David Tremlett

Informazioni Evento

Luogo
NOIRE GALLERY
Via Piossasco 29b, Torino, Italia
Date
Dal al

Tuesday - Friday, 10:00 - 18:00 or on appointment

Vernissage
24/10/2019

ore 18

Artisti
David Tremlett
Generi
arte contemporanea, personale
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David Tremlett inaugura la sua seconda personale alla Noire Gallery: sessantatré opere illuminano e colorano i muri della galleria reinterpretando lo spazio.

Comunicato stampa

David Tremlett opens his second solo show at Noire Gallery: sixtythree works illuminating and filling the gallery walls with colour, reinterpreting the space.

The artist made his debut in the Sixties within the Conceptual Art era, acting as an heir to Enlightenment curiosity and Romantic sensibility with the meaning of travelling as an inner research. Over time, it is through this matrix that his work has been enriched with a singular sense of originality.
What interests the artist, is to realise projects in which shapes are free, in balance between colours, geometry and proportion. Behind, there’s a lengthy world of experiences that become part of his work: the background of long distance travel, the purity of African or Japanese form, the beauty of the Italian church...
“It is like composing music or writing: at some point, it flows outside yourself and it carries you. The original material is your story”.
The artist states that the evolution of the colour used in his works, originates mainly from Italy: “In Italy, I’ve been surrounded by Giotto’s frescoes, Piero della Francesca, Mantegna (...) I am constanty immersed in colour”.
The works exhibited at Noire Gallery, realised with colourful pastels, are the most evident result of the artist’s life as ‘citizen of the world’, ever since he hitch-hiked across land to Australia in 1971 and since then spanning, The Far East, Africa and the Americas.
Much more than a simple artistic technique, the use of pastels is a modus vivendi, that Tremlett translates with: “the philosophy of travelling light”.
The artist has no need of water or solvent to dilute his colours, no use of the spatula or brush. When he creates his wall drawings, he rubs and massages the paper and the walls with his fingertips and hands. The method is very much like the one that a sculptor would use when modelling clay or plaster: there are no intermediaries between the creator and the material.
Irregular geometric shapes, determined by perfect lines, trapeziums, sections of circles, broken rectangles containing red, green, orange, grey painted areas.
Colours that recall the distant land, where even white and black play vital roles.
“Everything is carefully thought and organised in the studio. I don’t experiment a great deal on paper, I experiment in my mind. I think of the balance until I have a clear idea of what I want. When I leave my studio, everything needs to be finished”.

DAVID TREMLETT

24 OCTOBER 2019
31 JANUARY 2020

Italiano

David Tremlett inaugura la sua seconda personale alla Noire Gallery: sessantatré opere illuminano e colorano i muri della galleria reinterpretando lo spazio.

L’artista esordisce negli anni Sessanta nell’era dell’arte concettuale, fungendo da erede di una curiosità illuminista e di una sensibilità romantica del viaggio come ricerca interiore.
Nel tempo, è attraverso questa matrice che la sua opera si è arricchita di un singolare senso di originalità. Ciò che interessa all’artista è realizzare progetti in cui le forme siano libere, in equilibrio tra colore, geometria e proporzione. Dietro, c’è tutto un mondo di esperienze che diventa parte del suo lavoro: esperienze di viaggi lontani, la purezza della forma africana o giapponese, la bellezza delle chiese italiane…
“È come comporre musica o scrivere: a un certo punto fluisce fuori di te e ti trasporta. Il materiale originale è la tua storia”.
Ed è sempre l’artista ad affermare che l’evoluzione del colore utilizzato nelle proprie opere deriva dalla frequentazione dell’Italia: “In Italia, sono circondato dagli affreschi di Giotto, Piero della Francesca, Mantegna (…) sono costantemente immerso nel colore”.
Le opere esposte alla Noire Gallery, realizzate con i pastelli colorati, sono il frutto più evidente della vita dell’artista come “cittadino del mondo”, sin da quando raggiunse l’Australia facendo l’autostop nel 1971, e poi l’ Estremo Oriente, l’Africa e le Americhe.
Molto di più di una semplice tecnica artistica, l’uso del pastello è un modus vivendi, che Tremlett traduce nella “filosofia del viaggiare leggeri”.
L’artista non ha bisogno né di acqua né di solventi per diluire i suoi colori, non usa spatola o pennello. Quando realizza i suoi wall drawings massaggia la carta e le pareti con le dita e le mani. Il metodo è molto simile a quello che uno scultore userebbe per modellare l’argilla o il gesso: non ci sono intermediari fra il creatore e la materia.
Sono forme geometriche irregolari, determinate da linee perfette: trapezi, sezioni di cerchi, rettangoli spezzati che contengono parti dipinte di rosso, verde, arancione, grigio.
Colori che ricordano terre lontane, dove persino il bianco e il nero rivestono ruoli vitali.
“Tutto è accuratamente pensato e organizzato in studio. Non sperimento molto sulla carta, sperimento nella mia mente. Penso all’equilibrio fino a quando non ho chiara l’idea di quello che voglio. Quando lascio lo studio, tutto dev’essere finito”.