Il lato umano dei cani. La fotografia di William Wegman a Lugano

Il MASILugano ospita una mostra di scatti realizzati dal fotografo americano William Wegman nel corso della sua carriera. Protagonista assoluto: il bracco di Weimar.

Quando si pronuncia il nome di William Wegman (Holyoke, 1943), uno degli artisti che ha partecipato nel 1969 a When Attitudes Become Form, un’immagine si materializza immediata ai nostri occhi: quella di un bracco di Weimar. Un cane elegantissimo, con un manto grigio perlaceo, con gli occhi perfettamente in sintonia con il pelo. Un cane monochrome, con un’affermazione per certi versi sinestetica. Da oltre quarant’anni questo animale bellissimo è, infatti, il protagonista del suo lavoro, oggi in mostra al MASILugano. Una rassegna che presenta grandi polaroid, sostituite, negli ultimi anni, per ovvi motivi tecnici, da stampe ai pigmenti: in tutto un centinaio di immagini. E quindi, in coda alla mostra, alcuni rari filmati degli Anni Settanta.
Quello con i Weimaraner è la storia di un rapporto, di un amore iniziato con il primo, di nome Man Ray, al quale sono seguiti Fay Ray, Penny, Boppin, Chip, Chundo, Crooky e altri loro cuccioli. Cani straordinari che diventano i modelli, i protagonisti assoluti di fotografie che non sono un gioco di ritocco, ma il frutto dell’intensità del rapporto dell’artista con i suoi animali.

William Wegman, Farm Boy, 1996. Proprietà dell’artista © William Wegman

William Wegman, Farm Boy, 1996. Proprietà dell’artista © William Wegman

CANI O ESSERI UMANI?

La mostra, curata da William Ewing, intitolata Being Human, è divisa in piccole sezioni: Gente come noi, Nudi, Racconti, Cubismo, Feste in maschera, Seduto!, Allucinazioni, Campiture di colore, Vogue. È un mondo canino in cui si perde la visione antropocentrica, il nostro umano delirio di onnipotenza è messo in crisi. I cani lavorano, si occupano di arte, di moda, si travestono, giocano, si divertono. Il curatore, che ha lavorato a stretto contatto con l’artista, spiega: “Si tratta davvero di cani? ‘Being Human’ suggerisce il contrario: questi soggetti siamo noi; noi siamo loro: la casalinga, l’astronauta, l’avvocato, il prete, il contadino, persino… un dog sitter! Alcuni posano con orgoglio e sicurezza, altri manifestano incertezza o vulnerabilità: si tratta di esseri umani!”. Il cane cardinale è ieratico, quello che si trastulla con un cubo bianco è minimalista. Perhaps religious del 2004 è la sindone di un cane, un velo di Veronica costituito da un asciugamano bianco.

ATTORI IN POSA

I Weimaraner amano tormentare gli umani con apparizioni in cui si mostrano terrificanti e mostruosi (con otto occhi!) mentre in realtà creano l’illusione ottica con semplici e astuti movimenti della testa e del corpo. Gli attori non svelano mai come riescano in queste imprese, nemmeno allo sbalordito fotografo”. Non sono certo soggetti in posa, sono protagonisti a pieno titolo.

Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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