

www.museenbasel.ch

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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