In mostra a Possagno tutto su Paolina Bonaparte, il capolavoro di Antonio Canova

La mostra ospitata al Museo Gypsotheca Antonio Canova dal titolo “Paolina. Storia di un capolavoro” è incentrata sulla storia della scultura che ritrae Paolina Bonaparte, restaurata a seguito di un recente danneggiamento. La mostra è intanto fruibile online, in attesa che la situazione sanitaria permetta la riapertura del museo.

È stata inaugurata virtualmente Paolina. Storia di un capolavoro al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, visitabile fino al 30 maggio 2021. La mostra, attualmente visitabile solo online a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, è stata concepita come una fase propedeutica alle celebrazioni del 2022, anno in cui ricorre il bicentenario della morte di Antonio Canova, nato nel piccolo paese del trevigiano nel 1757 e morto a Venezia nel 1822. La nuova esposizione si concentra attorno a un’unica opera, il gesso di Paolina Bonaparte che fa parte della collezione del museo, approfondendone la genesi, la storia, le scelte stilistiche e compositive e dando risalto a lavori grafici, pittorici e plastici che ne hanno preceduto la realizzazione. Si tratta del gesso che servì per la realizzazione della celebre scultura in marmo di Carrara conservata alla Galleria Borghese di Roma, intitolata Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice.  L’opera fu commissionata al Canova dal principe Camillo Borghese nel 1805, che due anni prima aveva sposato la bella e vivace sorella di Napoleone.

Paolina. Storia di un capolavoro al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno

Paolina. Storia di un capolavoro al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno

LA MOSTRA SU PAOLINA BONAPARTE DI CANOVA: TUTELARE IL PATRIMONIO

La mostra è anche un segnale della necessità di tutelare il patrimonio artistico, come ha spiegato Moira Mascotto, direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova e curatrice, “è stata pensata poco tempo dopo il danneggiamento subìto dal capolavoro canoviano, occorso lo scorso luglio”, ha dichiarato, facendo riferimento all’incidente causato da un turista austriaco il quale, durante la visita al museo, è inciampato per farsi un selfie, rompendo le dita del piede della statua. “Oltre a voler celebrare l’opera e la conclusione dei lavori di restauro, l’intento è di far riflettere sulla necessità di salvaguardare l’intero patrimonio artistico, memoria storica di ogni civiltà”. E, ha concluso, “questa è la prima mostra organizzata dal museo dopo un periodo di difficoltà legato alla pandemia ed intende inaugurare il ricco programma legato alle celebrazioni dei 200 anni della morte di Canova”.

Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804 1808, Gesso, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno Ph Lino Zanesco

Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804 1808, Gesso, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno Ph Lino Zanesco

LA MOSTRA SU PAOLINA BONAPARTE DI CANOVA

Nel percorso Paolina. Storia di un capolavoro sono esposte alcune opere appartenenti al patrimonio di Possagno che hanno avuto un ruolo importante nella definizione formale del ritratto scultoreo di Paolina Bonaparte, come le tempere Danzatrici e Ninfe con amorini e Muse, o di lavori plastici come la Ebe e le tre Danzatrici, le famose Teste Ideali e alcuni busti femminili della famiglia Bonaparte, cui si aggiungono alcuni dipinti a olio realizzati dal Canova in età giovanile, la Venere con Fauno e Venere con specchio, di tradizione veneziana cinquecentesca, nei quali il corpo femminile giaceva sdraiato su un fianco. Nella seconda parte della mostra, invece, rivolta alle vicende storiche del gesso canoviano, viene raccontato il trasporto via mare del gesso dal porto di Civitavecchia (prima ancora a Venezia) che avvenne nel primo Ottocento e che portò l’opera fino a Possagno tramite dei carri trainati da buoi. Vengono raccontati gli accadimenti della Grande Guerra, durante i quali l’opera venne duramente oltraggiata; si riflette poi sul rapporto tra danneggiamento e restauro, anche alla luce dei recenti fatti dell’estate 2020. Durante il periodo di apertura della mostra, si terranno degli incontri in streaming in cui saranno sviluppati diversi temi di ricerca da parte dei relatori che hanno partecipato al catalogo. Successivamente si organizzeranno delle giornate di lavoro incentrate sul restauro.

Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804 1808, Gesso, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno Ph Lino Zanesco

Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804 1808, Gesso, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno Ph Lino Zanesco

LA MOSTRA SU PAOLINA BONAPARTE DI CANOVA: IL COMMENTO DI SGARBI

La chiusura delle luminose stanze della Gypsotheca ha generato una malinconia tale da far rimpiangere i caldi giorni d’estate in cui un goffo turista austriaco ruppe le dita di Paolina, scambiando la scultura per un divanetto: noi e tutto il mondo vedemmo quello spettacolo ridicolo nella registrazione delle telecamere”, ha detto Vittorio Sgarbi, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Canova. “Un atto riprovevole ma non fatale, perché nella storia del gesso di Paolina vi sono numerosi interventi di restauro, alcuni dei quali poi rimossi per riportare l’opera a nudo. Anche in questo l’idea che deve prevalere è quella che in Canova dominano perfezione, ordine e armonia: l’opposto del frammento, secondo la visione dell’Artista che con la statua – conservata alla Galleria Borghese di Roma e della quale il gesso di Possagno costituisce la matrice originale – aveva inteso sottrarre al tempo e trasferire nel mito il corpo minuto di Paolina, con una sensibilità agli archetipi classici”.

-Giulia Ronchi

https://www.museocanova.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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