In arrivo grande mostra di Artemisia Gentileschi al Palazzo Ducale di Genova

L’ex sede del dogato ospita una mostra dedicata alla prima pittrice della storia dell’arte. Una donna violata che trova il riscatto nella tenacia e nel talento, tratti distintivi che hanno “forgiato” tutte le eroine protagoniste dei suoi quadri

A Genova la stagione espositiva autunnale si apre con la mostra Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione, ospitata nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale. Il progetto, a cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, intende approfondire le vicende familiari e gli aspetti personali che hanno segnato Artemisia Gentileschi, una delle figure più iconiche della storia dell’arte, attraverso oltre 50 capolavori provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti. Non solo, la mostra offre anche una panoramica della scena artistica femminile dell’epoca e dedica una sezione (a cura di Anna Orlando) alla rivoluzione artistica apportata da Orazio Gentileschi, padre di Artemisia, quando arrivò a Genova. 

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Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte

Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione. La mostra 

Il percorso espositivo si compone di dieci sezioni, restituendo al pubblico un ritratto completo della talentuosa pittrice romana. Si parte dagli esordi per poi passare alle opere più mature. Il primo confronto si ha con Susanna e i vecchioni, del 1610 (delle Kunstasammlungen Graf von Schönborn di Pommersferlden), prima opera documentata, datata e firmata dall’artista. Sebbene qui sia ancora visibile la presenza del padre Orazio, nello stesso soggetto realizzato nel 1649, Artemisia aveva assunto uno stile proprio e consapevole, segnando l’emancipazione nei confronti della pittura del padre e la volontà di affacciarsi al contesto italiano e internazionale. Il rapporto tra i due, seppur “problematico”, è stata una fonte di ispirazione reciproca, come si evince da diversi capolavori in mostra, tra cui: la Madonna con bambino dei Musei di Strada Nuova di Genova, Santa Cecilia della Galleria Nazionale dell’Umbria e la Sibilla del Museum of Fine Art di Houston, dove Artemisia è protagonista come modella; così come nell’affresco a quattro mani realizzato da Orazio Gentileschi e da Agostino Tassi nel Casino delle Muse di Palazzo Pallavicini Rospigliosi, commissionato dal Cardinal Scipione Borghese nel 1611, e ricostruito in realtà virtuale per la mostra. Questa sezione è decisiva nel percorso espositivo perché racconta uno degli avvenimenti che ha segnato la vita – e la carriera – di Artemisia: lo stupro subito da Agostino Tassi nel 1611. Questi era il maestro di prospettiva della giovane pittrice, tanto che nella mostra sono riuniti una serie di marine e capricci architettonici tanto meticolosi e precisi da giustificare l’onere che aveva conferito Orazio Gentileschi a Tassi per la figlia. Il tragico episodio sfocia nel processo per stupro del 1612 (di cui sono presenti gli atti ufficiali eccezionalmente concessi dall’Archivio di Stato di Roma), dopo il quale Artemisia iniziò a dipingere soprattutto eroine femminili. E da qui si apre la sezione dedicata alle celebri Giuditta e Oloferne, della Fondazione Carit di Terni, e Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne, del Museo di Capodimonte, entrambe in dialogo e messe a confronto con la Giuditta e Oloferne di Orazio Gentileschi, proveniente dai Musei Vaticani.

Allegoria dell'Inclinazione, Artemisia Gentileschi
Allegoria dell’Inclinazione, Artemisia Gentileschi, Casa Buonarroti, Firenze

L’ Allegoria dell’Inclinazione di Artemisia Gentileschi a Palazzo Ducale di Genova

Tra le opere in mostra sarà eccezionalmente esposta anche l’Allegoria dell’Inclinazione che Artemisia dipinse per Casa Buonarroti a Firenze nel 1616, e che sarà fruibile dal pubblico sino all’8 gennaio 2024. Si tratta di un autoritratto senza veli (che successivamente verrà coperto da un drappo dipinto di colore azzurro) dove la pittrice si fa musa ispiratrice dell’intera opera di Michelangelo. La tela segna uno dei momenti più alti delle tecniche pittoriche di Artemisia Gentileschi e sarà esposta per la prima volta in una mostra fuori dalla sua sede originale. 

Valentina Muzi 

Genova// dal 16 novembre al primo aprile 2024
Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione
Palazzo Ducale di Genova
Piazza Giacomo Matteotti, 9, Genova

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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