A Salerno la mostra diffusa di Letizia Battaglia negli spazi storici della città

Oltre cento scatti della fotografa palermitana, ma anche video, scritti, riviste, allestiti tra palazzi antichi e siti di interesse artistico della città campana, che rende omaggio a Letizia Battaglia anche con un denso cartellone di incontri, proiezioni e spettacoli

Da quando Letizia Battaglia ci ha lasciati – era l’aprile del 2022, e la fotografa palermitana moriva all’età di 87 anni – diverse retrospettive, in Italia e nel mondo, ne hanno omaggiato il lavoro, da Roma a Bruxelles, Genova e Parigi. Nel frattempo, l’Archivio Letizia Battaglia, associazione fondata dalla fotografa stessa, con i nipoti Marta e Matteo Sollima, ha reso disponibile per la consultazione online il lavoro di sistemazione e digitalizzazione del materiale fotografico avviato per divulgarne vita, lotte e scatti.

La mostra diffusa di Letizia Battaglia a Salerno

E proprio l’Archivio ha collaborato, insieme alla Fondazione Falcone per le Arti, alla realizzazione della mostra diffusa organizzata a Salerno dall’associazione Tempi Moderni, per la curatela di Paolo Falcone. Il progetto, inaugurato lo scorso 9 marzo e fruibile fino al 19 maggio 2024, ha la peculiarità di portare le foto di Battaglia in alcuni dei siti storico-artistici più significativi della città antica – consapevoli, probabilmente, del suggestivo dialogo tra fotografia e antico, instauratosi alle Terme di Caracalla, in occasione della retrospettiva dell’estate 2023 – ruotando intorno al fulcro di Palazzo Fruscione, edificio del XIII secolo che ospita il nucleo centrale dell’esposizione. LETIZIA BATTAGLIA – Una vita. Come un cazzotto, come una carezza è il titolo della mostra, che mette insieme oltre cento scatti, ma anche video, documentari, riviste e libri che testimoniano l’impegno profuso nella lotta contro la mafia, nella difesa dei diritti civili, nell’elaborazione di un linguaggio fotografico diventato riferimento per il mondo dell’arte. Accanto a Palazzo Fruscione, si è scelto di allestire parte dei lavori nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, ma anche nella Corte di Palazzo Pinto e all’interno della Cappella di San Ludovico, con il supporto delle amministrazioni comunale e provinciale, e dell’Archivio di Stato. Una sinergia istituzionale confermata anche dalla collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, che ha aperto la Cappella di Sant’Anna in San Pietro a Corte e l’Ipogeo di San Pietro a Corte, sempre con l’intento di creare uno spazio dinamico di fruizione, che si costituisce come un percorso da scoprire all’interno della città, intorno all’arte di Letizia Battaglia.
Con questa mostra” spiega Falcone “si continua a mantenere la tradizione di rompere gli schemi, di cancellare i temi, ignorare le cronologie per costruire un’opera unica e polifonica che, in quest’occasione, coinvolge più luoghi del centro storico di Salerno, dove fotografia e vita quotidiana confluiscono in un unico percorso poetico, struggente e drammatico che mette in luce la straordinaria sensibilità visiva della fotografa palermitana”.

LETIZIA BATTAGLIA - Una vita. Come un cazzotto, come una carezza
LETIZIA BATTAGLIA – Una vita. Come un cazzotto, come una carezza

Le fotografie di Letizia Battaglia e gli eventi collaterali

Anche per questo, per l’allestimento si è nuovamente fatto ricorso alle sospensioni ottenute mediante cavalletti in cristallo già sperimentati a Caracalla, omaggio all’architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi.
Tra i lavori selezionati per la mostra diffusa, oltre alle foto legate all’attività di cronista dei delitti di mafia, e agli scatti che raccontano l’essenza profonda della Sicilia, sono molte anche le produzioni portate a termine da Battaglia lontano dalla sua terra, in viaggio per l’Italia e il mondo, sempre con la medesima capacità di leggere la verità del quotidiano. 
A Palazzo Fruscione, poi, si apre un focus sullefotografie di Lia Pasqualino, realizzate sul set del film Solo per passione. Letizia Battaglia fotografa di Roberto Andò, proiettato con cadenza settimanale nel salone attiguo allo spazio espositivo, con accesso gratuito. E tra le iniziative collaterali, nell’ambito della rassegna i Racconti del contemporaneo, giunta all’ottava edizione, si articolerà sul palco di Tempi Moderni un calendario di incontri, testimonianze, visioni, suoni intorno ai significati della fotografia di Letizia Battaglia. Tra gli ospiti, oltre a Roberto Andò, Paolo Falcone e Marta Sollima che hanno inaugurato il progetto al Massimo salernitano, gli scrittori Sabrina Pisu, Angelo Petrella, Diego De Silva, Corrado de Rosa e Piera Carlomagno, i giornalisti Attilio Bolzoni, Gino Castaldo, Giuseppe di Piazza, Eugenia Nicolosi, Stefano Pistolini, il regista Francesco G. Raganato, i musicisti Francesco Di Bella e Manù Squillante. E il collettivo Divago nella pièce teatrale Lacrime Mute, dedicata alla fotografa palermitana.

Livia Montagnoli

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