La stagione dell’arte pubblica di Abu Dhabi inizia dall’installazione che simula un’onda

L'opera apre un ricco programma che, tra la Biennale di arte pubblica del 2024 e nuove piattaforme collaborative, andrà a cambiare il volto della capitale emiratina nei prossimi anni

Si apre una grande stagione di arte pubblica ad Abu Dhabi. Il ricco programma di Public Art Abu Dhabi – che si snoderà nei prossimi mesi e anni tra la Biennale di arte pubblica del 2024, la piattaforma Manar Abu Dhabi e la riqualificazione di infrastrutture e spazi aperti – è inaugurato dall’installazione di arte multimediale WAVE, del collettivo artistico d’strict. È un primo passo, questo, verso la creazione di una memoria collettiva legata all’arte, ancora non completamente raggiunta negli Emirati Arabi Uniti: l’intento del Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi), che ha presentato il programma, è quello di stimolare la nascita di una rinnovata infrastruttura culturale che contribuisca al benessere dei residenti della capitale emiratina e concorra a creare in loro un più forte senso di appartenenza.

d'strict, WAVE, 2020. Cultural Foundation, Al Hosn, Abu Dhabi. Courtesy the artists

d’strict, WAVE, 2020. Cultural Foundation, Al Hosn, Abu Dhabi. Courtesy the artists

L’INSTALLAZIONE WAVE AD ABU DHABI

L’opera pubblica di arte digitale WAVE, presentata lo scorso 20 marzo alla Cultural Foundation di Abu Dhabi, potrebbe sembrare familiare. Questo perché il suo debutto risale a qualche anno fa, quando era stata installata nel COEX K-Pop Square di Seoul: già allora non era passata inosservata grazie all’illusione anamorfica che le permette di simulare una colossale onda tridimensionale in costante movimento. È grazie a questa tecnica rinascimentale – spesso presente in nuove forme nelle opere di arte contemporanea, street e digitale – che l’onda, pur essendo in 2D, sembra sul punto di riversarsi nello spazio circostante.

IL PROGRAMMA DI ARTE PUBBLICA DI ABU DHABI

Con questa presentazione si apre un programma ambizioso che, incrementando la linea di interventi già realizzati, vuole cambiare radicalmente l’aspetto e il tessuto sociale della città avvalendosi dell’aiuto della comunità locale. L’investimento è sostanzioso, si parla di oltre 35 milioni di dollari all’anno per stimolare e sostenere l’industria creativa dell’emirato: “L’arte pubblica di Abu Dhabi arricchisce la vita portando l’arte a ogni membro della comunità, ispirando un senso di orgoglio civico e promuovendo l’eredità creativa della capitale”, ha commentato Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente del DCT Abu Dhabi. “L’emirato vanta un’orgogliosa tradizione di arte pubblica, che ora stiamo elevando con le nostre ambiziose iniziative. La promessa è quella di promuovere, proteggere e far progredire l’emirato e trasformare Abu Dhabi in un centro culturale globale”. Come sottolinea la direttrice esecutiva del settore culturale di DCT Abu Dhabi Rita Aoun, “Public Art Abu Dhabi arriva dopo il completamento di una trasformazione infrastrutturale olistica del settore culturale su tutti i fronti come parte dei nostri obiettivi strategici per lo sviluppo dell’Emirato di Abu Dhabi. Siamo pronti per ulteriori annunci di nuovi grandi progetti”. Il programma intende come prima cosa contribuire alla conservazione e all’ampliamento dei più importanti spazi architettonici e urbani della città, estendendo la preesistente Modern Heritage Conservation Initiative per valorizzare il portato storico, estetico, sociale e tecnologico di queste strutture per la comunità.

Abu Dhabi. Photo FritzDaCat

Abu Dhabi. Photo FritzDaCat

LA BIENNALE DI ARTE PUBBLICA DI ABU DHABI E LA PIATTAFORMA MANAR

La città incrementerà il suo sforzo anche e soprattutto in occasione della Biennale di arte pubblica di Abu Dhabi, che aprirà nel novembre 2024 con la guida di Reem Fadda, direttore della Fondazione culturale e dei programmi culturali di Abu Dhabi, e del curatore indipendente Galit Eilat, con cui ha già curato il pluripremiato progetto Liminal Spaces in Palestina, Israele e Germania. A questa seguiranno la piattaforma di arte pubblica Manar Abu Dhabi, che presenterà sculture e installazioni di “arte leggera” negli arcipelaghi ricchi di mangrovie delle isole emiratine, e una serie di commissioni annuali in parchi e infrastrutture come tunnel, rotatorie e ponti coinvolgendo artisti per creare contributi sia permanenti sia temporanei ispirati al patrimonio della città. “La comunità è la pietra angolare dell’arte pubblica di Abu Dhabi”, ha commentato Reem Fadda. “Attraverso la Biennale di arte pubblica di Abu Dhabi e Manar Abu Dhabi insisteremo sul fatto che le opere commissionate per questi importanti programmi trasformeranno i luoghi e risuoneranno con le persone in modo significativo. Questi progetti artistici diventeranno un modo per Abu Dhabi di proiettarsi in avanti verso il mondo”.

Giulia Giaume

www.tcaabudhabi.ae/en

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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