Vince il concorso fotografico con lo scatto fatto dall’Intelligenza Artificiale. Ma tutti sapevano

L'artista tedesco Boris Eldagsen, che ha rinunciato al premio dei Sony World Photography Awards rivelando la vera origine dell'opera, ha dichiarato di aver voluto mettere alla prova la competizione. Che però, in un certo senso, sapeva fin dall'inizio

Continua il dibattito sulla legittimità delle opere create dall’Intelligenza Artificiale in contesto artistico e competitivo. Come già nel caso della Colorado State Fair Fine Arts Competition – vinta dall’americano James Allen con un’opera generata tramite l’applicazione Midjourney –, è sempre un prestigioso premio artistico a riaccendere i tizzoni di un fuoco che divampa a turni alterni da mesi, e che vede gli artisti contrapporsi (anche con grosse cause) all’utilizzo dell’AI in campo artistico. Ora è la volta dei Sony World Photography Awards 2023, il cui vincitore per la categoria CreativeOpen ha rifiutato il primo premio rivelando di aver realizzato con un programma apposito il suo ritratto di due donne di età diverse in bianco e nero.

IL DIBATTITO AI SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARDS

Le immagini AI e la fotografia non dovrebbero competere tra loro in un premio come questo. Sono entità diverse. L’intelligenza artificiale non è la fotografia. Pertanto non accetterò il premio”, ha dichiarato l’arista tedesco BorisEldagsen, che si è formato studiando Fotografia e Arti visive all’Accademia d’Arte di Mainz, Arte concettuale all’Accademia di Belle Arti di Praga e Belle Arti alla Sarojini Naidu School of Arts and Communication di Hyderabad. Eldagsen ha scritto sul proprio sito web di aver partecipato alla competizione con questo scatto apposta per scoprire se questo genere di gare fossero preparate per l’avvento dell’AI: “Non lo sono”, ha detto, asciutto. “Il mondo della fotografia ha bisogno di una discussione aperta su cosa vogliamo considerare fotografia e cosa no. L’ombrello della fotografia è abbastanza grande da invitare le immagini AI a entrare o sarebbe un errore?”, si legge ancora nella sua dichiarazione. “Con il mio rifiuto del premio spero di accelerare questo dibattito. Per quanto riguarda il premio, Eldagsen ha suggerito di donarlo a un festival fotografico che si tiene a Odessa, in Ucraina.

Lo scatto di Boris Eldagsen per i Sony world photography award

Lo scatto di Boris Eldagsen per i Sony world photography award

GLI SVILUPPI DEL CASO SONY WOLRD PHOTOGRAPHY AWARDS

Il caso, cresciuto nel tam tam mediatico sull’onda delle dichiarazioni “apocalittiche” dei magnati della tecnologia contro le intelligenze generative e delle proteste di artisti e creativi, è in un certo senso meno drammatico (e meno sorprendente) di quanto non appaia. Come riportato dal Guardian, un portavoce della World Photography Organization ha infatti detto che il fotografo aveva già confermato loro la “co-creazione” dell’immagine con l’AI prima di essere annunciato come vincitore. “Nella nostra corrispondenza, ha spiegato come dopo ‘due decenni di fotografia, la mia attenzione artistica si sia spostata maggiormente sull’esplorazione delle possibilità creative dei generatori di intelligenza artificiale’ e l’ulteriore enfasi sull’immagine dipende fortemente dalla sua ‘ricchezza di conoscenza fotografica’. Come da regolamento del concorso, i fotografi forniscono le garanzie della loro iscrizione”, hanno detto dalla WPO, la cui categoria creativa del concorso aperto “accoglie vari approcci sperimentali alla creazione di immagini, dai cianotipi e rayografie alle pratiche digitali all’avanguardia. Pertanto, in seguito alla nostra corrispondenza con Boris e alle garanzie da lui fornite, abbiamo ritenuto che la sua iscrizione soddisfacesse i criteri per questa categoria e abbiamo sostenuto la sua partecipazione”. La protesta del vincitore sembrerebbe così rivolta ai non addetti ai lavori, più che non a quel mondo di artisti, creativi, programmatori ed esperti che non sembra parlare d’altro da mesi. Certo, poi anche la WPO è stata colta di sorpresa dalla dichiarazione dell’artista sul proprio sito, fattore che rileva l‘ambiguità dei rapporti tra enti e partecipanti alle gare. Nonostante la WPO avesse detto di volersi impegnare “in una discussione più approfondita su questo argomento” e di aver accolto il desiderio di dialogo di Eldagsen “preparando domande per un Q&A dedicato con lui per il nostro sito web”, alla decisione dell’artista di ritirarsi dalla competizione Sony ha interrotto la loro collaborazione, dicendo che “la successiva dichiarazione rileva i suoi deliberati tentativi di fuorviarci, invalidando le garanzie che ha fornito”.

Giulia Giaume

https://www.sony.it/alphauniverse/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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