A Milano una mostra decostruisce lo stereotipo della casa borghese
Propone una nuova narrativa dell’idea di casa l’esposizione presentata dal project space della Saikalis Bay Foundation che raccoglie le opere di undici artisti mettendone in discussione architettura, spazio, oggetti e funzioni

Racconta tre generazioni di artisti italiani che si muovono tra Milano, Berlino, Zurigo e Ginevra l’ultima mostra presentata dal project space Circolo, sede milanese della Saikalis Bay Foundation. Visitabile fino al 23 maggio 2025 al piano nobile di un palazzo ottocentesco in Via della Spiga 48, l’esposizione propone una nuova narrativa dell’idea di casa, decostruendone lo stereotipo borghese.
A Milano la mostra “There’s No Place Like Home” da Circolo
Classica, accogliente, seducente, disfunzionale, scomoda, politica: There’s No Place Like Home, a cura di Cloe Piccoli, prende le mosse dalle ricerche di Judy Chicago e Miriam Schapiro, oltre ai lavori di Dan Graham e Robert Smithson, considerati alcuni tra i contributi più interessanti sull’idea di domesticità. “Attraverso questa prospettiva analitica, la mostra decostruisce lo stereotipo della casa borghese e le strutture di potere sottese al concetto tradizionale di abitare, smascherando le matrici patriarcali, egemoniche ed eteronormative che lo informano”, spiegano da Circolo.







“There’s No Place Like Home”: gli artisti
Sono Antonio Allevi, Alessandro Agudio, Fabio Cherstich, Caterina De Nicola, Elisabetta Laszlo, Beatrice Marchi, Emanuele Marcuccio, NM3, Gianni Pettena, Markus Schinwald, Davide Stucchi, Sabrina Zanolini gli artisti invitati a riflettere sul tema. Tra pittura, scultura, performance, opere ambientali, disegni e video, ogni opera sfida lo spazio dell’istituzione, l’idea di mostra e quella di opera d’arte stessa.
“There’s No Place Like Home” nelle parole della curatrice Cloe Piccoli
“There’s No Place Like Home è una libera interpretazione, uno sguardo parziale, che distilla identità, pensieri, opere, tracce e frammenti di un fare artistico, poetico, politico e internazionale. There’s No Place Like Home invita artisti, registi, architetti di tre generazioni nati fra gli Anni Ottanta e gli Anni Zero e li coinvolge a riflettere sull’idea di casa. Il risultato è un percorso costellato d’identità, ossessioni, pensieri critici, paure e desideri dall’abisso dell’antropocene”, racconta la curatrice Cloe Piccoli.
Caterina Angelucci
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