L’occhio magico di Carlo Mollino. In mostra a Torino

Conosciuto per il suo talento architettonico, Carlo Mollino nutriva anche una forte passione per la fotografia. La mostra allestita negli ambienti di Camera, a Torino, riunisce oltre cinquecento scatti dell’architetto, designer, pilota e sciatore piemontese.

Chi non conosce la mistica, geniale e poliedrica figura di Carlo Mollino (Torino, 1905-1973) può provvedere visitando la mostra L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973, allestita negli spazi di Camera, a Torino. Una mostra che non solo evidenzia la virtuosa collaborazione tra il Centro Italiano per la Fotografia, il Politecnico di Torino, gli Archivi della Biblioteca Gabetti e il Fondo Carlo Mollino, ma illustra con fascino e varietà l’intensa attività artistica – perché sarebbe impossibile scindere in una figura di tale estro professione, vicende personali, opere d’arte e fotografie – del celeberrimo architetto e designer torinese.

LA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA

Vivace, spericolato, intenso, visionario: Carlo Mollino è uno dei più grandi architetti che il ‘900 abbia conosciuto. Camera ha voluto però soffermarsi su un aspetto cruciale dell’attività del torinese, ovvero sulla fotografia, fin da ragazzo una passione che coadiuvava il disegno tecnico nonché le sue esperienze fondanti. Tutto pare infatti filtrato dagli espressivi, sovraeccitati, surreali scatti di Mollino: edifici, interni di case, viaggi, cavalli, specchi, automobili (con particolare riferimento al Bisiluro da lui progettato e con cui aveva partecipato alla 24 ore di Le Mans nel 1955), aeroplani (passione che gli fece prendere il brevetto da pilota acrobatico), montagne (sulle quali sciava). E poi, soprattutto, fantasie di donne: giochi di pose, capricci di volumi, sinuosità sfacciata di nudo, statuaria in bilico tra classico e mefistofelico; centottanta fotografie (Polaroid, stampe in bianco e nero e a colori) che compendiano ritratti unici e serialità ricercatissima; atteggiamenti squisitamente femminei e talvolta tortuosi e impenetrabili.

Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-62 ca. Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino

Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-62 ca. Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino

FANTASIE DI UN QUOTIDIANO IMPOSSIBILE

Non si stenta a credere che proprio Carlo Mollino fu uno dei maggiori intellettuali sostenitori della fotografia quale arte maggiore: la coscienza critica unita al valore della rivisitazione della realtà lo portarono a pubblicare Il messaggio dalla camera oscura (1949), un testo militante e addirittura apologetico per la fotografia in Italia.
Fotomontaggi, illusioni ottiche, “Fantasie di un quotidiano impossibile” – come il nome di una delle quattro sezioni espositive – scherzi prospettici, libertà di riprese: il mondo di Carlo Mollino è espresso con dovizia di particolari sia nelle stesse foto sia – ed è ciò che sta regalando alla mostra un record di visitatori – nell’allestimento schematico ed enigmatico. Un inizio anno sublime.

Federica Maria Giallombardo

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Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

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