Tra arte, alchimia e intelligenza artificiale. A Montelupo nasce Atelier Digitale di Marco Bagnoli
Il progetto intende valorizzare e conservare le numerose opere realizzate dall'artista di Empoli, fornendo una maggiore comprensione della sua ricerca adattandosi a ogni tipo di pubblico
Con il progetto Atelier Digitale, Marco Bagnoli (Empoli, 1979) esplora i punti di incontro tra arte e intelligenza artificiale, ridefinendo il rapporto tra opera, artista e pubblico. La presentazione è in programma per il 30 novembre 2024 alle 15.30, in occasione del convegno I Futuri della Memoria ospitato nell’atelier dell’artista a Montelupo Fiorentino.
Per dare una forma concreta ad Atelier Digitale è stato necessario il supporto di un gruppo di ricerca qualificato, composto da esperti di arte tecnologia e scienza, come il professor Alberto Del Bimbo, docente di Ingegneria Informatica dell’Università degli Studi di Firenze, noto ricercatore nel panorama internazionale nei campi della Computer Vision, Intelligenza Artificiale e Multimedialità (che si è avvalso del MICC Media Integration and Communication Center dell’Università degli Studi di Firenze) e, sul piano culturale, Marco Bazzini, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino, già direttore del Museo Pecci.
L’Atelier Digitale di Marco Bagnoli a Montelupo: tra opere originali e riprodotte
Come figura d’arciere e Colui che sta, sono le due opere scelte dall’artista per essere messe in relazione con l’AI.Queste sono state scansionate tridimensionalmente e riprodotte in formato digitale, collocandole vicino alle opere originali all’interno dello studio, e più precisamente nella sala alchemica. Così facendo il pubblico si relazione con entrambe le versioni dell’opera, considerando ogni punto di vista e instaurando un dialogo. Non solo, l’opera può rispondere in tempo reale alle domande che gli vengono poste, dalle più semplici alle più complesse, in qualsiasi lingua. Un’intermediazione tra l’artista e il pubblico capace di fornire una maggiore comprensione del suo operato, adattandosi a ogni tipo di visitatore.
L’Atelier Digitale: un’intermediazione tra l’artista e il pubblico
“Atelier Digitale nasce da un finanziamento dedicato alle archiviazioni digitali promosso sui fondi del PNRR”, spiega Marco Bazzini, docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino, e tra i coordinatori del progetto Atelier Digitale. “L’Atelier ha partecipato a questo progetto per la realizzazione di due idee, fra loro correlati ma anche indipendenti, ambedue con il fine di promuovere e valorizzare le opere di Marco Bagnoli. Il primo è un progetto che ha a che fare con l’Intelligenza Artificiale e con la possibilità di spiegare ad un pubblico più vasto la direzione dei lavori dell’artista, come un mediatore”.
Atelier Digitale e la conservazione delle opere di Marco Bagnoli
“L’altra parte del progetto invece intende dare un supporto alla conservazione delle opere dell’artista”, continua Bazzini. Infatti “grazie all’uso di un sofisticato software sarà possibile schedare, archiviare e catalogare il gran numero di opere realizzate da Marco Bagnoli nell’arco della sua carriera, che varia dal video alla scultura, al suono”.
Valentina Muzi
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