Carte da gioco e creatività. Paola Masino a Roma

Palazzo Braschi, Roma – fino al 30 aprile 2017. In mostra la collezione di carte da gioco di Paola Masino, affiancata da una scelta di suoi ritratti eseguiti da grandi artisti italiani, così come di sue fotografie, manoscritti ed edizioni dei suoi romanzi. Un ritratto per immagini di una delle intellettuali più acute del Novecento.

Ogni collezione racconta uno o più tratti della personalità del suo proprietario, e scoprirne i singoli pezzi è un modo per avvicinarsi alla personalità in questione. Paola Masino (Pisa, 1908 – Roma, 1989) è stata tra le figure più intellettualmente raffinate e appartate della cultura italiana del Novecento, legata a Bontempelli da una relazione che a suo tempo fece non poco scandalo, e caratterizzata da una fierezza enigmatica. Così enigmatica che, in una lettera, Graziana Pentich la definì “misteriosa maga, Sibilla, divinatrice delle vie insondabili, devota a Proserpina”. E tale doveva apparire anche al grande pubblico dell’Italia fascista, all’epoca in cui i suoi scritti furono spesso censurati.

Enrico Prampolini, Carta dei tarocchi, arcano minore, Tre di spade. Collezione Paola Masino

Enrico Prampolini, Carta dei tarocchi, arcano minore, Tre di spade. Collezione Paola Masino

IL GIOCO DELL’ARTE

Circa duecento le carte da gioco (Tarocchi, francesi e napoletane) della collezione, ognuna delle quali realizzata, su richiesta, da un artista amico: da Carla Accardi a BurriConsagra, da Primo Conti a Carrà, da Campigli a CapogrossiCagli, da Fautrier a Cocteau, da Carlo Levi Guttuso, da Prampolini a Fausto Pirandello e Graziana Pentich, sono numerosi gli artisti che hanno contribuito alla nascita, dagli Anni Quaranta agli Anni Ottanta, di questo inusuale e caleidoscopico racconto dell’arte contemporanea italiana. Esempi di certosina perizia coniugata a intelligente arguzia, queste carte da gioco raccontano con ironia e disincanto gli istinti e le passioni del genere umano, assumendo un carattere allegorico. Attraverso le “commissioni” delle carte da gioco, documentate dalle lettere inviate ai singoli artisti, è possibile conoscere la vastità delle relazioni che la Masino aveva nel mondo dell’arte, da lei assiduamente frequentato; le lettere di risposta sono esse stesse piccole opere di letteratura artistica.

Pablo Echaurren, Carta dei tarocchi, arcano minore, Quattro di bastoni. Collezione Paola Masino

Pablo Echaurren, Carta dei tarocchi, arcano minore, Quattro di bastoni. Collezione Paola Masino

UNA SCRITTRICE D’AVANGUARDIA

Donna dal fascino enigmatico (come enigmatici sono i giochi con i Tarocchi), Paola Masino fu anche una scrittrice che precorse i tempi, affrontando, con tratto surreale e vagamente cupo, la condizione della donna nella società moderna, in particolare in Nascita e morte della massaia (1945). Pagine che riflettono le sfumature della Masino descritte da Maria Rosa Cutrufelli: una donna “insofferente d’ogni costrizione, fiera dissacratrice di convenzioni e nemica d’ogni ipocrita perbenismo”.
A impreziosire la mostra, una serie di ritratti della scrittrice, sinora mai esposti al pubblico ed eseguiti da pittori come Funi, de Pisis e Salietti, ognuno dei quali è un omaggio a una donna dall’intelligente bellezza.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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