Cinque grandi fotografi narrano il progresso al Maxxi L’Aquila

Sono 120 le fotografie che compongono la mostra "Di roccia, fuochi e avventure sotterranee" in corso al Maxxi L'aquila. Queste immagini straordinarie raccontano le meraviglie delle viscere della terra e la nascita di grandi infrastrutture in tre diversi continenti

Il Maxxi L’Aquila sorprende con una straordinaria mostra fotografica che pone in risalto il concetto del progetto, della realizzazione di grandi cantieri, di opere umane che alimentano il progresso.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA AL MAXXI L’AQUILA

Di roccia, fuochi e avventure sotterranee, questo il titolo della mostra a cura di Alessandro Dandini de Sylva, è frutto di una collaborazione tra Ghella, antica azienda italiana di infrastrutture, e cinque grandi fotografi: Fabio Barile, Andrea Botto, Marina Caneve, Alessandro Imbriaco e Francesco Neri. L’esposizione si compone di 120 fotografie, già esposte al MAXXI di Roma e riallestite all’Aquila, scattate tra il 2019 e il 2020. Queste immagini straordinarie raccontano le meraviglie delle viscere della terra e la nascita di grandi infrastrutture in tre diversi continenti, da Oslo ad Atene, da Hanoi alla baia di Sydney. Un viaggio nel nuovo della fotografia italiana, che contrappone alla voracità della società visiva contemporanea uno sguardo lento, riflessivo, per reimparare e rieducare a vedere.

LA COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO

Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila, ha commentato: “Ciò che più colpisce di questo lavoro è come i cinque fotografi abbiano saputo raccontare il cantiere senza “nominarlo” mai, lasciandosi attraversare dalle sue suggestioni. Ciò rende assolutamente interessante questo percorso per il contesto aquilano. Alcune di queste opere, inoltre, sono entrate a far parte delle nostre Collezioni, e dunque nel Patrimonio dello Stato: ne siamo particolarmente felici e questo rappresenta l’esito finale di una collaborazione feconda tra pubblico e privato, tra due eccellenze italiane come il MAXXI e Ghella”.
La mostra Di roccia, fuochi e avventure sotterranee testimonia inoltre la vocazione culturale e mecenatistica del progetto portato avanti da Ghella, che ha deciso di donare al MAXXI 56 opere che entreranno a far parte della collezione del museo.

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Redazione

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