La ricerca di Giovanni Zaffagnini (1945) verte sul linguaggio, sulla classificazione e le Tipologie in mostra, fra cui Reperti di un passato recente, Mucche, Ville dei sogni, sono perfettamente esplicite in tal senso. Una rassegna, accompagnata da un piccolo ma interessante catalogo (Pequod), in cui si può intravvedere la lezione della fotografia tedesca, da August Sander, ai Becher a Thomas Ruff, al quale è dedicata una Tipologia fatta di “omini senza volto”.
Le immagini possono essere lette anche come esorcismo nei confronti della malattia, così per i blister, che, vuoti, testimoniano il consumo quotidiano dei farmaci da parte dell’artista.
Un lavoro, questo, di matrice linguistica, che si colloca perfettamente nel suo percorso, che dalle ricerche etnografiche del primo periodo, durante il quale era stato, nel 1986, fra i curatori della mostra itinerante e del volume Traversate del deserto, su progetto di Gianni Celati, è giunto a una fotografia rivolta prevalentemente ai linguaggi e alla sperimentazione.
‒ Angela Madesani