Opere d’arte in una discarica. Gli interventi a Peccioli di Tremlett e Salvadori 

Si collocano nello spazio di raccolta e smaltimento rifiuti della frazione di Legoli il wall painting realizzato dai due artisti, tra ecologia, senso dello spazio pubblico e rapporto con il paesaggio

Se parole come discarica o impianto per smaltimento rifiuti evocano immagini spiacevoli da un punto di vista estetico e suscitano interrogativi spinosi da un punto di vista ambientale, prepariamoci a convincerci, una volta tanto, del contrario. Ci troviamo nel comune di Peccioli, in provincia di Pisa, ormai famoso, e non solo a livello nazionale, per le sue politiche d’avanguardia nel campo dell’innovazione tecnologica legata alla sostenibilità e per una strategia culturale incentrata sull’interazione delle opere d’arte contemporanea col paesaggio. Principale artefice di questo exploit che coniuga imprenditorialità, sensibilità ecologica e arte è il sindaco Renzo Macelloni, appena rieletto e arrivato ora al suo settimo mandato. 

Veduta delle installazioni permanenti di David Tremlett e Remo Salvadori alla discarica di Legoli, 2024 - © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper - foto di Agostino Osio
Veduta delle installazioni permanenti di David Tremlett e Remo Salvadori alla discarica di Legoli, 2024 – © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper – foto di Agostino Osio

Le opere permanenti a Peccioli 

La moltitudine di opere d’arte contemporanea, frutto di un lavoro trentennale in relazione con artisti e artiste che nel tempo sono stati invitati a sviluppare progetti in sintonia con il territorio di Peccioli, sono ora riunite e coordinate sotto un’unica sigla, il MACCA, il primo esempio di museo d’arte contemporanea a cielo aperto diffuso sul territorio. 
Le ultime realizzazioni a essere inaugurate riguardano proprio gli spazi della discarica situata nella frazione di Legoli: si tratta di Untitled (work in progress) di David Tremlett (Saint Austell, GB, 1945) e di Germoglio di Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947). “Esse sono – come ha rilevato il sindaco – le opere più importanti e d’impatto dell’intero MACCA, in un contesto unico nel suo genere, una discarica che tratta i rifiuti senza produrre scarti, trasformandoli anzi in qualcosa di riutilizzabile come energia”. I lavori, di dimensioni monumentali, sono infatti posizionati sull’edificio che ospita gli impianti di riciclo e di produzione di biogas, lungo un centinaio di metri e alto dieci. 

David Tremlett, Untitled (work in progress), 2024, particolare - © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper - foto di Agostino Osio
David Tremlett, Untitled (work in progress), 2024, particolare – © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper – foto di Agostino Osio

L’intervento di David Tremlett a Peccioli 

L’intervento di Tremlett consiste in un wall drawing che corre lungo tutta la facciata della costruzione. I colori scelti dall’artista – l’ocra, il rosa, il marrone e diversi toni di grigio – rimandano alle gradazioni cromatiche delle colline circostanti. Il rapporto tra David Tremlett e il territorio di Peccioli risale al 2017-2018, quando l’artista eseguì alcuni wall drawings sui muri di contenimento e sulle cisterne dell’impianto di smaltimento della discarica. Del 2019 è invece il suo famoso intervento sulle case della frazione di Ghizzano. 

Remo Salvadori, Germoglio, 2023 (sopra) e David Tremlett, Untitled (work in progress), 2024 (sotto) - © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper - foto di Agostino Osio
Remo Salvadori, Germoglio, 2023 (sopra) e David Tremlett, Untitled (work in progress), 2024 (sotto) – © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper – foto di Agostino Osio

L’opera di Remo Salvadori a Peccioli 

L’opera scultorea di Remo Salvadori (anch’egli già rappresentato da una precedente installazione a Peccioli) è dal canto suo allestita sul piano soprastante l’edificio. La forma di Germoglio, nelle parole dell’autore, rappresenta “una figura che nasce dalla relazione e dall’incontro di cinque cerchi originati da cinque centri, una vera messa a fuoco“: consistendo nella rappresentazione geometrica di una forma vivente in un processo di crescita, essa allude apertamente ai processi di riciclo e di rimessa in circolo attuati concretamente nell’impianto. 
Come in uno spartito musicale”, ha detto Antonella Soldaini, coordinatrice del progetto, nel presentare queste due realizzazioni, “tanto l’intervento di Salvadori si modula su elementi curvi e rotondeggianti e quindi su movimenti lenti e di largo respiro, tanto quello di Tremlett si caratterizza per un ritmo sincopato e dinamico creato dalla sequenza di una serie di figure pittoriche che si svolgono lungo tutta la lunghezza dei muri del fabbricato”. 
L’area della discarica è stata del resto pensata come parte integrante della vita culturale locale e oggi è un contenitore di attività culturali, eventi e spettacoli: “Quando iniziammo a portare l’arte in discarica ci presero per pazzi” conclude il sindaco “ora queste idee circolano a New York”. 

Alberto Mugnaini 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alberto Mugnaini

Alberto Mugnaini

Alberto Mugnaini, storico dell’arte e artista, si è laureato e ha conseguito il Dottorato di Ricerca all’Università di Pisa. Dal 1994 al 1999 ha vissuto a New York, dove è stato tra i fondatori del laboratorio di design “New York…

Scopri di più