Desideri, enigmi e caramelle nella mostra di Scott Myles a Torino

Un’inedita opera su carta, un lavoro serigrafico e un dipinto site specific sono riuniti nella mostra di Scott Myles da Quartz Studio a Torino

Per la sua nuova mostra a Torino da Quartz Studio, l’artista scozzese Scott Myles (Dundee, 1975) approfondisce l’idea della ciclicità e della ripetizione con un un’inedita opera su carta di grandi dimensioni, un’edizione serigrafica chiamata Potential for a Wish (as yet unmade) – che dà il titolo alla mostra – e un dipinto site specific che taglia verticalmente lo spazio.

Scott Myles, Potential for a Wish (as yet unmade), 2023, installation views, mixed media, courtesy the artist and Quartz Studio, Torino

Scott Myles, Potential for a Wish (as yet unmade), 2023, installation views, mixed media, courtesy the artist and Quartz Studio, Torino

LA MOSTRA DI SCOTT MYLES A TORINO

Senza affatto sminuire l’icastica concettualità di O O, che con assemblaggio di carta e vernice arancio fluorescente richiama la forma del rischio – due tondi bianchi, ruote o fari, fissano lo spettatore con un’incombenza e sorpresa simili al sensazionalismo ipnotico tipico dei cartelloni pubblicitari –, l’opera su cui inevitabilmente ci si sofferma è il dipinto a olio site specific, unione di sei strette tele rettangolari, dalla lettura plurima ed enigmatica.
Si tratta infatti della raffigurazione di una corda, dalle tonalità livide verde-bluastre con una sola traccia di rosso; il punto di partenza di Myles risiede nelle xilografie di Hasui Kawase, artista giapponese shin-hanga i cui genitori possedevano un’azienda di fili e trecce per corde. Il fallimento dell’attività di famiglia liberò Kawase dalle pressioni per intraprendere quella carriera a scapito della sua passione artistica; così il dettaglio, ingrandito ed estremizzato da Myles, diviene metafora di fuga. Non solo.

Scott Myles, Potential for a Wish (as yet unmade), 2023, installation views, mixed media, courtesy the artist and Quartz Studio, Torino

Scott Myles, Potential for a Wish (as yet unmade), 2023, installation views, mixed media, courtesy the artist and Quartz Studio, Torino

LE OPERE DI MYLES DA QUARTZ STUDIO

Al di là di altri evidenti riferimenti artistici, quali i divisori verticali di Barnett Newman, Endless Column (1938) di Constantin Brâncuși e Fuga (1992) di Maurizio Cattelan, i filamenti tesi e “sinistri” – come li ha definiti lo stesso artista – potrebbero echeggiare oggetti simbolici di importanti opere della storia dell’arte meno recente, come la lancia da torneo che trafigge il mostro nei San Giorgio e il drago di Carlo Crivelli (1470), Vittore Carpaccio (1502) e Raffaello Sanzio (1505 circa). Di forza contraria è il rimando istantaneo al mondo dolciario: caramelle attorcigliate, marshmallow colorati e bastoncini di zucchero, emblemi di infanzia e festosità che alimentano un cortocircuito con i toni cianotici delle tele. È proprio questa convivenza di registri, di formalità intellettuale, di critica sociale anticapitalista e di giocosità euforica e feroce sull’orlo di un cupo precipizio che interessa e che riesce drammaticamente bene a Myles. Alla sua terza mostra a Torino, l’unico desiderio che si vuole qui esprimere è di ammirare e sciogliere ancora tante volte i suoi raffinati enigmi.

Federica Maria Giallombardo

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Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

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