È morta a 98 anni la grande fotografa Lisetta Carmi

Audace e anticonvenzionale, aveva usato la macchina fotografica come strumento di denuncia sociale e documentazione di realtà difficili. Negli anni ’70 il suo libro Travestiti – oggi un cult – aveva dato un tale scandalo da essere ritirato dalle librerie.

Poesia e cruda realtà. E profondo coraggio. Si potrebbe descrivere così il lavoro di Lisetta Carmi, la grande fotografa pioniera morta all’età di 98 anni che ha documentato e raccontato con la sua macchina fotografica le realtà sociali più scomode dell’Italia, incontrando per questo, non di rado, l’ostilità del pensiero comune e sfidando le convenzioni della società borghese. Nata a Genova nel 1924 da una famiglia di origini ebraiche, durante il periodo delle leggi razziali è costretta a lasciare gli studi che da quel momento continuerà per tutta la vita da sola. Negli anni Trenta inizia a studiare pianoforte e continuerà fino al 1960, quando abbandona la carriera musicale per dedicarsi interamente alla fotografia. È quello, infatti, l’anno in cui prende parte allo sciopero di protesta indetto dalla Camera del Lavoro di Genova, con la volontà di restituire dignità al racconto di classi sociali che fino a quel momento non ne avevano avuta.

L’OPERA DI LISETTA CARMI

Tra i suoi reportage più famosi si ricorda L’Italsider del 1962, una piccola serie di scatti fotografici dei cantieri e degli interni delle acciaierie e Genova Porto del 1964, al cui centro sono i lavoratori portuali all’epoca costretti a operare in condizioni inumane. Il libro che più di tutti diede scandalo fu, invece, Travestiti, pubblicato nel 1972 per l’editore Essedi Editrice di Roma. Un’opera diventata oggi imprescindibile nella storia della fotografia in cui per la prima volta protagonisti dei ritratti erano donne transessuali, all’epoca relegate ai margini della società, conducendo una vita nascosta. Lisetta Carmi, tra le prime a occuparsi in modo così radicale dell’identità di genere, ne raccontò le sfumature più tenere e umane, un lavoro che al tempo non venne compreso; tanto che i librai si rifiutarono di esporlo e venderlo. Negli anni ha realizzato una serie di ritratti di artisti e personalità del mondo della cultura del tempo tra cui Judith Malina, Joris Ivens, Charles Aznavour, Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana, César, Carmelo Bene, Luigi Nono, Luigi Dallapiccola, Claudio Abbado, Jacques Lacan e Ezra Pound, di cui si ricordano i celebri scatti realizzati nel 1966 presso l’abitazione del poeta sulle alture di Zoagli in Liguria.

LE MOSTRE DI LISETTA CARMI

La forza di Lisetta Carmi risiedette anche nella sua profonda spiritualità: i suoi diversi viaggi verso l’Oriente intrapresi durante il suo percorso lavorativo culminano nell’incontro con il maestro indiano Babaji, nel 1976, che segna una svolta della sua vita. Nella sua pratica la fotografa trova pace e raccoglimento, tanto che nel 1979 fonda a Cisternino, in Puglia (dove trascorse gran parte della sua vita), l’ashram Bhole Baba, dedicandosi alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro. Negli anni ha collaborato con alcune riviste italiane tra cui Il MondoVie Nuove e L’Espresso; il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali in giro per l’Italia di cui, tra le più recenti, Il senso della vita – Ho fotografato per capire (Genova, Palazzo Ducale, 2015), Below the mantle (Parigi, Galerie Antoine Levi, 2018), La bellezza della verità (Roma, Museo di Roma in Trastevere, 2018), Soggetto nomade (Palermo, Centro internazionale di fotografia, 2019), Genova (Napoli, Magazzini Fotografici, 2021) e Viaggio in Israele e Palestina (Casale Monferrato, Duomo, 2022).  Tra i primi a commentare la scomparsa della fotografa è stato il gallerista Pasquale Leccese: “Lisetta Carmi/ Ci ha lasciati/ Per un lungo viaggio/ In silenzio in pace con amore/ Abbiamo perso una grande donna un secolo di vita/ E di vite vissute/ Le sue parole sono una guida/ Per me e per tutti quelli che l’hanno incontrata/ om namah shivaya. Cisternino 5.7.22” Si sono aggiunt anche le parole del ministro della Cultura Dario Franceschini: “Addio a Lisetta Carmi, grande fotografa e artista, tra le più importanti del Novecento. La sua vita incredibile e il suo sguardo anticonformista hanno raccontato con grande sensibilità gli invisibili e il volto dell’ingiustizia sociale. Ci restano, preziosi, i suoi scatti e i suoi reportage che hanno segnato il mondo dell’arte e della fotografia a livello internazionale”.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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